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mercoledì 5 giugno 2019

Adria:Il Comune dalla parte dei diritti e delle pari opportunità.

Adria:Il Comune dalla parte dei diritti e delle pari opportunità. Ecco il perché del patrocinio al Padova Pride



“Sono passati cinquant’anni dal 1969 anno in cui ci fu il primo Pride, manifestazione in ricordo delle rivolte di Stonewall per i diritti della comunità LGBT(Lesbo, Gay, Bisessuale e Transgender). Da quell’episodio il riconoscimento dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender ha fatto grandissimi progressi in tantissimi paesi del mondo, mentre in altri queste persone sono ancora discriminate, punite, torturate e allontanate dalle loro comunità”. Sono le parole del consigliere con delega alla cittadinanza attiva Federico Paralovo
 “Il fatto che la Lega adriese contrasti e derida sia sui social che attraverso le interrogazioni le scelte dell’attuale Amministrazione sul patrocinio concesso al Pride di Padova, ci fa comprendere che le libertà sociali e culturali sono sempre sotto attacco e che un diritto non è mai per sempre e non è mai scontato. Il Pride oltre a rappresentare i diritti e la libertà legislativa, rappresenta la libertà sociale e culturale che spesso non vanno di pari passo con la legge”.

“Abbiamo ritenuto di fondamentale importanza accettare la richiesta di patrocinare l’evento (in forma gratuita) e soprattutto in maniera pubblica, perché siamo convinti che i diritti civili debbano essere sempre tutelati ricordando inoltre che in alcuni paesi del mondo essere omosessuali comporta il perdere alcuni diritti sociali. Per noi non è necessario essere lesbiche o gay per contrastare l’omofobia e desiderare maggiori diritti civili, come non bisogna essere donne per volere una legge contro la violenza sulle donne”.“Gli esponenti della lega adriese spesso perdono la consapevolezza e la memoria dei drammi storici causati da atteggiamenti discriminatori verso gruppi etnici e di minoranza,-commenta la consigliera alle pari opportunità Oriana Trombin- chiediamo perciò, ancora una volta, che il dibattito torni ad essere più costruttivo e meno ideologico per il bene della città. Nel contempo, contenti del fatto che molti cittadini adriesi abbiano capito il vero significato del nostro gesto, invitiamo la lega a leggere,anche solo i primi due articoli, della dichiarazione universale dei diritti umani, approvata dall’assemblea generale delle nazioni unite il 10 dicembre 1948”.

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