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martedì 12 dicembre 2017

ADRIA:il M5S SUL CASO COIMPO


Adria:Bartelle  e Suman (M5S)intervengono sulla bonifica della Coimpo

Adria:Il Movimento cinque stelle ritorna sulla questione della bonifica del sito della Coimpo, alla luce degli sviluppi dell'inchiesta Nemesi,  ovvero sulla possibile complicità  di un dipendente della provincia di Rovigo e di un laboratorio privato che avrebbe favorito la Coimpo sui valori rilevati  sui fanghi e fertilizzanti  usciti dall'azienda di Ca Emo."É chiaro che le indagini  riaprono la questione della bonifica del sito di Ca Emo e i relativi costi.Un'operazione necessaria che deve essere fatta per una questione di salute pubblica e per la quale come M5S avevamo chiesto al sindaco, attraverso una mozione presentata il 29 settembre 2017-dichiarano la consigliera regionale Patrizia Bartelle e comunale Elena Suman- che si attivasse con la procura di Firenze perché  sbloccasse  i capitali sequestrati  alla Coimpo per un importo pari al costo del ripristino  del sito di Ca Emo.É ora che chi ha  sbagliato si prenda le sue responsabilità per la morte delle 4 persone e paghi per le nuove analisi necessarie  per capire il livello di inquinamento  dei fanghi contenenti  nei silos della Coimpo, e -ribadiscono le consigliere-la necessaria  bonifica del sito di Ca Emo a beneficio della salute dei cittadini".

sabato 9 dicembre 2017

ADRIA:ELENA SUMAN (M5S)ESPRIME PREOCCUPAZIONE PER I 25 DIPENDENTI DEL NOSOCOMIO


Fiato sospeso per i dipendenti del servizio cucina dell’ospedale di Adria:

Adria:La consigliera Elena Suman (M5S) esprime la sua preoccupazione per il futuro dei 25 dipendenti che lavorano presso la cucina interna del nosocomio adriese.
“Sono trascorsi più di nove mesi dalla manifestazione indetta dal Sindaco di Adria per protestare contro il depotenziamento dei servizi e i licenziamenti previsti dei dipendenti dei servizi di accoglienza, cucina e altre figure tecniche. Da allora è assoluto silenzio: la proroga scadrà il 31 dicembre 2017 e nulla si sa ancora della sorte di questi lavoratori.   L’affidamento del servizio ad un unico gestore è già stato previsto, per cui verrà affidato alla ditta appaltatrice che si aggiudicherà il bando per fornire il servizio in questione a tutti gli ospedali della Asl 5 Polesana. Ma le domande vengono spontanee: 1) la regione Veneto ha considerato benefici e costi di questa scelta, soprattutto in termini umani? 2) è stato messo in preventivo che puntare su un centro di predisposizione dei pasti esterno penalizzerà ulteriormente la qualità del servizio a danno degli utenti delle strutture ospedaliere? 3) Trattandosi di gara regionale, i dipendenti saranno messi in condizione di proseguire il loro lavoro?  Allo stato attuale delle cose rischiano il posto di lavoro o, nella migliore delle ipotesi, la riduzione delle ore, pur lavorando da circa vent’anni.  Dobbiamo continuare a considerarli merce di scambio ad ogni scadenza di appalto?
L’ amministrazione locale si sta interessando al problema? Non è preoccupata per l’ulteriore impatto negativo nel tessuto economico-sociale della città di Adria? Quando si ventilano tagli all’occupazione si rende necessario e doveroso da parte delle forze politiche tutte, in special modo quelle che governano, promuovere interventi volti a trovare soluzioni diverse.
E’stato affermato che i locali adibiti a cucine sono da ristrutturare e che per farlo servirebbero 600-800mila euro … credo sia superfluo focalizzarsi su un falso problema, di questo ne siamo tutti consci.
 E pensare che solo pochi mesi fa, alcuni esponenti di spicco si erano esposti in tal senso: “[…] la sanità veneta e quella polesana assieme alle altre provinciali ci fa essere una Regione benchmark […].
Sono valutazioni di una sanità che risalgono agli ultimi rapporti attinenti a fine 2015 e inizio 2016, (si veda il dodicesimo Rapporto CREA, Consorzio Ricerca Economica Applicata in Sanità, dell’Università di Tor Vergata). Oggi possiamo affermare che il sistema sanitario regionale veneto, soprattutto nei Distretti NON centrali come quello di Adria, oggi è in grave sofferenza, così come le attività ad esso connesse.
 A dimostrazione di quanto detto, l'annuncio del declassamento di questi giorni da parte del Ministero della salute che vede la discesa della sanità veneta  al sesto posto nella classifica nazionale."

venerdì 8 dicembre 2017

ADRIA:ELENA SUMAN INTERVIENE SUGLI ABUSI EDILIZI DELLA TORRE CAMPANARIA DI PIAZZA GARIBALDI

Adria:La consigliera Elena Suman (M5S) entra a gamba tesa sulla questione della torre campanaria di piazza Garibaldi.Senza risposta l’interrogazione depositata nel Luglio del 2017


“E’  dal 2012 che si parla  degli effetti della riqualificazione de "La Torre campanaria , prospettante sulla Piazza , modificata solo internamente”.Un’opera restaurata dal Comune con fondi regionali come gli edifici  del grande comparto retrostante sono stati demoliti e ricostruiti.  In particolare uno di questi, che prima non superava l'altezza dell'edificio della Torre, ora spunta chiaramente da dietro, come si può notare dalle foto”.
 “Una notizia resa pubblica da tempo che avrebbe dovuto far  scattare i controlli da parte degli Uffici Comunali preposti e il Sindaco, in caso di loro inadempienza,  avrebbe dovuto segnalare la cosa al capo del Personale , ovvero al Segretario Comunale , ordinando  di procedere come previsto dalla Legge (T.U. Edilizia  - DPR 380 /2001) che detta  le disposizioni per la disciplina dell’attività edilizia e le procedure obbligatorie per la repressione e sanzione degli abusi edilizi. Tra l’altro, anche i giornali   denunciarono con articoli e foto, i presunti abusi edilizi, in seguito accertati  dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Adria”.


Poi la consigliera fa un sintetico excursus sulle segnalazioni”Più volte abbiamo chiesto spiegazioni all'amministrazione comunale, anche attraverso comunicati stampa. A Luglio abbiamo presentato un’interrogazione a risposta scritta per chiedere chiarimenti in merito alla vicenda del (presunto) abuso edilizio ma, a distanza di 4 mesi, non abbiamo ancora ricevuto risposta”
“Circa 15 giorni fa-prosegue la Suman- abbiamo appreso dai giornali del rinvio a giudizio, per abuso d'ufficio di 2 persone indagate nella vicenda: il funzionario comunale responsabile all'epoca, dello sportello unico per l'Edilizia Privata del Comune di Adria, e del legale rappresentante della società " La Torre srl ".“Sorge quindi spontanea la domanda se  sia possibile che l'abuso edilizio sia caduto in prescrizione per decorrenza dei termini e che sia automaticamente “sanato”, ricordando che ricade in un'area del Centro Storico in cui il Piano Regolatore impone la conservazione dei volumi e delle altezze esistenti.

