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giovedì 26 luglio 2018

ADRIA:L'AMMINISTRAZIONE SI COMPLIMENTA CON LE ASSOCIAZIONI E I VOLONTARI PER IL LORO OPERATO


L’Amministrazione Comunale esprime ammirazione e ringraziamento per chi in forma associativa o privatamente si prodiga per far vivere le fiere e le feste nelle frazioni. Questi momenti rinnovano e consolidano il senso di appartenenza dei cittadini e svolgono una straordinaria funzione identitaria e di coesione sociale. 
Si apprezzano molto le associazioni che operano sull’intero territorio comunale e che con spirito collaborativo portano il loro aiuto ai sodalizi dei singoli paesi. Questo è lo spirito giusto per far crescere in maniera armoniosa l’intero territorio comunale.
In un momento in cui molte sono le incombenze e gli oneri per la realizzazione di eventi e spettacoli, il lavoro di chi in maniera volontaria e disinteressata si impegna per portare allegria e persone nelle piazze delle frazioni non può essere sottaciuto, ma va ricordato, sottolineato e indicato come alto esempio di senso civico. 

venerdì 20 luglio 2018

ADRIA:IL COMITATO IN DIFESA DELL'OSPEDALE DENUNCIA LA LUNGA ATTESA PER UNA VISITA DI CONTROLLO

IL COMITATO IN DIFESA DELL'OSPEDALE DI ADRIA E DEI SERVIZI SOCIO – SANITARI RENDE NOTO LA TEMPISTICA PER UNA VISITA MEDICA DI CONTROLLO.8-17 MESI


Continua l'Odissea dei nostri concittadini, per prenotare una visita oculistica, continua senza che nessuno se ne faccia un cruccio.
Oggi, 20 luglio 2018, l'alternativa, per una semplice visita di controllo, oscillava tra gli 8 e i 17 mesi di attesa (vedi l'immagine allegata). Sarà anche che la priorità indicata nell'impegnativa era la "P" (che, probabilmente, starà a significare "porta pazienza, povero pirla", vista l'ammirazione dei nostri vertici regionali per la sanità lombarda), ma, tra un po', qui nel desolato Polesine, ai margini del terzo mondo, se vorremo curarci, dovremo rivolgerci agli ospedali di Emergency.





E, intanto che aspettiamo che la Quinta commissione regionale dibatta sul nuovo Piano socio sanitario della regione Veneto e, in conseguenza di ciò, l'Azienda Zero possa iniziare a monitorare anche le liste e i tempi d'attesa, cosa hanno da dire il nostro   governatore, assessore regionale alla sanità e il nostro  direttore generale?
Continueranno con le loro strategie indirette e guerre psicologiche sui punti nascite sì o punti nascite no o, prima o poi, si sentiranno costretti a darci qualche risposta?


martedì 17 luglio 2018

ADRIA:LA MAGGIORANZA RESPINGE AL MITTENTE LE POLEMICHE E LA RETORICA FINE A SE STESSA

Adria: Le tre liste civiche guidate dal sindaco Barbierato respingono al mittente le polemiche e la retorica fine a se stessa, sollevate dalla minoranza in consiglio comunale


Le tre liste civiche IBC – Impegno per il Bene Comune, Siamo Adria e Adria Civica, unitamente a tutti coloro che si sono presentati come candidati nelle ultime elezioni comunali comunicano che la propria campagna elettorale è stata caratterizzata dalla sobrietà e dall’austerità economica.

“ Di questo andiamo orgogliosi perché abbiamo saputo compensare le ristrettezze finanziarie con la forza delle idee, con l’organizzazione e con la dedizione dei singoli, costantemente impegnati nel coinvolgimento dei cittadini. Le uniche risorse economiche che abbiamo potuto e voluto mettere in campo, anche a tutela della libertà delle nostre scelte, sono state quelle dell’autofinanziamento diretto e dei piccoli contributi raccolti dalle persone che hanno partecipato ai nostri incontri conviviali”.


