Il percorso per far diventare Adria capitale del Delta è già
realtà.
Il tentativo del Consigliere
Cavallari di dipingere questa amministrazione come immobile e isolata si
scontra con i fatti, che meglio di qualsiasi altra cosa raccontano uno scenario
molto diverso. L’esclusione di Adria dal contratto di foce non ci ha comunque
impedito di muoverci celermente per far sì che gli interventi di cui
beneficeranno i comuni presenti nel contratto interessino indirettamente anche
il territorio adriese.
Per quanto riguardo il Paco del
Delta, che attualmente è commissariato, ci siamo già mossi per riavere un ruolo
che Adria non ha ai avuto e che le spetta. La possibilità che Adria sia sede
del Parco è frutto di un percorso che abbiamo iniziato e che ha visto questa
amministrazione protagonista negli ultimi mesi prima con l’Organizzazione di
Gestione della Destinazione (O.G.D.), organismo non sfruttato
da anni, per il quale abbiamo ottenuto di essere nella cabina di regia. Con la
presenza a Venezia alla presentazione del Piano strategico regionale per
il Turismo e infine con il tavolo adriese per il turismo, che verrà
convocato il 22 novembre con il coinvolgimento di tutti gli stakeholder che
stiamo invitando in questi giorni; tavolo a cui il Parco del Delta sarà
presente.
Abbiamo inoltre avviato azioni
parallele: avviando ad esempio i contatti con Eriberto Eulisse, Direttore del
Centro Internazionale Civiltà dell'Acqua, per fare in modo che alcuni musei
adriesi e la città stessa possano entrare nella Rete Globale dei Musei
dell’Acqua, promossa dall’UNESCO.
Se il consigliere Cavallari desidera
lavorare con noi a questi progetti, mettendo a disposizione le sue competenze e
le sue idee, è il benvenuto.
Noi siamo già partiti.
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