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martedì 12 dicembre 2017

ADRIA:il M5S SUL CASO COIMPO


Adria:Bartelle  e Suman (M5S)intervengono sulla bonifica della Coimpo

Adria:Il Movimento cinque stelle ritorna sulla questione della bonifica del sito della Coimpo, alla luce degli sviluppi dell'inchiesta Nemesi,  ovvero sulla possibile complicità  di un dipendente della provincia di Rovigo e di un laboratorio privato che avrebbe favorito la Coimpo sui valori rilevati  sui fanghi e fertilizzanti  usciti dall'azienda di Ca Emo."É chiaro che le indagini  riaprono la questione della bonifica del sito di Ca Emo e i relativi costi.Un'operazione necessaria che deve essere fatta per una questione di salute pubblica e per la quale come M5S avevamo chiesto al sindaco, attraverso una mozione presentata il 29 settembre 2017-dichiarano la consigliera regionale Patrizia Bartelle e comunale Elena Suman- che si attivasse con la procura di Firenze perché  sbloccasse  i capitali sequestrati  alla Coimpo per un importo pari al costo del ripristino  del sito di Ca Emo.É ora che chi ha  sbagliato si prenda le sue responsabilità per la morte delle 4 persone e paghi per le nuove analisi necessarie  per capire il livello di inquinamento  dei fanghi contenenti  nei silos della Coimpo, e -ribadiscono le consigliere-la necessaria  bonifica del sito di Ca Emo a beneficio della salute dei cittadini".

sabato 9 dicembre 2017

ADRIA:ELENA SUMAN (M5S)ESPRIME PREOCCUPAZIONE PER I 25 DIPENDENTI DEL NOSOCOMIO


Fiato sospeso per i dipendenti del servizio cucina dell’ospedale di Adria:

Adria:La consigliera Elena Suman (M5S) esprime la sua preoccupazione per il futuro dei 25 dipendenti che lavorano presso la cucina interna del nosocomio adriese.
“Sono trascorsi più di nove mesi dalla manifestazione indetta dal Sindaco di Adria per protestare contro il depotenziamento dei servizi e i licenziamenti previsti dei dipendenti dei servizi di accoglienza, cucina e altre figure tecniche. Da allora è assoluto silenzio: la proroga scadrà il 31 dicembre 2017 e nulla si sa ancora della sorte di questi lavoratori.   L’affidamento del servizio ad un unico gestore è già stato previsto, per cui verrà affidato alla ditta appaltatrice che si aggiudicherà il bando per fornire il servizio in questione a tutti gli ospedali della Asl 5 Polesana. Ma le domande vengono spontanee: 1) la regione Veneto ha considerato benefici e costi di questa scelta, soprattutto in termini umani? 2) è stato messo in preventivo che puntare su un centro di predisposizione dei pasti esterno penalizzerà ulteriormente la qualità del servizio a danno degli utenti delle strutture ospedaliere? 3) Trattandosi di gara regionale, i dipendenti saranno messi in condizione di proseguire il loro lavoro?  Allo stato attuale delle cose rischiano il posto di lavoro o, nella migliore delle ipotesi, la riduzione delle ore, pur lavorando da circa vent’anni.  Dobbiamo continuare a considerarli merce di scambio ad ogni scadenza di appalto?
L’ amministrazione locale si sta interessando al problema? Non è preoccupata per l’ulteriore impatto negativo nel tessuto economico-sociale della città di Adria? Quando si ventilano tagli all’occupazione si rende necessario e doveroso da parte delle forze politiche tutte, in special modo quelle che governano, promuovere interventi volti a trovare soluzioni diverse.
E’stato affermato che i locali adibiti a cucine sono da ristrutturare e che per farlo servirebbero 600-800mila euro … credo sia superfluo focalizzarsi su un falso problema, di questo ne siamo tutti consci.
 E pensare che solo pochi mesi fa, alcuni esponenti di spicco si erano esposti in tal senso: “[…] la sanità veneta e quella polesana assieme alle altre provinciali ci fa essere una Regione benchmark […].
Sono valutazioni di una sanità che risalgono agli ultimi rapporti attinenti a fine 2015 e inizio 2016, (si veda il dodicesimo Rapporto CREA, Consorzio Ricerca Economica Applicata in Sanità, dell’Università di Tor Vergata). Oggi possiamo affermare che il sistema sanitario regionale veneto, soprattutto nei Distretti NON centrali come quello di Adria, oggi è in grave sofferenza, così come le attività ad esso connesse.
 A dimostrazione di quanto detto, l'annuncio del declassamento di questi giorni da parte del Ministero della salute che vede la discesa della sanità veneta  al sesto posto nella classifica nazionale."

