Il mercato rionale ad Adria è un polso credibile da cui percepire l’andamento dei consumi della popolazione. Laura è una delle tante ambulanti presenti al mercato, lavora nel settore abbigliamento e il suo banco gira per i mercati veneti tra Chioggia, Adria, Dolo, Porto Viro, Vigonovo, Rovigo. Ha quindi a che fare con una clientela molto varia, accomunata in questo momento da comportamenti similari verso l’acquisto di beni talvolta necessari, talvolta futili, come sono quelli che riguardano il vestiario.
«Il periodo è durissimo - dice Laura alle telecamere di Adria Azzurra - non solo per quanto riguarda la mancanza di turismo, ma soprattutto per la paura che si è impossessata delle persone. Paura del Covid, paura di un non ritorno alla normalità, paura di un nuovo lockdown con conseguente rischio di perdere il lavoro e l’insicurezza economica che da questa situazione potrebbe derivare. Una paura che porta a frenare gli acquisti, a spendere solo per il necessario, per il minimo indispensabile».
Eppure, subito dopo la fine del lockdown, sembrava che tutto potesse ripartire in velocità: «Le persone avevano voglia di togliere la tuta e il pigiama usati giorno e notte, e ricominciare a indossare cose carine - dice Laura - d’altronde i locali cominciavano a riaprire, tornava la voglia di sentirsi al meglio. Ma adesso, con i locali che tornano a chiudere per paura dei contagi, la voglia di spendere pare essere passata».
Il periodo che verrà, a queste condizioni, non si prospetta al meglio; e l’inverno spaventa. «Quello che serve adesso è la ripresa della normalità - conclude l’ambulante - ovvero tornare a quelle certezze che in questo momento non esistono più, ma che sono alla base di abitudini e di comportamenti che tranquillizzano e che danno alla quotidianità la stabilità necessaria per andare avanti. Si spera nella consuetudine che il ritorno a scuola porterà con sè, sarebbe l’inizio della ripresa».
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