Da quando decorrono I termini? Di solito, nel caso di abuso edilizio si ha sempre un accertamento e sequestro.Non ricordiamo che il Comune abbia mai effettuato i controlli di Legge sugli edifici costruiti e che li abbia sequestrati”.
Per entrare nello specifico- informa la Suman-“Gli autori di un abuso edilizio possono forse sfuggire alle sanzioni penali, grazie ai ritardi dei Tribunali (la Procura della Repubblica di Rovigo, in questo caso) ma l'edificio o gli edifici,  costruiti  irregolarmente ed in difformità dalla autorizzazione comunale ,  rimangono  esposti alle  sanzioni  previste dal Testo Unico dell'Edilizia . Queste ultime, che non cadono in prescrizione, sono la demolizione o la sanzione pecuniaria . Inoltre, mentre le sanzioni penali si prescrivono in un periodo valutabile in sei anni (salvo i casi più gravi di lottizzazioni abusive o violazioni ambientali) e colpiscono il solo specifico autore dell'abuso e gli eventuali funzionari conniventi, le sanzioni amministrative (demolizione e sanzione pecuniaria) seguono il bene e quindi colpiscono il direttore dei lavori , il costruttore e il proprietario”.
“A questo punto –conclude la penta stellata Suman- chiediamo spiegazioni al Sindaco , al Segretario Comunale  e  al Dirigente del Settore , prima di agire eventualmente in altre sedi, in maniera da poter chiarire  una volta per tutte come siano andate veramente le cose, ribadendo che stiamo ancora aspettando la risposta alla nostra interrogazione depositata a Luglio 2017."

lunedì 30 ottobre 2017

ADRIA:ELENA SUMAN"IL FUTURO DEL DELTA E' IL TURISMO SOSTENIBILE E NON GLI ALLEVAMENTI ZOOTECNICI INTENSIVI"









Adria:”Il MAB Unesco potrà  essere una proposta di successo per il nostro territorio nel momento in cui l’obiettivo principale tra gli enti e gli stock holder territoriali, sarà quello di preservare la nostra area sensibile promuovendo un turismo Slow , (attraverso il rilancio delle ciclovie)che porti l'uomo a ritornare e ad avvicinarsi a quella che gli ha dato la vita ,Madre Terra. Un obiettivo che si raggiungerà con la creazione di  spazi museali  con lo scopo di tramandare alle generazioni future l'importanza  e il rispetto per l'ambiente, spazi per attività di Birdwatching, visite  guidate. Attività didattiche per i più  piccoli  con un occhio di riguardo per le categorie più deboli creando appositi percorsi dei sensi” Sono le parole della consigliera comunale adriese Elena Suman, in seguito all’incontro  che si è svolto al museo civico di storia naturale di Ferrara, sul tema  “il Futuro Del Delta Del Po", tutela della biodiversità  e del paesaggio , equilibrio idrogeologico e sviluppo sostenibile.

Una sorta di tavola rotonda, tra autorevoli esponenti della  comunità  scientifica ,esperti delle comunità  locali ,le guide naturalistiche e il wwf, nel corso della quale sono maturati spunti riflessivi  sul futuro del Delta,in un momento in cui c'e una forte attenzione sulla conservazione e valorizzazione di un patrimonio unico, formato da un grande sistema di aree umide.

Le Associazioni che  hanno promosso l’incontro infatti, ritengono che il Delta del Po possa diventare un' area pilota dove sperimentare forme di tutela e gestione integrata e  dinamica della biodiversità  del territorio  tenendo  conto  delle misure necessarie  di adattamento ai cambiamenti climatici mirando ad abbattere l'inquinamento delle acque del suolo e dell'aria attraverso progetti  sostenibili di riconversione, pratiche agricole attraverso la promozione dell'agricoltura biologica e biodinamica. Per raggiungere tali obiettivi le associazioni promotrici ,propongono un Patto territoriale atto a promuovere e migliorare il territorio Deltizio concordate e convergenti coinvolgendo la società civile di una zona umida di importanza internazionale dove sperimentare concretamente una riconversione ecologica dell'economia che superi le lavorazioni inquinanti come la  dismissione della centrale termoelettrica di Porto Tolle, promuovendo le attività  tradizionali legate alla pesca- pesca turismo tenendo conto dei saperi e delle proposte della popolazione locale e della necessità di tutelare il nostro patrimonio unico al mondo.

“Auspico quindi-conclude la Suman in linea con le azioni del M5S territoriale- che il nostro ente parco  ritorni attivo( dopo tre anni di commissariamento) con un nuovo presidente e che gli enti del territorio valutino nella giusta misura le proposte progettuali degli insediamenti zootecnici intensivi attualmente depositati in provincia, perché l’inquinamento non ha confini e va in controtendenza con gli scopi del Mab Unesco”

venerdì 20 ottobre 2017

ADRIA: LA CONSIGLIERA COMUNALE SUMAN INTERVIENE IN MERITO ALLA TUTELA DEL PATRIMONIO VERDE

Adria: Elena Suman “Sarebbe ora che l'amministrazione applicasse seriamente le leggi sulla tutela del patrimonio verde”

“Adria è un comune che in questi anni ha fatto poco per sensibilizzare sul tema della qualità dell'ambiente e più complessivamente sulla qualità della vita, per garantire un futuro ai figli in una città sempre più verde. Infatti l'attuale e le precedenti amministrazioni non hanno applicato gli obblighi imposti dalle normative vigenti ( L.R. del 9 agosto 2002,disegno di legge sul verde urbano del 12 Marzo 2010 e la legge 113 del 1992) che prevedono il censimento e la tutela degli alberi monumentali, la promozione degli spazi di verde urbano e la messa a dimora di un albero per ogni neonato. Testi di leggi che puntano a "perseguire, attraverso la valorizzazione dell'ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l'attuazione del protocollo di Kyoto" .Sono le parole della consigliera comunale Elena Suman, (in linea con le azioni degli altri grillini che agiscono nel territorio nazionale) sul patrimonio verde cittadino e sui bilanci arboricoli che i sindaci adriesi avrebbero dovuto redigere e rendere pubblici prima dello scadere dei loro mandati.

