“E’ trascorso un mese dal 6 marzo 2020, giorno in cui abbiamo attivato le misure di contenimento per il Covid-19 e chiuso totalmente l’accesso dei familiari alla Casa Di Riposo di Riviera Sant’Andrea. In questo mese abbiamo preferito non rispondere agli attacchi che ci accusavano di aver agito senza consultare nessuno, ma credo che il bollettino di guerra che ogni giorno sentiamo o leggiamo da telegiornali e quotidiani, soprattutto all’interno dei centri per anziani, abbia dato ragione della scelta fatta, per la necessaria sicurezza dei nostri ospiti” Sono le parole del presidente del consiglio di amministrazione dell’IPAB, il Centro Servizi Anziani(CSA) di Adria.”
“In questo mese, gli attori principali, sono stati sicuramente i lavoratori della nostra casa di riposo, a cui va un enorme plauso per come hanno saputo quotidianamente rasserenare gli ospiti, orfani delle visite quotidiane, lavoratori, che anche in momenti difficili per la carenza di mascherine hanno portato avanti con estrema e accurata dedizione il loro lavoro. Tuttora garantiscono un’assistenza a 360 gradi, mirando ad assicurare la normalità delle attività quotidiane”
“Attività supportate con mezzi tecnologici come i due tablet che hanno permesso e permettono la possibilità ai familiari di fare delle videochiamate su appuntamento con gli ospiti all’interno della struttura. Agli stessi famigliari è stato fornito un canale diretto telefonico con la consigliera Graziella Braghin che si è messa a disposizione fin da subito, per dare risposte e informazioni su quanto succedeva e accade in casa di riposo”
“In questo mese, visto le emergenze di altre case di riposo, sono state messe in opera una serie di monitoraggi, sia per gli ospiti che per i lavoratori, per creare una sorta di barriera che potesse bloccare sul nascere eventuali positività da Covid-19 e applicando le buone pratiche di lavarsi spesso le mani e dell’uso delle mascherine”
“Un altro punto molto importante è stato lo studio e la preparazione ad affrontare operativamente l’eventuale situazione di contagio che si fosse creata. In questi giorni, ottemperando a quanto richiesto dalla Regione, si è proceduto a compartimentare i nuclei (aree settoriali dove alloggiano gli ospiti), in modo tale da ridurre al minimo i contatti tra i vari settori della casa di riposo, cosa non semplice per una struttura come la nostra. L’Auditorium Pertini è stato adeguato alle esigenze dell’emergenza Coronavirus, diventando un’area isolata dove accogliere, nel caso ci dovessero essere delle persone contagiate. Finalmente-conclude Simone Mori- abbiamo la rassicurazione di una fornitura settimanale di mascherine chirurgiche da parte dell’Azienda Sanitaria USL 5 Polesana. Per ora il nemico invisibile del Coronavirus è alla porta, ma non per questo abbassiamo la guardia. Continueremo a rimanere vigili ed al fianco degli operatori, per fa si che tutti questi sforzi vengano ricordati come “esperienza” per ognuno di noi ”
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