Adria- urbanistica: Il consigliere Enrico Bonato interviene sul cambio di destinazione urbanistica di un’area.
“Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale è stato trattato un tema molto importante: quello della determinazione dei criteri per il calcolo del contributo straordinario quando avviene un cambio di destinazione urbanistica di un’area, per il quale è d’obbligo una premessa fondamentale: la deliberazione del consiglio comunale risulta necessaria in quanto la Regione non ha ancora definito specifiche tabelle parametriche e, quindi, una chiara ed unica metodologia di calcolo”. Spiega il consigliere Bonato
“Se un’area agricola viene trasformata in area edificabile (zona B di completamento o zona C di espansione ad esempio) si ottiene un plus valore frutto della differenza fra il valore dopo la trasformazione (valore area edificabile) ed il valore dell’area prima della trasformazione (valore area agricola). Tale maggiore valore, calcolato dall’Amministrazione Comunale, secondo Legge, viene suddiviso in misura non inferiore al 50 % tra il Comune e la parte privata. –spiega l’ingegner Bonato-.Un Comune, quindi, potrebbe scegliere di adottare una percentuale più alta mentre questa Amministrazione, proprio per non penalizzare il mondo dell’edilizia, ha deciso di applicare la percentuale minima del 50%”.
“Come riferimento per i valori delle aree edificabili questa amministrazione ha scelto le TABELLE IMU-TASI, scelta condivisa dalla stragrande maggioranza degli altri comuni italiani per un motivo molto semplice e chiaro: si garantisce equità, imparzialità, efficienza e trasparenza dell’azione amministrativa. E’ uno strumento oggettivo che stabilisce parametri uguali per tutti e che garantisce uniformità territoriale”.
“Va detto per inciso, che non esistono ad oggi, altre tabelle ufficiali a cui riferirsi. L’alternativa a questa metodologia poteva essere la perizia di stima redatta di volta in volta da un professionista su incarico del privato, ma questa Amministrazione non ha ritenuto potesse essere una strada percorribile: da un lato sarebbero emerse situazioni di arbitrarietà con rischi di contestazioni (potenzialmente aree identiche avrebbero potuto essere trattate in modo diverso), dall’altro si sarebbe scelta una strada più lenta, macchinosa e costosa e quando si vuole fare economia velocità ed efficienza sono parametri fondamentali”.
“Siamo convinti che un Comune abbia il dovere di effettuare un’analisi approfondita e globale per il bene di tutti i cittadini e, visto che una trasformazione di un’area implica un maggior onere per l’Amministrazione per estendere reti e servizi, il contributo straordinario dovrà essere utilizzato dal Comune per adeguare il livello di qualità urbana. Per questo è previsto che chi beneficia del maggior valore che una trasformazione urbana garantisce debba contribuire economicamente a migliorare le condizioni di vivibilità della città”.
“ Come in ogni cosa serve equilibrio: la vicinanza delle istituzioni a chi intraprende è testimoniata dall’adozione della quota minima del 50%, ma il contributo al Comune è indispensabile per migliorare le caratteristiche urbanistiche ed ambientali della zona oggetto di trasformazione nell’interesse dei cittadini che la vivono. Stimolare uno sviluppo incontrollato dell’edilizia senza garantire la capacità di effettuare opere adeguate per servire le nuove aree sarebbe un’azione dannosa per tutta la città”.
Il capogruppo di Impegno per il Bene Comune
Enrico Bonato
Nessun commento:
Posta un commento