”Di fatto-incalza la consigliera pentastellata-dal 1992 ad oggi, il comune di Adria avrebbe dovuto incrementare il patrimonio arboreo cittadino di circa 4.500 alberi, calcolato sull'attuale tasso di natalità superiore a nove nati ogni mille abitanti. Invece, in questi ultimi anni ad Adria, abbiamo assistito alla diminuzione del verde urbano dovuto a danneggiamenti da nevicate, invecchiamento e dall'allestimento di cantieri vari””

Sulla base di queste considerazioni la consigliera Elena Suman, ha depositato due mozioni che invitano l'attuale amministrazione ad attivarsi per elaborare un piano che preveda il mantenimento delle alberature esistenti e imponga una seria politica di piantumazione urbana identificando in città i luoghi nei quali poter mettere a dimora degli alberi. Una pianificazione che secondo la consigliera pentastellata deve coinvolgere i cittadini, le associazioni di volontariato e gli istituti scolastici attraverso una mirata campagna di sensibilizzazione.

”In attesa di capire cosa si deciderà sullo spazio disponibile davanti al teatro , ovvero se e quali piante verranno messe a dimora, mi auguro che l'amministrazione comunale istituisca anche a Adria la giornata evento “un albero per ogni neonato” nel corso della quale il comune metterà a dimora delle piante autoctone alla presenza delle famiglie dei nuovi nati Piantine per le quali basta una semplice richiesta al corpo forestale dello stato per averle a costo zero. Un esempio sulla consegna di una piantina autoctona alle famiglie dei bambini nati nel 2016 è avvenuta domenica a Porto Viro”.

mercoledì 11 ottobre 2017

ADRIA:SUMAN"IL BANDO PER LA VenTO, RAPPRESENTA UNA SVOLTA STORICA PER IL CICLOTURISMO "

Adria: Suman "La pubblicazione del bando per la ciclovia VenTo rappresenta una svolta storica per il cicloturismo Veneto"


La  ciclabile turistica collegherà  Venezia con Torino (da qui il nome VenTo) e toccherà anche Milano, diventerà la più lunga pista ciclabile in Italia
"Finalmente ci siamo, questa è  una data storica da ricordare per il cicloturismo italiano -annuncia la consigliera pentastellata Elena Suman-dalle parole alle intenzioni si è passati ai fatti.SI è infatti concretizzato il Bando di gara italiano rivolto a tutte le regioni legate al percorso tra le quali anche il Veneto per la progettazione di una infrastruttura cicloturistica  di lunga distanza. Un' opera pubblica la ciclovia VenTo, del valore di 1,8milioni di euro che attraverserà  4 regioni ,13 province,  oltre 120 comuni che si snodano lungo i 679 chilometri del  fiume Po, diventerà la più lunga ciclabile turistica in Italia.

Il progetto,  realizzato dal Politecnico di Milano, non è stato spacchettato in tanti lotti e bandi gara che avrebbero generato burocrazia, aumentando costi, allungando tempi e svilito il progetto.
Per  questo si ringrazia il POLITECNICO di MILANO  e tutti coloro che in questi 7 anni hanno lavorato a questo successo che permetterà ai cittadini di percorrere  la VEnTO. E ora forza a chi tocca, ai professionisti e alle imprese nazionali e internazionali. Le informazioni riguardante il Bando sono visibili nel sito www.ventopolimi.it"

martedì 3 ottobre 2017

OPERAZIONE "ADRIA SANA":1 ARRESTO, 4 DIVIETI DI DIMORA E DUE DENUNCE A PIEDE LIBERO



Adria: Operazione “Adria Sana” fitta rete di spaccio:
1 arresto, 4 divieti di dimora e due denunce a piede  libero 

Questa mattina ad Adria, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Adria supportati da altri militari della Compagnia di Adria ed unitamente ai Nucleo Carabinieri Cinofili hanno dato esecuzione alla misura cautelare personale del divieto di dimora nei confronti di 4 ragazzi di Adria (due del 1980, un 21enne ed un 19enne, tre dei quali già gravati da precedenti specifici), tutti residenti ad Adria e tutti responsabili in concorso di spaccio di sostanze stupefacenti di tipo marjuana, hashish e cocaina.
I quattro provvedimenti scaturiscono da un’indagine avviata dall’Arma di Adria, iniziata a settembre 2016 e terminata a maggio 2017, coordinata dalla Procura della Repubblica di Rovigo, che ha permesso di accertare una fitta rette di spaccio nel comune di Adria.
Il GIP, valutata positivamente la loro colpevolezza, ha disposto il divieto di dimora nel comune di Adria, ritenendo che gli indagati in un nuovo contesto territoriale non possano avere più contatto con i clienti abituali e sarebbe difficoltoso un loro inserimento nel potenziale traffico di stupefacenti del nuovo territorio.
L’indagine “Adria Sana” ha inizio a settembre 2016, quando, dopo alcuni servizi di pedinamento e osservazione, i Carabinieri di Adria rinvengono 8 grammi di hashish nella disponibilità di un “cliente”. L’attività dei Carabinieri continua successivamente con altri sequestri amministrativi di marjuana e cocaina e con molti “clienti” che dopo che erano stati visti dai Carabinieri incontrarsi con gli indagati hanno poi confermato (almeno 25 assuntori) agli investigatori che si incontravano per acquistare marjuana, cocaina e hashish. Sono stati accertati numerosissimi episodi di cessioni di sostanza stupefacente leggera e pesante.
Questa mattina, a conferma dell’attività di spaccio degli indagati è stato tratto in arresto Davide Bolognese, uno dei quattro soggetti destinatari del provvedimento di divieto di dimora. Infatti, nel corso della perquisizione presso la sua abitazione sono stati rinvenuti circa 730 grammi di marjuana e materiale per il confezionamento della sostanza. Il 37enne di Adria è stato arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio in attesa del direttissimo previsto per domani.
Nel corso delle altre perquisizioni nei confronti degli altri destinatari del provvedimento sono stati sequestrati altri 30 grammi di marjuana, 1200 euro proventi dello spaccio di sostanza stupefacente, vari bilancini e materiale per il confezionamento.
Nell’ambito della stessa operazione, che ha visto l’impiego di 20 militari e 10 autovetture, sono state effettuate altre perquisizioni nei confronti di altri soggetti inseriti nello stesso contesto criminale. Per due giovani Adriesi è scattata la denuncia a piede libero per spaccio di sostanze stupefacenti.





lunedì 2 ottobre 2017

IL COMITATO IN DIFESA DELL'OSPEDALE DI ADRIA INCALZA IL DIRETTORE GENERALE DELLA ULSS SUGLI ESAMI DIROTTATI E LE CARENZE IN ORGANICO

