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sabato 8 giugno 2019

Adria:Casa di Riposo,Le liste civiche Ibc intervengono all’unisono sulla questione volantini

Adria:Casa di Riposo,Le liste civiche Ibc intervengono all’unisono sulla questione volantini


“Non pensavamo che un volantino che invitava famigliari e ospiti del Centro Servizi Anziani di Adria a prendere un caffè nel salone preposto a questa funzione, desse tanto fastidio alla presidente Passadore ed al direttore Badiale. Creare i presupposti per poter scambiare due parole tra familiari e ospiti ha irritato talmente tanto da dover richiedere l’intervento delle forze dell’ordine e del Prefetto” commentano all’unisono le tre liste civiche del Movimento per il Bene Comune, nelle esprimere la loro solidarietà a chi ha scritto il volantino.
“La domanda più naturale da fare è: la Presidente ed il suo Direttore hanno detto al Comandante dei Carabinieri della Stazione di Adria ed al Prefetto che sono quasi 2 anni che vengono negati ai famigliari gli spazi per ritrovarsi in assemblea, una volta perché il sistema di richiesta non va bene, un’altra perché le firme non sono in fila e tutte leggibili, ecc.? Come se non bastasse, la richiesta dei famigliari, in questi ultimi 8 mesi, è stata fatta più volte anche per mezzo dei consiglieri Simone Mori e Sabrina Visentini, senza mai ottenere risposta, confermando un sistema collaudato. É una prassi, per Direttore e Presidente, quella delle mancate risposte, non solo ai famigliari, ma anche ai lavoratori che da due anni sono ignorati, ed è bene ricordare a quanti leggono, che ben due accordi sindacali firmati davanti al Prefetto sono stati totalmente disattesi ed ignorati”.
“Crediamo che se la solerte Presidente, nel portare il volantino in comando dei Carabinieri ad Adria e  nel farlo pervenire al Prefetto, si rendesse disponibile con tutto il suo entourage (Direttore Badiale e Consiglieri Bertaglia e Bisco), ad ascoltare i famigliari, i lavoratori e gli inviti del Sindaco ai tavoli istituzionali per una sana risoluzione condivisa, alcune situazioni sarebbero probabilmente risolte o non così incancrenite. Ma è chiaro che per La Presidente Passadore è più urgente vietare un caffè che risolvere i problemi della casa di riposo. Crediamo - concludono i civici - che a volte scendere dal piedistallo non farebbe poi così male a chi vuoi gestire il potere in un ente pubblico come fosse un’azienda privata"

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