“ Respingiamo, quindi, ogni riferimento e ogni tentativo di allusione ad appoggi e ad aiuti provenienti da imprecisati imprenditori. Non capiamo il senso di certe affermazioni, fatte forse per confondere le acque su certi metodi e certe frequentazioni curate da altri in questi anni, non certo da noi.  La nostra è stata una campagna elettorale bella e avvincente durante la quale gli adriesi, indipendentemente dalla loro condizione lavorativa,  si  sono avvicinati sempre più numerosi perché hanno avvertito la necessità collettiva di cambiamento proprio rispetto a certi metodi, non  perché mossi da interessi personali. Ricordiamo, inoltre, che ci siamo impegnati concretamente a rispettare il Codice Europeo di Comportamento dei Candidati sottoscritto all’inizio della campagna elettorale e che il faro dell’azione amministrativa dei prossimi anni, sarà il nostro programma”.

“Non comprendiamo, pertanto, alcune affermazioni che abbiamo ascoltato dai banchi della minoranza, fatte forse per tentare di provocare chi, invece, intende operare concretamente utilizzando l’occasione dell’adunanza consigliare per avvicinare i cittadini alle reali questioni della città, evitando di farsi risucchiare dal vortice della polemica e dalla retorica fine a se stessa. In campagna elettorale, infatti, il rispetto per gli avversari non è mai venuto meno da parte nostra, anche di fronte alle offese e alle scorrettezze

domenica 15 luglio 2018

ADRIA:IL GIURAMENTO DEL SINDACO OMAR BARBIERATO E LE DELEGHE ASSEGNATE

E dopo il giuramento del sindaco Omar Barbierato
Ecco le deleghe: 

Sindaco Omar Barbierato: cultura, politiche sanitarie, sicurezza e legalità, rapporti con l'Ente Parco del Delta,  attuazione e verifica del programma, inclusione e disabilità, ambiente; 

Vicesindaco Wilma Moda: commercio-suap, sviluppo economico, risorse umane, bilancio e tributi, buona amministrazione e trasparenza

Sandra Moda: politiche sociali, politiche per l'accoglienza/sprar, politiche per il lavoro,

Marco Terrentin: lavori pubblici, urbanistica- edilizia privata, patrimonio, servizi cimiteriali

Andrea Micheletti: turismo, politiche universitarie, comunicazione e Urp,  politiche per gli animali, rapporti con il consiglio comunale, decoro urbano,

Marco Tosato: sport, politiche giovanili, associazionismo e volontariato,  politiche venatorie – agricoltura, rapporti con il Csa.

Ecco le deleghe ad alcuni consiglieri:
 Oriana Trombin: pari opportunità, sistema museale, gemellaggi
 Graziella Bovolenta: diritto allo studio e formazione professionale, politiche per l'istruzione
 Michele Casellato: demografici/elettorale/statistica/onomastica, beni Comuni,
 Simone Visentini: eventi e manifestazioni
 Simone Duò: reti tecnologiche, sistemi informativi
 Emiliano Borella: politiche per il decentramento,
 Federico Paralovo: cittadinanza attiva, euro progettazione e bandi di finanziamento,
Enrico Bonato: protezione civile, politiche energetiche, mobilità
 Sara Mazzucato: politiche per le frazioni e i quartieri. 


ADRIA:PRIMO CONSIGLIO COMUNALE.ECCO LA SQUADRA DEL SINDACO OMAR BARBIERATO


ADRIA:UFFICIALIZZATI I RUOLI DEGLI ASSESSORI E  CONSIGLIERI NEL PRIMO CONSIGLIO COMUNALE  

Adria: Al primo consiglio comunale con sindaco Omar Barbierato è stato preso atto del dimissionario LEGHISTA Giorgio D'Angelo sostituito da Paolo Baruffaldi; la consigliera di maggioranza Trombin ha chiesto se la consigliera  minoranza Beltrame avesse formalizzato le dimissioni al Csa della casa di riposo. Notizia confermata dalla stessa Beltrame.




Adria: La seduta pubblica si è aperta con l'appello da parte del segretario comunale Ernesto Boniolo, seguito dall'inno nazionale e un minuto di silenzio per onorare il Carabiniere morto durante le sue funzioni di ordinario servizio.