Ieri pomeriggio allo stadio Bettinazzi, in occasione della partita fra Adriese e Clodiense, sono stati distribuiti alcuni volantini del comitato in difesa dell'ospedale di Adria, indirizzati al dottor Antonio Compostella, direttore generale della Ulss 5 Polesana. "Chiediamo qualità e servizi, non diffondiamo paura", è il motto del foglio, che rivolge alcune domande alla direzione generale: quanti sono gli esami strumentali e le visite specialistiche dirottate a Porto Viro, e quanto sono cresciute rispetto al 2016? Quanti quelli dirottati a Trecenta o a Rovigo per carenze organiche e strumentali ad Adria? Sono vere le segnalazioni di un insufficiente organico medico nei reparti di Medicina, Psichiatria, Ostetricia al "Santa Maria degli Angeli"? Risponde al vero la carenza di personale infermieristico, tale da non consentire la copertura dei turni regolari se non attraverso continui rientri? A quando l'attivazione dell'assistenza domiciliare sulle 12 ore da lunedì a domenica?

mercoledì 27 settembre 2017

LA 51ESIMA COLLETTIVA DI FOTOGRAFIA IN SALA CORDELLA È VISITABILE FINO A VENERDÌ 29 SETTEMBRE

È stata inaugurata sabato scorso, alla sala Cordella di Adria, la 51^ Collettiva di Fotografia dei soci del Foto Club Adria. La mostra si compone di 84 stampe in parte a colori ed in parte in bianco e nero, segno che l'astrazione in fotografia è ancora viva. Le foto spaziano dal ritratto alla foto di viaggio, dal paesaggio alla foto di denuncia, dalle foto di strada a quelle di architettura. All'inaugurazione il presidente del club Gianfranco Cordella ha ricordato le principali attività svolte in questi nove mesi: incontri con fotografi noti a livello nazionale e regionale, mostre personali ad Adria e nel Veneto, corsi di fotografia, il raduno fotografico nel Delta giunto alla nona edizione, le serate dedicate ai soci, la ripresa degli spettacoli della rassegna teatrale ad Adria.
Presenti all'inaugurazione il presidente della Pro Loco di Adria Letizia Guerra ed il delegato della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche per la provincia di Rovigo, Gottardo Corazza. Questi i soci che espongono: Anna Baldo, Bruno Grotto, Caterino Bellato, Cristiana Corazza, Cristiano Baruffaldi, Diego Gardina, Donata Previato, Enzo Ghisellini, Fabio Bello, Germano Benizzi, Giancarlo Avanzo, Gianfranco Cordella, Giovanna Corazza, Giuliano Giribuola, Gottardo Corazza, Ildo Biolcati, Livio Boscolo, Luca Zonari Canè, Luigino Rosa, Maria Burgato, Maria Grazia Turella, Marzia Benatelli, Massimo Zago, Michele Stoppa, Gastone Dissette, Sante Crepaldi, Simone Chieregato, Simone Frazzon. La mostra è visitabile sino a venerdì 29 settembre, con orario 18-20.

martedì 12 settembre 2017

INCONTRO DEL PD PER LA VARIANTE ALLA ROMEA CHE INTERESSA ADRIA E CAVARZERE

Interessante incontro pubblico, almeno per i cittadini di Adria e Cavarzere, organizzato ieri dal circolo PD di Adria nella sala delle associazioni di via Dante, riguardo lo spinoso problema della variante alla strada Romea comunemente detta Codevigo-Codigoro, con particolare attenzione al tratto Cavarzere-Adria. Di fronte a più di un centinaio di persone, con folta rappresentanza di cittadini di Cavarzere, l’incontro è stato introdotto dai segretari comunale e provinciale del PD e con la partecipazione del sindaco di Adria Massimo Barbuiani, dell’onorevole Diego Crivellari membro della commissione Infrastrutture, trasporti e telecomunicazioni della Camera dei Deputati e dell’onorevole Umberto Del Basso De Caro sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture, Trasporti e Telecomunicazioni. Dopo che il sindaco Barbuiani ha denunciato il rischio di isolamento totale del territorio di Adria e di conseguenza anche di Cavarzere a livello di infrastrutture, è stato il turno dei due onorevoli: entrambi hanno illustrato la situazione, ciascuno per le proprie competenze, inquadrando il problema della variante suddetta nella più complessa gestione alternativa alla Romea, sempre più congestionata e sovraccaricata dal traffico pesante e da quello automobilistico, che danneggia entrate ed uscite da Chioggia ed isola sempre più Adria e Cavarzere.
Secondo il sottosegretario, la cosiddetta variante può rientrare nella seconda tratta della Orte-Mestre: qualcosa si muove per la Ravenna-Mestre poiché sarebbe previsto un costo di 235.85 milioni di euro, di cui 83.80 milioni a carico dello Stato, già approvati dal CIPE. Nel totale, i km previsti per la variante sarebbero 58 (11,7 per il tratto Cavarzere-Adria), la procedura prevederebbe a tempi brevi l’interessamento ed adesione dei sei Comuni interessati, più uno studio preliminare completo di validità e fattibilità tecnico-economica. Secondo il sottosegretario De Caro, le condizioni ci sarebbero e l’esecuzione avrebbe tempi «non lunghi», però lo Stato e l'Anas sono in attesa della formalizzazione della richiesta da parte dei Comuni interessati. In chiusura ci sono stati diversi interventi, specialmente di cittadini cavarzerani che hanno lamentato la scarsa informazione nonché i timori per l’impatto ambientale e per l’aumento del traffico pesante nel centro cittadino, se dovessero essere usate parte delle strutture esistenti da via Mazzini a Ca' Labia. Gli onorevoli hanno ribadito che non essendo ancora partita la discussione a livello comunale -e la successiva conferenza dei servizi con gli altri Comuni interessati- i problemi potranno essere valutati e risolti prima di passare alla fase di progettazione e di formalizzazione della richiesta al Ministero delle Infrastrutture ed all’Anas. Intanto domani alle 16, nella sala consiliare del Comune di Chioggia, è prevista una seduta di commissione che discuterà anche la variante suggerita dal locale comitato Romea.

