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mercoledì 8 luglio 2020

Adria:Antonio Giolo"accetterò l'incarico, solo se la cultura servirà ad unire e non a dividere"


Il professor Antonio Giolo,interviene sulla proposta di diventare il nuovo referente della biblioteca
 Per chiarire la mia posizione sulla nomina a Referente per la Biblioteca comunale, preciso che la proposta mi è stata formulata dal prof. Livio Crepaldi in un colloquio che si è svolto lunedì 29 giugno. Fino a quella data nulla sapevo né delle sue intenzioni di lasciare l’incarico né delle motivazioni che l’avevano indotto.
Al professor Crepaldi mi lega un rapporto di oltre 50 anni di stima e di condivisione di molte scelte, anche sul piano personale, per cui, ringraziandolo per il suo attestato di fiducia, ho garantito che ci avrei pensato seriamente.
Ho subito detto, però, al professore che, dopo 11 anni di impegno nella Fondazione Bocchi, avrei preferito un periodo di pausa e, inoltre, mi sono permesso di suggerire per questo incarico il prof. Antonio Lodo, persona che ritengo più di me preparata per un lavoro culturale ad Adria; il prof. Crepaldi ha insistito nel proporre il mio nome ritenendo molto improbabile che Lodo accettasse la nomina, visto anche il suo coinvolgimento a livello provinciale nel programma culturale dell’Arci a Rovigo.
Successivamente sono stato contattato dal sindaco che mi ha proposto l’incarico. Dopo averlo ringraziato per aver pensato alla mia persona, ho fatto presente le mie perplessità e ho chiesto di conoscere il contenuto della lettera di dimissioni di Livio Crepaldi.
I problemi da lui segnalati mi inducano alla prudenza.
In ogni caso è chiaro che sarà difficile per me interpretare il ruolo di referente come l’ha esercitato generosamente il prof. Crepaldi: con la sua gestione la Biblioteca ha cambiato volto ed ha acquisito la funzione di centro di animazione culturale per la città.
Per questo è mia intenzione accettare la nomina soltanto se ci saranno le condizioni per sviluppare il ruolo di referente in continuità con l’operato del professore, per una cultura che unisca e non divida secondo schieramenti precostituiti, pur nella diversità personali che ci caratterizzano.

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