La seduta pubblica ha preso atto del dimissionario Giorgio D'Angelo, sostituito dal primo non eletto in lista Paolo Baruffaldi.



Il consiglio ha discusso sull'elezione della nomina del presidente e vice presidente  del consiglio comunale. Sandro Gino Spinello ha espresso l'incongruenza tra lo statuto e il regolamento comunale per l'elezione del vice presidente che dovrebbe essere eletto tra i membri della minoranza.




Il consigliere Michele Caseggiato ha proposto Francesco Franco  Bisto come presidente del consiglio comunale. Favorevole al voto il consigliere di minoranza Cavallari, idem per Spinello , per Bobo Barbuiani che sono intervenuti in merito.

Barbuiani, "spero che il consiglio trovi la serenità di lavorare  perchè ci sono tante cose da fare per il bene della città."

Con 14 voti e due astenuti (Beltrame e Baruffaldi) Francesco Franco Bisto è stato eletto presidente del consiglio per alzata di mano. Per la nomina del vice presidente è stato deciso all'unanimità dal consiglio di rimandare l'elezione al prossimo consiglio comunale.



A formare la giunta Barbierato ci saranno la vice sindaca Wilma Moda, Sandra Moda, Marco Terrentin, Andrea Micheletti e Marco Tosato




Nel corso della seduta sono stati eletti capogruppo: Enrico Bonato (Ibc),Sara Mazzuccato (Siamo Adria), Massimo Barbuiani (Bobosindaco), Sandro Gino Spinello (PD), Paolo Baruffaldi (Lega),Cavallari (Cavallari 2.0)




Ecco le deleghe:

Sindaco Omar Barbierato: cultura, politiche sanitarie, sicurezza e legalità, rapporti con l'Ente Parco del Delta,  attuazione e verifica del programma, inclusione e disabilità, ambiente;



Vicesindaco Wilma Moda: commercio-suap, sviluppo economico, risorse umane, bilancio e tributi, buona amministrazione e trasparenza


Sandra Moda: politiche sociali, politiche per l'accoglienza/sprar, politiche per il lavoro,


Marco Terrentin: lavori pubblici, urbanistica- edilizia privata, patrimonio, servizi cimiteriali


Andrea Micheletti: turismo, politiche universitarie, comunicazione e Urp,  politiche per gli animali, rapporti con il consiglio comunale, decoro urbano,


Marco Tosato: sport, politiche giovanili, associazionismo e volontariato,  politiche venatorie – agricoltura, rapporti con il Csa.


Ecco le deleghe ad alcuni consiglieri:

 Oriana Trombin: pari opportunità, sistema museale, gemellaggi


 Graziella Bovolenta: diritto allo studio e formazione professionale, politiche per l'istruzione



Michele Casellato: demografici/elettorale/statistica/onomastica, beni Comuni,


 Simone Visentini: eventi e manifestazioni


 Simone Duò: reti tecnologiche, sistemi informativi


 Emiliano Borella: politiche per il decentramento,


 Federico Paralovo: cittadinanza attiva, euro progettazione e bandi di finanziamento, 


Enrico Bonato: protezione civile, politiche energetiche, mobilità


 Sara Mazzucato: politiche per le frazioni e i quartieri. 
In maniera unanime è stato inserito all'ordine del giorno  il documento condiviso in conferenza dei sindaci, dai primi cittadini del Delta per chiedere la sospensione della chiusura del punto nascita di Adria. Il documento è stato recepito dai consiglieri in maniera unanime.Tutti concordi i consiglieri nell'aggiungere al documento due questioni:la prima riguardante la specificità del nostro territorio, in base all'articolo 15 del regolamento Veneto, punto fondamentale come motivo per mantenere il punto nascita ad Adria e il secondo punto riguarda la richiesta al ministero di sospendere la chiusura del punto nascita dell'ospedale di Adria. Per farlo viene investito il governatore Luca Zaia ad attivarsi in merito.La prossima azione è prevista per mercoledì 18 a Roma, quando i sindaci del territorio saranno ricevuti dal ministero della sanità

venerdì 13 luglio 2018

REGIONE:PUNTI NASCITA, GOVERNATORE LUCA ZAIA"LAVORIAMO PER ZERO CHIUSURE"