sabato 8 aprile 2017

ADRIA: I CARABINIERI SCOPRONO PIANTAGIONE DI MARJUANA: SEQUESTRATE 600 PIANTE

Nella corso della notte ad Adria, precisamente nella frazione di Fasana, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Adria e della Stazione di Pettorazza Grimani hanno tratto in arresto per coltivazione illecita di piante di canapa indiana e furto aggravato di energia elettrica 6 cinesi, di cui 2 donne.Quasi 600 piante di marijuana, riscaldate ed illuminate grazie ad un allaccio abusivo alla linea dell'Enel, e sacchi di droga già pronta per essere messa in commercio. Questo quanto hanno scoperto i Carabinieri della Stazione di Pettorazza e del Nucleo Operativo della Compagnia di Adria in un casolare, in aperta campagna, a Fasana nei pressi di Adria.A finire in manette i 6 "coltivatori", tutti cinesi: 4 uomini e due donne senza fissa dimora, clandestini. Tutti e sei sono stati arrestati e si trovano ora in carcere.
Molto probabilmente i sei sono “solamente” i custodi della piantagione. Un vero e proprio business, alquanto redditizio, se si pensa che da una sola pianta di marijuana si potrebbero ottenere 50/60 grammi di sostanza con un ricavo medio di circa 5 euro a grammo. Già da qualche tempo i carabinieri tenevano sotto controllo quel casolare attraverso svariati appostamenti e osservazioni di ciò che avveniva li dentro. Il casolare presentava un piccolo localeadiacente alla struttura dove dormivano i “guardiani” mentre in casa veniva coltivata la canapa indiana. Questo, oltre ad un fortissimo odore che non lasciava sorgere altri dubbi, ha convinto i militari ad entrare. Il blitz dei Carabinieri della Compagnia di Adria è scattato nella notte quando, dopo aver notato vari movimenti, 14 militari in borghese ed in divisa hanno fatto irruzione scoprendo di una vera e propria “fabbrica della marjuana”.La coltivazione si estendeva sia al piano terra che al primo piano all’interno di 6 stanze con il condotto di areazione collegato attraverso tutte le stanze. Nelle prime cinque stanze le piante venivano coltivate con apparecchiature sofisticate e professionali, come un impianto di aerazione motori di ventilazione, lampade e trasformatori.
La sesta stanza veniva utilizzata per l’essiccazione della pianta. Vi erano inoltre anche attrezzatture per confezionare sottovuoto la marjuana in buste da un metro. Per alimentare gli impianti era stato inoltre creato un allacciamento abusivo alla linea elettrica. Nelle 6 stanze circa 500 piante di marijuana in coltivazione, tutte in crescita all’interno di vasi e alte poco meno di un metro, mentre quasi cento erano in essiccazione.I sei cinesi si trovano rinchiusi nel carcere di Rovigo a disposizione della locale Procura della Repubblica che coordina le indagini. Oltre al reato di produzione di sostanze stupefacenti dovranno rispondere anche di furto di energia elettrica.

lunedì 20 marzo 2017

MINACCIA LA FIDANZATA CON PISTOLA GIOCATTOLO: DENUNCIATO GIOVANE DI PORTO VIRO DAI CARABINIERI DELLA COMPAGNIA DI ADRIA

Ieri sera, i Carabinieri della Compagnia di Adria hanno effettuato, a Porto Viro, un servizio straordinario di controllo del territorio, con finalità principalmente preventive per il contrasto dei reati predatori e per disincentivare le condotte di guida pericolose per la sicurezza stradale. In aggiunta alle normali pattuglie in circuito, sono stati dispiegati ulteriori 8 equipaggi del nucleo operativo e radiomobile e delle Stazioni, per un totale di 16 militari in più sia in divisa sia in borghese: in tal modo è stata utilizzata una forza d’urto aggiuntiva che ha consentito di stringere le maglie dei controlli a Porto Viro e nei dintorni, identificando numerose persone e sottoponendo a verifica oltre 50 automezzi. A ciò si sono aggiunte mirate verifiche a sei esercizi commerciali e pubblici, ove non sono stati avanzati rilievi, e sono stati altresì sottoposti a controllo pregiudicati gravati da misure di prevenzione. Nel corso del servizio serale sono state denunciate 8 persone: in particolare la Stazione di Porto Viro ha denunciato una coppia di etnia rom perché in seguito a controllo stradale veniva rinvenuta all’interno del furgone refurtiva provento di un furto su autovettura effettuato poco prima. Per tale ragione i due sono stati denunciati in stato di libertà per furto aggravato. Una pattuglia della Radiomobile ha denunciato un 60enne vietnamita per produzione e spaccio di sostanze stupefacenti in quanto trovato con 13 grammi di marijuana mentre la successiva perquisizione a casa permetteva di rinvenire 17 piante di marijuana appena germogliate nonché bilancino e materiale per il confezionamento. Un’altra pattuglia interveniva e denunciava a Porto Viro un ragazzo del luogo per aver minacciato di morte con una pistola giocattolo la propria fidanzata. Nel corso del servizio sono state inoltre ritirate 2 patenti nei confronti di altrettante persone. Per un ragazzo di Porto Tolle è scattata la denuncia per guida sotto l’effetto di stupefacenti mentre per un altro ragazzo, sempre di Porto Tolle, è scattata la denuncia ed è stato ritirato il documento di guida perché guidava in stato di ebbrezza (1.42 il limite). Nel corso del servizio è stato segnalato per uso di sostanze stupefacenti un ragazzo di Porto Viro perché trovato in possesso di una dose di cocaina. A seguito dei controlli su strada sono state altresì contestate varie violazioni al codice della strada dalle pattuglie dell’Arma ad alcuni automobilisti indisciplinati, per condotte di guida pericolose. Sono stati anche denunciati due ragazzi, un marocchino ed un croato, per guida senza patente dal momento che guidavano un veicolo senza aver mai conseguito la patente.

