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domenica 19 luglio 2020

Adria: paradossale il comportamento dei sindacati sui motivi del ritardo del contratto decentrato per i dipendenti al CSA


Ha del paradossale  il contenuto della lettera delle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, che non perdono occasione per attaccare il nuovo consiglio di amministrazione  del Centro Servizi Anziani , dichiarando alla stampa che nulla è cambiato nella gestione della casa di riposo di Adria.

Una verità che è venuta fuori nel corso della riunione del 15 luglio alla sala Caponnetto, quando il  CDA presieduto da Simone Mori ha incontrato i famigliari degli ospiti della struttura di riviera Sant’Andrea.
Tra  gli argomenti trattati al punto dell’ordine del giorno i contenuti della riunione del 14 maggio scorso, nel corso della quale i vertici del Consiglio di Amministrazione hanno informato le sigle sindacali  dello sforamento di 387mila euro del fondo delle risorse decentrate.Un dato che esce  dalla ricostruzione di una ricognizione del salario accessorio e fondo risorse decentrate, eseguita da uno studio esterno, su richiesta  del direttore Badiale e per volere del CDA.

Una notizia che di fatto ha bloccato  l’iter per convocare i sindacati dei lavoratori per formulare il contratto decentrato.  

“Una ricostruzione   che aveva portato alla luce, attraverso due relazioni che ci sono arrivate il 4 di maggio, -spiega il presidente Simone Mori- in cui sostanzialmente veniva evidenziato uno sforamento del fondo  delle risorse decentrate  di oltre 387mila euro. In pratica significa che dal 2016 al 2018 si è accumulato uno sforamento  del fondo delle risorse decentrate di 387mila euro. Tre anni nel corso dei quali sono stati elargiti degli emolumenti che non erano dovuti,  e questo ha creato lo sforamento del fondo. Una cifra che l’ente doveva  recuperare richiedendola ai lavoratori” 

Un fulmine a ciel sereno. “Saputo del problema e decisi a non toccare un centesimo dalle buste paga dei lavoratori-spiega Mori- abbiamo incontrato  i sindacati e  i capi gruppo delle forze di minoranza che compongono il consiglio comunale, per informarli sul problema
”.
Lo abbiamo fatto  per una questione di trasparenza e per capire quale potesse essere la soluzione migliore –prosegue Mori-. Abbiamo dato un mandato molto preciso al direttore  che era quello di risolvere il debito che i lavoratori avevano con la struttura. Due le possibilità di risoluzione per non toccare  gli stipendi dei lavoratori. La prima, quella di spalmare  la cifra da restituire a rate, per i prossimi cinque anni. La seconda, quella in cui il direttore ha scritto e firmato un decreto dirigenziale. Un documento in cui sostanzialmente si azzerava  il debito”
.
“I sindacati sapevano tutto, non sapevano le ultime cose per delicatezza di un’opera di risoluzione di un problema , che altrimenti sarebbe stato un problema cospicuo .Un caso che di fatto si traduceva  in un danno erariale

 “ L’aver fatto la scelta di trovare e risolvere il problema  ci permette di poter affrontare il futuro  per il contratto decentrato  a cui stiamo capendo quanto sarà la parte variabile  per comunicarla ai sindacati e sarà fonte di discussione per attuare quei progetti, che possono dare delle indennità ai lavoratori. Indennità che vengono incluse all’interno dei progetti. –spiega Mori-Progetti  che vengono fatti, in due parti: la prima  che riguarda i nuclei della struttura e una  parte  che riguarda  progetti che interessano ogni singolo lavoratore,in maniera da riuscire ad arrivare a creare la possibilità  di poter dare  dei premi e guardare il futuro in maniera totalmente diversa”
.
.”.A fronte di questo , con la decisione del decreto di fine giugno, ci siamo presi ancora un mese, per fare il punto della situazione dell’ente , con la previsione da qui e nei prossimi mesi, monitoreremo mese per mese con lo scopo  di andare a rimpinguare  la variabile che spetta   al Cda e aggiungere la parte fissa del salario accessorio.


Per chiarire. Il contratto decentrato è formato da una serie di accordi che vengono presi all’interno dell’ente per la creazione di progetti  per poter dare delle gratificazioni economiche ai lavoratori. Una volta si parlava di premi a pioggia ,oggi non è più previsto. Ad oggi vanno realizzati dei progetti che prevedono  degli obiettivi comuni e specifici per il lavoratore. Questa cosa ti permette  di fare  una serie di considerazioni e mettere in campo  determinati soldi, che sembravano persi. La progettualità è la via di uscita  da questa empasse, perché  purtroppo il contratto nazionale mettendo dei determinati paletti anche  nelle indennità , che vanno da  un euro a dieci euro al massimo da erogare e non di più. Se vogliamo passare a quello che riguarda il contratto nazionale  dobbiamo fare il contratto decentrato che è unilaterale. Un contratto sottoscritto dal solo direttore ,  per fare progetti e dare soddisfazioni che tutti stanno aspettando da anni. Una situazione delicata”.

“Stiamo arrivando a chiudere  le pagine del passato per scriverne di nuove, prendendo in mano cose ferme da anni.In tutto questo,-conclude Mori- è bene ricordare  che nell’aprile del 2022 non è lontano per la scadenza del cpi.”

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