PUNTI NASCITA. IN CORSO DIALOGO TRA REGIONE VENETO E MINISTERO. LETTERA AI DIRETTORI GENERALI, “PRUDENZA SU IPOTETICHE DATE DI CHIUSURA. MANTENERE GLI STANDARD”. ZAIA. “NESSUN TIMORE SE HANNO RATING E SONO CERTIFICATI COME IN VENETO. LAVORIAMO PER ZERO CHIUSURE”



Con una lettera inviata oggi ai direttori generali delle Ulss 8 Berica, della Ulss 6 Euganea e della Ulss 5 Polesana, il Direttore generale della Sanità veneta, Domenico Mantoan, informa che “sono attualmente in corso dei colloqui interlocutori tra il Presidente della Regione del Veneto, l’Assessore alla sanità e programmazione socio-sanitaria e il Ministero della Salute relativamente all’applicazione del D.M. 70 “Lorenzin” e al parere ministeriale recentemente espresso sulla chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti annui”.
In attesa dell’esito delle trattative col Governo, i Direttori generali sono invitati “a valutare con prudenza le possibili date di chiusura dei Punti nascita di Valdagno, Piove di Sacco e Adria”.
“Nel frattempo – conclude la lettera del Direttore Mantoan - dovranno essere inderogabilmente garantiti gli standard del personale medico, del personale del comparto e delle professioni sanitarie, idonei a mantenere in sicurezza le summenzionate strutture e l’utenza che vi accede”.
“Sui punti nascita – commenta il Presidente della Regione Luca Zaia – la nostra posizione è sempre stata chiara. Siamo di fronte a un colpo di coda del Decreto ‘Lorenzin’, che ha sempre spinto per la chiusura delle strutture con meno di 500 parti all’anno”.
“Il vero tema di oggi – aggiunge Zaia – è il dialogo, e un dialogo è stato avviato con il Ministero della Salute e il Ministro Giulia Grillo. Questa lettera ha l’obbiettivo di riportare la palla al centro. Noi proporremo osservazioni e progettualità perché i nostri punti nascita restino tutti aperti. Del resto – dice – se passasse il principio del DM 70, ci chiediamo ad esempio perché in certe parti d’Italia si lasciano aperti punti nascita con 50, 60, 90 bambini l’anno”.
“I punti nascita – tiene a precisare Zaia – non sono un problema se hanno un loro rating, una certificazione come ha fatto la Regione Veneto con i suoi. Avranno il massimo delle stelle quelli con una grande casistica, patologia neonatale e rianimazione pediatrica, ne avranno meno altri, da considerare come ‘semplici’ punti nascita, dove però si può partorire in massima sicurezza e dove possono rivolgersi in tutta tranquillità le donne che hanno trascorso una gravidanza tranquilla, che non ha fatto emergere alcun problema particolare. Lavoriamo – conclude Zaia – perché i punti nascita del Veneto non vengano chiusi, e questa lettera va in questa direzione”.

POLESINE:PUNTI NASCITA, ENDRIZZI(M5S)"IL 18 LUGLIO INCONTRO AL MINISTERO APERTO AI SINDACI"

Punti nascita, Endrizzi (M5S): “Il 18 luglio incontro al Ministero aperto ai sindaci”