martedì 14 marzo 2017

DISAVVENTURA PER LA CONSIGLIERA BARTELLE ALL'OSPEDALE DI ADRIA

La consigliera regionale del M5S Patrizia Bartelle racconta una disavventura sanitaria accadutale lunedì all'ospedale di Adria. «Nella nottata di lunedì ho avuto qualche problema fisico. Alle 6,30 mi sono recata al pronto soccorso di Adria, dove sono stata immediatamente presa in carico. Il medico di turno inizia a visitarmi e dopo pochi secondi mi molla sulla barella, per salire in ambulanza, in quanto era previsto il recupero di un codice rosso ed i medici del pronto soccorso fanno anche questo. L'infermiere supplisce a questa assenza portandosi avanti con il lavoro di prelievo dei campioni ematici. Arrivano le 8 e vengo inviata al servizio radiologico, seduta in una sedia a rotelle. Qui va tutto bene in quanto un operatore si trova quasi subito per l'accompagnamento. Immediata anche l'esecuzione delle radiografie. Più difficoltoso il rientro in pronto soccorso in quanto gli operatori sono pochi ed utilizzati per molte incombenze. Rientro in pronto soccorso, e qui inizia il vero calvario: «Dove la mettiamo?». Sempre seduta nella sedia a rotelle. Stavo per essere collocata nella sala d'aspetto del pronto soccorso in mezzo a decine di persone vocianti. Ho chiesto ed ottenuto di rimanere all'interno del reparto astanteria, in situazione più consona a chi riveste già il ruolo di ricoverato/ammalato preso in carico. Peccato che non si sapesse dove mettermi: le poche stanze adibite ad OBI, con due posti letto, ospitavano già due o tre barelle con evidente difficoltà di ossigenazione. Ovviamente la fantasia e professionalità dell'operatore ha trovato la maniera di infilarmi tra i letti e le barelle.
Nel frattempo ero sempre seduta nella sedia a rotelle che, posso assicurare, diventa di difficile sopportazione dopo 6 ore. Non puoi stenderti, nè sederti in maniera più comoda. Chiaramente azioni che un ammalato vorrebbe poter fare. Durante la distribuzione del pasto, al quale non "ero ammessa" e per il quale non avevo nessuna rivendicazione, ho chiesto una bottiglietta d'acqua. Non è possibile dare dell'acqua a chi non rientra formalmente nelle persone ricoverate in astanteria. Supplisce sempre l'operatore che arriva con un bicchiere d'acqua. Mi sono sentita umiliata come essere umano, che si reca con dolore in una struttura di pronto soccorso. Poco personale, poche barelle, pochi posti letto nei reparti dell'ospedale dove ricoverare le persone dell'astanteria. In un certo momento sono stata chiamata con l'appellativo di "cliente". Se fossi stata una cliente, avrei scelto d'andarmene in un'altra struttura, ma sono una persona ammalata, bisognosa di cure mediche, in questo momento. Questo è il disastro delle schede ospedaliere, che hanno tagliato posti letto in tutta la regione Veneto. Da utente mi sono fatta l'idea che si faccia troppo affidamento sul personale: siccome ci sono diversi medici/infermieri/operatori seri e con senso di responsabilità che suppliscono alle mancanze facendosi in 4, ci si adagia. Mi sembra manchi organizzazione e pianificazione efficiente (vista da utente, ripeto, e sulla base delle esperienze fatte). Questa è la vera ipocrisia di chi vuol raccontarci che abbiamo la sanità migliore del mondo. Ma a Zaia, e ai suoi assessori, questo non è mai successo?».

lunedì 6 marzo 2017

PATRIZIA BARTELLE (M5S): "LA REGIONE TAGLIA LA SANITÀ PUBBLICA E FAVORISCE QUELLA PRIVATA"


La consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Patrizia Bartelle, commenta così la manifestazione di sabato ad Adria riguardo il riassetto regionale delle Ulss: «Triste giornata quando ci si incontra per protestare, come è stato ieri ad Adria. Azienda Zero sta producendo i primi effetti, che alcuni cittadini e lavoratori stanno subendo sulla loro pelle. Azienda Zero sta accentrando servizi per produrre risparmi, per poter continuare ad erogare le stesse prestazioni socio sanitario, in tempi di magra. E come lo fa? Riducendo le figure apicali, e qui possiamo anche condividere, e non rinnovando appalti per servizi svolti da personale assunto tramite cooperative. Si mette ad appalto il servizio delle cucine, con la fondata possibilità, che possa vincerlo un colosso delle mense ospedaliere, che fornirà pasti pronti, con la perdita del personale che svolgeva tale mansione. In ambienti bene informati si vocifera possa essere La Serenissima, un colosso della ristorazione veneta, già in appalto a Rovigo. Queste manifestazioni si dovevano fare prima, non solo un anno fa, quando si stava approvando Azienda Zero, ma quando sono state fatte le schede ospedaliere, che andavano a tagliare posti letto negli ospedali pubblici, e che preservavano sostanzialmente i posti negli ospedali privati». Continua Bartelle: «La riforma della sanità veneta è un antipasto di ciò che sarà il nostro Veneto quando la Lega avrà maggiore autonomia, se quella che ha la sta usando per affamare i territori, non oso pensare con la possibilità di gestione in proprio altri servizi essenziali che succederà. Una Lega che da sempre vuol farci credere di essere dalla parte dei cittadini, ma forse la Lega del Polesine è meno importante di quella di altri territori». Di qui l'attacco al sindaco Barbujani: «Altri sindaci, altri consiglieri regionali leghisti, hanno ottenuto per il loro territorio, maggiori posti letto negli ospedali, sono riusciti ad ottenere una Ulss in più, solo facendo valere il loro peso politico all'interno del loro gruppo consiliare. Le maggiori città polesane sono governate da sindaci leghisti, la maggioranza dei comuni hanno sindaci espressioni di centro destra, e questa doveva essere una garanzia per questi territori. I casi sono due: o hanno avuto rassicurazioni poi tradite pure a loro, oppure non hanno un peso sufficiente per farsi rispettare. In ogni caso chiedo perché in piazza ad Adria il sindaco Barbujani, sostenuto dalla Lega sia stato abbandonato, proprio dalla sua forza sostenitrice. Il sindaco si è accorto che protestava contro la Lega? Una Lega che in passato ha avuto in consiglio regionale personalità come l'ex assessore Isi Coppola e Mainardi, molto vicini ai centri di comando, dove si decideva in quegli anni il futuro sanitario del Veneto. Hanno blindato le case di cura private, come quella di Porto Viro, ma non sono riusciti a salvare posti letti negli ospedali pubblici».

giovedì 2 marzo 2017

DIEGO CRIVELLARI: "ZAIA E LA LEGA UNICI RESPONSABILI DELLA PERDITA DI POSTI DI LAVORO ALL'OSPEDALE"

«Il presidente della giunta regionale Zaia scherza sulla salute dei polesani». Sono critici e diretti il parlamentare del PD Diego Crivellari e Mauro Grotto, impegnato da tempo in politica e neo iscritto al Partito Democratico. «Siamo passati in meno di un anno dalle ampie rassicurazioni a tutti i cittadini adriesi alla perdita dei servizi e di posti di lavoro. Un autonomismo ed un federalismo al contrario che dopo la scelta di accorpare le Asl lascia il segno con la riduzione degli occupati per l’ospedale di Adria».
Continuano i due: «Oltre la critica e la constatazione di chi possiede le vere responsabilità, abbiamo registrato un grande rammarico ed uno sconforto diffuso con l’escalation negativa di eventi che è culminata, tra le altre, con la chiusura delle cucine della struttura ospedaliera determinando perdite di posti di lavoro. Adria vive già una situazione generale alquanto fragile e non si può permettere di perdere un solo posto di lavoro. Ora è necessario che la Regione si faccia carico di quelle persone che oggi hanno perso il proprio lavoro a causa di questa situazione, dialogando con l’azienda sanitaria in vista del nuovo appalto per la fornitura dei pasti presso l’ospedale nel tentativo di reintegrare chi ha perso il lavoro. Se questa è l’autonomia che Zaia vuole e ha in mente allora –hanno sottolineato Crivellari e Grotto– rifiutiamo una simile offerta consapevoli che non è l’autonomia che i polesani ed i veneti hanno mai chiesto. Quello che non si capisce poi come possano ancor oggi il sindaco Barbujani e l’assessore Simoni rimanere politicamente vicini ad una forza che ha determinato tutto questo declino. Un’amministrazione comunale dovrebbe essere ricordata per le cose positive che ha fatto, non certo per la perdita di posti di lavoro».