venerdì 8 dicembre 2017

ADRIA:ELENA SUMAN INTERVIENE SUGLI ABUSI EDILIZI DELLA TORRE CAMPANARIA DI PIAZZA GARIBALDI

Adria:La consigliera Elena Suman (M5S) entra a gamba tesa sulla questione della torre campanaria di piazza Garibaldi.Senza risposta l’interrogazione depositata nel Luglio del 2017


“E’  dal 2012 che si parla  degli effetti della riqualificazione de "La Torre campanaria , prospettante sulla Piazza , modificata solo internamente”.Un’opera restaurata dal Comune con fondi regionali come gli edifici  del grande comparto retrostante sono stati demoliti e ricostruiti.  In particolare uno di questi, che prima non superava l'altezza dell'edificio della Torre, ora spunta chiaramente da dietro, come si può notare dalle foto”.
 “Una notizia resa pubblica da tempo che avrebbe dovuto far  scattare i controlli da parte degli Uffici Comunali preposti e il Sindaco, in caso di loro inadempienza,  avrebbe dovuto segnalare la cosa al capo del Personale , ovvero al Segretario Comunale , ordinando  di procedere come previsto dalla Legge (T.U. Edilizia  - DPR 380 /2001) che detta  le disposizioni per la disciplina dell’attività edilizia e le procedure obbligatorie per la repressione e sanzione degli abusi edilizi. Tra l’altro, anche i giornali   denunciarono con articoli e foto, i presunti abusi edilizi, in seguito accertati  dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Adria”.


Poi la consigliera fa un sintetico excursus sulle segnalazioni”Più volte abbiamo chiesto spiegazioni all'amministrazione comunale, anche attraverso comunicati stampa. A Luglio abbiamo presentato un’interrogazione a risposta scritta per chiedere chiarimenti in merito alla vicenda del (presunto) abuso edilizio ma, a distanza di 4 mesi, non abbiamo ancora ricevuto risposta”
“Circa 15 giorni fa-prosegue la Suman- abbiamo appreso dai giornali del rinvio a giudizio, per abuso d'ufficio di 2 persone indagate nella vicenda: il funzionario comunale responsabile all'epoca, dello sportello unico per l'Edilizia Privata del Comune di Adria, e del legale rappresentante della società " La Torre srl ".“Sorge quindi spontanea la domanda se  sia possibile che l'abuso edilizio sia caduto in prescrizione per decorrenza dei termini e che sia automaticamente “sanato”, ricordando che ricade in un'area del Centro Storico in cui il Piano Regolatore impone la conservazione dei volumi e delle altezze esistenti.

Da quando decorrono I termini? Di solito, nel caso di abuso edilizio si ha sempre un accertamento e sequestro.Non ricordiamo che il Comune abbia mai effettuato i controlli di Legge sugli edifici costruiti e che li abbia sequestrati”.
Per entrare nello specifico- informa la Suman-“Gli autori di un abuso edilizio possono forse sfuggire alle sanzioni penali, grazie ai ritardi dei Tribunali (la Procura della Repubblica di Rovigo, in questo caso) ma l'edificio o gli edifici,  costruiti  irregolarmente ed in difformità dalla autorizzazione comunale ,  rimangono  esposti alle  sanzioni  previste dal Testo Unico dell'Edilizia . Queste ultime, che non cadono in prescrizione, sono la demolizione o la sanzione pecuniaria . Inoltre, mentre le sanzioni penali si prescrivono in un periodo valutabile in sei anni (salvo i casi più gravi di lottizzazioni abusive o violazioni ambientali) e colpiscono il solo specifico autore dell'abuso e gli eventuali funzionari conniventi, le sanzioni amministrative (demolizione e sanzione pecuniaria) seguono il bene e quindi colpiscono il direttore dei lavori , il costruttore e il proprietario”.
“A questo punto –conclude la penta stellata Suman- chiediamo spiegazioni al Sindaco , al Segretario Comunale  e  al Dirigente del Settore , prima di agire eventualmente in altre sedi, in maniera da poter chiarire  una volta per tutte come siano andate veramente le cose, ribadendo che stiamo ancora aspettando la risposta alla nostra interrogazione depositata a Luglio 2017."