"Capire in che modo scongiurare la chiusura di tre punti nascita in Veneto. Con questo obiettivo mercoledì 18 luglio si terrà un incontro con il sottosegretario Maurizio Fugatti al Ministero della Salute, aperto anche ai sindaci del territorio interessati che invito caldamente a partecipare": a dirlo è il senatore veneto del Movimento 5 Stelle, Giovanni Endrizzi, componente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama.
Per Endrizzi è “necessario portare avanti una riflessione in base alle esigenze dei territori coinvolti - spiega -, in questo caso Adria, Valdagno e Piove di Sacco, bilanciando il mero dato statistico del numero di parti con la qualità realmente espressa dai servizi e dalle esigenze specifiche del territorio”.
“Possiamo chiudere servizi che esprimono qualità di eccellenza, anche superiore ad altri che pure rientrano nei freddi parametri numerici? - chiede il senatore - Possiamo chiudere servizi in zone già penalizzate fortemente per altri fattori socio ambientali?”.
“ Ad esempio il Polesine, dove insiste Adria, è un territorio molto particolare, anche oltre il disagio orogeografico – sottolinea Endrizzi - in questo caso per la presenza fiumi, lagune, valli, che lo rendono, da un lato, unico al mondo, dall'altro sicuramente poco agevole”.
Di recente il Movimento 5 Stelle di Adria ha lavorato duramente per far emergere le criticità legate alla dismissione del punto nascite dell'ospedale polesano.
“È possibile chiudere servizi molto apprezzati dalle comunità locali? - conclude il senatore padovano - Per il punto nascite di Valdagno nel 2016 furono raccolte 15mila firme per scongiurarne la chiusura".

mercoledì 11 luglio 2018

ADRIA:SANITA', NACCARI"NON CI ARRENDEREMO.CONTINUEREMO A DIFENDERE L'OSPEDALE"


Abbiamo gridato, come inascoltate Cassandre, contro una politica sanitaria e socio  - sanitaria cieca di fronte al buon senso e sorda alle esigenze dei cittadini dei territori più compromessi dal punto di vista economico e sociale. Una politica nazionale svuotata di ogni equità, un nuova generazione di padroni del vapore, da una parte complici e dall'altra imbelli e insignificanti, una Regione matrigna e ligia più al profitto di pochi che alla giustizia sociale, ci vorrebbero all'angolo, come pugili suonati. Un'opposizione legata alle sparute iniziative di singoli, spesso completamente isolati dai loro stessi partiti, più interessati alle beghe interne, e  da movimenti  più orientati a trasformarci tutti in ostaggi di contratti che non abbiamo firmato, ma che  vincolano le nostre vite come  tentacoli avvelenati, sembrerebbe renderci inermi di fronte a scellerati, più o meno utili idioti e avvoltoi.