martedì 28 febbraio 2017

ADRIA: ABBATTUTE 25 PIANTE VINCOLATE SULLA S.R.. 443

S.R. 443 “DI ADRIA” – ABBATTUTE 25 PIANTE VINCOLATE PAESAGGISTICAMENTE L’ennesimo tentativo di depauperare il patrimonio paesaggistico polesano vede questa volta l’intervento della nuova Unità dell’Arma dei Carabinieri: la Stazione Carabinieri Forestale di Adria dell’appena costituito Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale ed Agroalimentare Carabinieri (C.U.T.F.A.A.C.). Si tratta dell’abbattimento non autorizzato di n. 25 esemplari di tigli e platani posti in fregio alla S.R. 443 “di Adria”, collocati perlopiù nel comune di Adria ma anche a Ceregnano, Villadose e Rovigo, che il D.M. 11 gennaio 1964 ha a suo tempo dichiarato di notevole interesse paesaggistico e che l’Ente gestore della panoramica arteria stradale ha opinabilmente, nonostante il parere negativo dell’Autorità preposta alla tutela - la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Verona, Rovigo e Vicenza - deciso di eliminare senza prevedere nel progetto esecutivo il seppur richiesto reimpianto in situ. Era già successo nel 2010, all’epoca l’Ente gestore della strada aveva abbattuto n. 34 piante di tiglio all’altezza della località “ Cicese” in Comune di Adria; tale intervento, che era risultato privo della prevista Autorizzazione Paesaggistica, aveva di fatto eliminato più di un chilometro del filare tutelato In quella circostanza, l’intervento dell’ormai ex Comando Stazione del Corpo forestale dello Stato (il cui personale risulta ora transitato, con le identiche funzioni di tutela dell’ambiente di un tempo all’interno della nuova Unità dell’Arma) aveva consentito sia di interrompere quasi sul nascere un progetto che prevedeva l’abbattimento - nel solo comune di Adria - di ben 202 piante protette, sia di contribuire, avviando le opportune procedure amministrative, in maniera decisiva al successivo reimpianto in situ. Doveroso il deferimento all’Autorità Giudiziaria dei responsabili per la violazione all’art. 181 comma 1 del D.Lgs 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio). Si auspica altresì che l’intervento della Polizia Giudiziaria possa stimolare, come avvenuto in passato, le Autorità competenti ad imporre il reimpianto ed evitare l’ennesima perdita di valori paesaggistici di un luogo riconosciuto di notevole interesse pubblico.

lunedì 20 febbraio 2017

"INDIPENDENZA NOI VENETO" IN DIFESA DI BANCA ADRIA, «SOLIDA E AFFIDABILE»

Riguardo la situazione di BancaAdria, interviene il consigliere comunale Luca Azzano Cantarutti, della lista Indipendenza Noi Veneto che fa riferimento al presidente della giunta regionale Luca Zaia. «La riforma delle banche di credito cooperativo stimola il dibattito anche attorno alla nostra BancaAdria, storica banca adriese della quale la città va orgogliosa», dice Azzano. «Tuttavia non tutte le argomentazioni prospettate agli organi di stampa sembrano andare nella direzione di tutelare BancaAdria ed i suoi soci, visto che buona parte del dibattito è incentrato sulle posizioni di potere all’interno del consiglio di amministrazione anziché sui risultati e le prospettive dell’istituto. L’on.Crivellari ha auspicato che le banche di credito cooperativo mantengano un forte legame con il territorio e sul punto siamo d’accordo; rileviamo peraltro come la nostra BancaAdria sia già un’eccellenza sul punto, vista la diffusione capillare delle sue filiali, oggi sparse su tutto il territorio della provincia di Rovigo ed oltre, la vasta base sociale (oltre tremila soci!) e, soprattutto, impieghi destinati in favore delle famiglie e delle aziende del territorio. I risultati di bilancio degli ultimi anni sono davvero positivi, con utili più che soddisfacenti che testimoniano una gestione oculata, fattore non certo trascurabile visto quel che offre il panorama bancario (a cominciare dal Monte dei Paschi, che il PD dell’on.Crivellari ha portato al disastro). Il patrimonio di BancaAdria è solido e ci lascia dormire sonni tranquilli, senza dover ricorrere all’ignobile decreto salva-banche emanato dal governo, che costringe i cittadini a pagare il conto delle gestioni allegre di altre banche. Le banche di credito cooperativo debbono senz’altro trovare punti di aggregazione per fronteggiare il mercato ed anche su questo aspetto ricordo che BancaAdria non è certo rimasta a guardare avendo, nel tempo, aggregato prima la BCC di Scardovari, e successivamente della Cattedrale e di Lusia. Da oltre dieci anni BancaAdria utilizza i servizi di Cassa Centrale Banca, una banca di secondo livello con sede a Trento e che oggi si propone come capogruppo di un gruppo bancario e la cui disponibilità ha già ricevuto il consenso e l’appoggio non solo di gran parte delle BCC del Triveneto ma che ha visto l’adesione di oltre 100 banche sparse in tutta Italia. Il percorso di adesione al gruppo bancario di Cassa Centrale appare oggi la scelta più logica e lungimirante e nulla vale la partecipazione della nostra banca al capitale di Cassa Centrale Banca dal momento che la somma impegnata è già nel portafoglio della nostra banca e non sarà mai un costo a carico dei soci quanto piuttosto invece un investimento in una società per azioni sana che ha sempre distribuito dividendi significativi a favore degli stessi soci. Credo che il vero nodo della discussione attorno a BancaAdria sia quello della governance, in parole povere “le poltrone”, che evidentemente fanno gola a molti, soprattutto se sono di una banca sana come la nostra. Nella scelta di voto per la nomina degli amministratori, noi soci dobbiamo tener presenti i risultati conseguiti, i curricula di chi si propone e le prospettive date dalle proposte di chi vuole governare BancaAdria: siamo solidi ed affidabili, dobbiamo rimanere tali senza cedere a lusinghe di chi rischia di portare la nave sugli scogli».

venerdì 17 febbraio 2017

CONTROLLI DEI CARABINIERI PER SGOMINARE LO SPACCIO: DUE ARRESTI, SEQUESTRATA DROGA


Nel serata di giovedì 16 febbraio, i Carabinieri della Compagnia di Adria hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio, finalizzato principalmente al contrasto dei reati inerenti le sostanze stupefacenti, ciò al fine di prevenire la loro diffusione e l’abuso in particolar modo da parte dei giovani. Sono così stati dispiegati, in aggiunta alle normali pattuglie in circuito, ulteriori 6 equipaggi del Nucleo Operativo e Radiomobile e delle Stazioni, per un totale di sedici militari in più sia in divisa sia in borghese: questo ha permesso da un lato di sottoporre a verifica su strada quasi cinquanta automezzi, dall’altro di procedere con mirati controlli presso abitazioni di pregiudicati o di persone sospettate di detenere stupefacenti in ragione di pregressa attività info-investigativa. I risultati sono stati più che positivi e si è giunti all’arresto di due uomini: in particolare, a Porto Viro, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno fermato una coppietta di giovani albanesi, i quali sin da subito hanno assunto un comportamento irrequieto e nervoso che ha insospettito i militari. Dopo la perquisizione del veicolo, gli investigatori dell’Arma hanno proseguito l’attività presso l’abitazione del conducente, Edri Islami, 26enne: un controllo molto accurato ha portato alla scoperta di due involucri di cocaina pura in sasso, per un peso complessivo di 12 grammi, abilmente occultati all’interno di una presa elettrica a muro, nonché un bilancino di precisione, materiale idoneo al taglio ed al confezionamento dello stupefacente e ben 4.250,00 euro in contanti, verosimile provento di spaccio. Mentre una pattuglia della Stazione di Porto Tolle, nel corso di un controllo domiciliare nell’abitazione di Paolo Migliorini, 50enne già gravato da pregiudizi penali, hanno percepito un forte odore di marijuana: insospettiti da ciò, hanno deciso di procedere ad un controllo più accurato dell’immobile, giungendo a scoprire una stanza adibita completamente adibita a serra. All’interno di essa sono state scoperte 16 piante di marijuana di vari dimensioni.

mercoledì 15 febbraio 2017

SI AVVICINA IL TERZO RALLY STORICO "CITTÀ DI ADRIA", IN PROGRAMMA IL 24 E 25 FEBBRAIO


#Lafebbreaumenta è uno degli hashtag che vanno per la maggiore nei social network, man mano che ci si avvicina allo svolgimento del 3° Rally Storico "Città di Adria". E uno dei più convinti utilizzatori è proprio il sindaco Massimo Barbuiani, che si prepara ad accogliere la manifestazione da grande appassionato, oltre che da primo cittadino. Anche in quest'occasione Adria rimetterà in palio il trofeo che viene assegnato al primo pilota polesano classificato, il quale lo custodirà sino alla successiva edizione; attualmente è nelle mani di Matteo Luise che lo tiene ben saldo dal 2014 e sicuramente tenterà il tris relativamente all'ambìto premio. Ma sono numerosi i riconoscimenti speciali messi in palio tanto per il rally quanto per il revival: da quelli intitolati alla memoria di Valerio Cavallari e Arnaldo Cavallari, a quello messo in palio da Piunote ma anche e soprattutto quanto promette la rinnovata sinergia tra la manifestazione polesana ed il Rally Città di Modena. Già nel 2015 la collaborazione mosse i primi passi grazie alla messa in palio di importanti riconoscimenti che sono stati confermati anche per l'anno corrente: i vincitori di rally e regolarità sport del prossimo 25 febbraio si aggiudicheranno l'iscrizione gratuita al Rally Storico Città di Modena e alla Sport Città di Modena in programma nel capoluogo emiliano il 10 e 11 giugno prossimi, data in cui ai vincitori delle due gare sarà assegnata l'iscrizione gratuita al Città di Adria 2018. Una collaborazione che riporta la memoria proprio alla quattordicesima ed ultima edizione del Rally Città di Adria del 1997 vinta dal modenese Pier Verbilli, ma anche alle partecipazioni di Bobo Barbuiani al Città di Modena quando era una delle perle della Coppa Italia.
Non solo ad Adria, ma anche in tutte le località interessate dal rally, è un fiorire di azioni e testimonianze di quanto sia sentito ed atteso l'evento sportivo più importante della città: si va dalla pasticceria che confeziona i dolci col logo del rally sino al coinvolgimento degli scolari di Taglio di Po grazie all'iniziativa “Disegna la tua auto da rally”, accolta con gran entusiasmo. Tutti i disegni saranno poi esposti nella piazza del paese che ospiterà il riordino di venerdì 24 febbraio dopo il primo passaggio a Rosapineta. E gran fermento si respira anche tra gli animatori dell'Adriarally Fan Club che promettono un allestimento di grande effetto in quella che è a detta di tutti la “loro” curva lungo la prova di Gavello. Manca ancora qualche giorno alla chiusura delle iscrizioni e oltre ad alcuni nomi già noti si attendono le conferme dell'ultimo minuto per una sfida che si preannuncia di alto livello e tutta da seguire sin dal prologo serale, col duplice passaggio tra le strette vie di Rosapineta e la sfida all'Adria International Raceway alla luce dei riflettori, ma anche nelle restanti nove prove del sabato con la confermata “Gavello” la novità “Fasana” che unisce due tratti usati in passato, la ritrovata “Scirocco” già nota come Cavanella ed il gran finale con la ripetizione della "raceway".

domenica 12 febbraio 2017

ADRIESE-MEZZOLARA 1-1: MISTER MATTIAZZI, “UN'OCCASIONE PERDUTA”


Non un passo falso, ma un'occasione perduta. La vede così Gianluca Mattiazzi, da un mese e mezzo allenatore dell'Adriese, al termine della partita pareggiata 1-1 contro i bolognesi del Mezzolara, compagine che staziona nelle zone alte della classifica di serie D: «Abbiamo dominato soprattutto nel secondo tempo, ma il risultato ci lascia l'amaro in bocca. Siamo andati al riposo sull'1-0, poi dopo due minuti nella ripresa abbiamo subito un goal incredibile, con un tiro all'incrocio dei pali e abbiamo sbagliato cinque o sei azioni limpide davanti alla porta, tra cui un calcio di rigore». Nelle sei partite disputate dall'Adriese con Mattiazzi in panchina, la squadra ha raccolto 9 punti: «Il bilancio è abbastanza positivo», continua il tecnico di origine chioggiotta. «Stiamo risalendo la classifica, da ultimi a quart'ultimi. Abbiamo agganciato la zona playout, e la prestazione di oggi mette fiducia per il futuro».