Già il 16 dicembre scorso, con il "Manifesto per una buona sanità nel basso Polesine", abbiamo espresso chiaramente il nostro pensiero, che qualcuno ha, ironicamente, definito un libro dei desideri. Quel Manifesto, in alcune parti sorpassato, ma, nell'insieme, ancora aderente alle esigenze del territorio, in realtà, era ed è un elenco di diritti, diritti che, se noi tutti rimanessimo in silenzio, vecchi e nuovi feudatari calpesterebbero senza alcun rimorso, in nome di qualche fantasioso e inconsistente interesse superiore.
E, allora, gridiamo ancora una volta, per farci sentire, per dire a tutti costoro, da Roma a Venezia, che non è finita, che non ci arrendiamo, che arriveremo fino in fondo, che non possono dormire sonni tranquilli.
1. L'art. 32 della nostra Costituzione è intoccabile. 
2. Sono imprescindibili i principi di equità e universalità dei servizi, che debbono assolutamente mettere al centro il cittadino e non gli interessi economici di soggetti privati.
3. Il Polesine e i polesani devono godere di pari dignità con gli altri territori per i servizi sanitari e socio - sanitari.
4. In conseguenza dei primi tre punti:
- è indispensabile che la provincia di Rovigo abbia il suo ospedale HUB, a prescindere dal numero di abitanti. Al pari, non si può vincolare la presenza di un ospedale SPOKE a un bacino di utenti che non è raggiungibile dai comuni del Delta;
- i direttori generali vanno nominati sulla base dei meriti effettivi e non per mera appartenenza politica e, quali requisiti discriminatori, debbono conoscere perfettamente le esigenze del territorio e avere capacità di pianificazione e programmazione in linea con il compito che si assumono (insomma, gli incapaci se ne tornino a casa loro!);
- vanno portati a termine tutti gli interventi strutturali preventivati (solo Adria sta aspettando, ormai da quasi due anni, la maggior parte dei lavori pianificati per l'ospedale, per oltre 6 milioni di €);
- vanno sanate le carenze organiche a tutti i livelli; in particolare, quelle relative ai posti da direttore (primario) vacanti da tempo o resi vacanti dagli ultimi pensionamenti o congedi;
- i nostri punti nascite non possono chiudere. Sono troppo preziosi per i nostri comprensori e per i territori confinanti;
- il pubblico è preminente sul privato. Ai privati deve competere la sfera del libero mercato, ma non accampino nessun diritto di opzione sul servizio pubblico, che si deve rivolgere a loro, convenzionando solo le prestazioni non eseguibili dalla sanità pubblica. In conseguenza di ciò, nessuna struttura privata deve poter ambire al ruolo di presidio ospedaliero. In ultimo, non sono più accettabili strutture ospedaliere costruite con capitali privati, che la Regione rimborsa con quote annue di soldi che sono nostri;
- la Regione si faccia parte diligente, presso il Governo centrale, per risolvere la carenza di medici, dovuta, in larga parte, al numero chiuso nelle facoltà di medicina. Se una legge danneggia i cittadini, a vantaggio di baroni universitari e di interessi economici di gruppi di potere, va cancellata. In caso contrario, Governo e Regione si renderebbero complici dell'inefficienza e dell'ingiustizia;
- la certezza della pena, tanto cara anche ai sodali di Zaia e Coletto che oggi governano da Roma, si applichi anche a chi, nel nome di chissà quale interesse personale, ha costruito e autorizzato la costruzione di cattedrali nel deserto, che non sono mai servite al nostro servizio sanitario. E vengano perseguiti con severità anche coloro che, oggi, pur di far funzionare questi costosi baracconi, impoveriscono i servizi sanitari e socio - sanitari di interi territori, sottoponendo i cittadini a un vile ricatto sulla loro salute (i disonesti, senza distinzione di colore della pelle, genere, credo religioso, appartenenza politica, vanno spediti in galera, chiudendo la porta a quadrupla mandata e buttando via la chiave!);
- le norme attuali, sulla funzione delle amministrazioni locali nell'ambito sanitario e socio - sanitario, vengano riviste affinché Comitati e Conferenze dei sindaci abbiano una maggior valenza. I nostri primi cittadini si adoperino in tal senso;
- i posti letto delle strutture intermedie siano commisurati alle esigenze e siano assolutamente gratuiti;
- la Regione si faccia garante del rapporto di fiducia e conoscenza reciproca che deve legare il paziente al suo medico di base, evitando soluzioni che ne compromettano l'esistenza;
- la Regione riveda la quota sanitaria delle impegnative di residenzialità, ferma da quasi un decennio, provvedendo anche ad adeguare il numero delle impegnative alle esigenze del territorio;
- la Regione proceda a una riforma dei servizi socio - sanitari che privilegi il pubblico. Basta succhiare il sangue alle famiglie, costringendole a scegliere se garantire un fine vita dignitoso ai propri anziani o l'avvenire dei figli.
Chi ha ancora il coraggio di chiamare tutto ciò "libro dei desideri"? Chi ci verrà a raccontare che non ci sono fondi a sufficienza per garantire il diritto alla salute dei cittadini, quando si sprecano soldi pubblici in progetti faraonici e inutili o per ottenere, con un dispendioso referendum, le stesse cose che altri hanno ottenuto con una semplice lettera? Chi?

martedì 10 luglio 2018

ADRIA:SANITA',BARTELLE (M5S)iNVITA ZAIA A FINANZIARE I PUNTI NASCITA CHE IL MINISTERO VUOLE CHIUDERE

Venezia:Sanità, Bartelle(M5S) Interviene sulla chiusura dei  punti nascita Polesani, invitando Zaia a finanziarli  direttamente

“Continuano a tagliare i servizi  della Sanità Polesana e a farne le spese questa volta sono i punti nascita di Adria e Trecenta, che verranno chiusi al più presto. Su un totale di quattro chiusure in Veneto, ben due colpiscono la Provincia di Rovigo, che resta con il solo punto nascita del Capoluogo”. Esordisce così  la consigliera regionale penta stellata Patrizia Bartelle in seguito alla bocciatura da parte del ministero sulle deroghe dei punti nascita citati.

”Una decisione fatta a tavolino che non tiene conto della vera realtà territoriale- prosegue la consigliera- Adria infatti ha tutte le caratteristiche per rimanere aperta come punto nascita con annesso reparto di pediatria e in vista della tanto proclamata autonomia  la regione potrebbe prevedere la possibilità  dello scambio del personale tra Adria e Rovigo, finanziando direttamente il servizio, che risulterebbe di fondamentale importanza in questo periodo dell’anno, in cui la popolazione nel Bassopolesine viene incrementata da un  numero importante di famiglie che scelgono il Delta del Po”
“Molto probabilmente nella stesura per la richiesta di deroga per l’ospedale di Adria, qualcuno ha trascurato di evidenziare che  l’ospedale della città Etrusca serve le località balneari come Rosolina mare, Barricata e Boccasette per le quali necessitano lunghi tempi di percorrenza, con tanto di arteria stradale (tra le più pericolose per numero di incidenti), oltre alla presenza  di disagio orografico. Già, perché nel cuore del Delta del Po, da Porto Levante ( Scano Cavallari) a Porto Tolle( Scano  Boa, Bastimento, Bonello Bacucco) esistono  spiagge raggiungibili unicamente a bordo di imbarcazioni che in questi ultimi anni, proprio per la loro bellezza peculiare, hanno contribuito all’incremento turistico di un’area classificata riserva della Biosfera Mab Unesco.Parlando di cifre, basti pensare ai triplicati incassi sulla tassa di soggiorno per il comune di Porto Tolle, nel giro di questi ultimi anni. “
Nel concludere la consigliera regionale lancia una proposta  “In attesa che la Regione finanzi e costruisca la PedePolesana che consenta alle mamme di Bergantino o di Rosolina  di far nascere i figli con un tempo di percorrenza inferiore ai 60 minuti che serviranno da adesso in poi, non resta che rivolgersi alla Chicco, che in questi giorni sta diffondendo un mega spot pubblicitario in cui invita gli italiani a fare più figli: chiederemo alla nota Ditta di prodotti per l'infanzia di dare un contributo economico per tenere aperti i Punti nascita in Polesine, od in alternativa di scrivere sotto il filmato: Pubblicità rivolta a tutti gli Italiani, tranne i Polesani.



lunedì 9 luglio 2018

ADRIA: VENERDI' 13 LUGLIO ORE19.30.CACCIA AL TESORO AL MUSEO ARCHEOLOGICO

Venerdì 13 luglio
dalle 19.30 alle 22.30
Museo archeologico nazionale di Adria

OLLA "DELL'ANGURIA"
Che cosa racchiude?
 
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Quale sarà la storia che ci racconta questo reperto, un'olla ossuario in vetro di età romana?

Nelle scorse settimane sulla pagina Facebook del museo (@Museoarcheologicoadria) il vostro interesse è stato solleticato da alcuni indizi e avete aderito con entusiasmo al gioco del "Mistero dell'Olla dell'anguria".
E' arrivata adesso l'occasione di raccontare anche a voi quello che gli archeologi hanno recentemente scoperto su questo manufatto e ciò che esso racchiude. 
Potrete esaminare da vicino (...molto da vicino...) il reperto e il suo "segreto", che fin dai tempi di Francesco Antonio Bocchi era stato ignorato.

Come tutti i misteri che si rispettano, anche questo verrà svelato di sera, grazie alla disponibilità del personale per un'APERTURA STRAORDINARIA SERALE venerdì 13 luglio.
Evento articolato in tre turni:
- 1° turno ore 19:30
- 2° turno ore 20:30
- 3° turno ore 21:30
Per questioni di sicurezza vi sarà un limite di 20 posti per turno. Per non farvi attendere, vi consigliamo la prenotazione (0426 21612)

Seguirà breve visita al percorso museale, a cura del personale del Museo.
Vi aspettiamo numerosi.
E... volete sapere gli indizi? Visitate la pagina Facebook del Museo nei prossimi giorni!