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venerdì 22 maggio 2020

L'opposizione adriese non ha nè arte e nè parte



Nel corso del secondo giorno del consiglio comunale  le liste civiche SiamoAdria, Adria Civica e Ibc  hanno esposto nei dettagli l’emendamento in cui venivano dettagliati  i capitoli di bilancio, dai quali  sono state  prelevate le risorse economiche. Successivamente sono stati letti  gli emendamenti proposti dalla lega e fratelli d’Italia.Proposte che a fine consiglio dovevano maturare in un maxi emendamento che partiva dai sei punti in comune, proposti da una parte dalla maggioranza e dall’altra parte  dall’opposizione di Fratelli d’Italia e Lega. Sei capitoli dai quali emergeva il volere di prelevare risorse destinate alla rassegna teatrale, alla festa e attività con le città gemellate , alle associazioni, al  turismo e alle  iniziative ricreative.  

“Tolti i 6 punti in comune tra l’emendamento della maggioranza civica e i 16 emendamenti presentati dalla minoranza, non c’è stato modo di trattare e quindi vagliare insieme all’opposizione    il maxi emendamento, a causa dell’abbandono virtuale dall’aula dei consiglieri che hanno messo a frutto la loro  carriera da ex amministratori. Forze politiche  che volutamente hanno abbandonato  l’aula virtuale  nel momento in cui si dovevano trattare i vari punti del potenziale emendamento, per  consumare una pizza  in compagnia   in sala consigliare senza pensare alla situazione di difficoltà  per  tanti cittadini che non hanno niente da mettere sul piatto e le attività attendono i contribuiti a fondo perduto per ripartire”.  

L’ostruzionismo dell’opposizione  è iniziato con il tentativo  della minoranza nel voler approvare prima il bilancio e poi gli emendamenti, questo non avrebbe permesso di rendere disponibili le risorse, perché tra l’approvazione del bilancio e gli emendamenti  dovevano trascorrere almeno quindici/trenta giorni per consentire la trattazione della variazione al bilancio previsionale prima in  commissione e poi di nuovo in consiglio comunale.

Nei dettagli il resto degli emendamenti proposti dalla minoranza:

I 250euro da prelevare al fondo pari opportunità è stato respinto per l’importanza  di diffondere la cultura di genere tra le giovani generazioni, per un importo che non inciderebbe su tutta la notevole quantità di risorse messe a disposizione degli interventi contro il Covid. Il punto 2 riguardante il materiale di consumo per tutto il sistema degli uffici comunali è stato respinto perché sono spese  per la gestione  dell’attività amministrativa  degli uffici di palazzo Tassoni (cancelleria varia).Il punto 3 (carburante per i mezzi di servizio)è stato respinto perché era già stato in parte  inserito fra i tagli eseguiti per la necessaria approvazione del bilancio.  I due punti (4 e 9) riguardanti  le prestazioni professionali, sono state bocciate per consentire la progettazione per l’avvio del bando dei lavori di oltre un milione di euro alla piscina comunale.  Altra progettazione riguarda la riduzione sui costi dell’illuminazione pubblica, per i quali  il nostro comune rispetto ad altri comuni Veneti, spende il doppio. La progettazione per la chiesetta e la realizzazione di alcuni lavori strutturali nel cimitero,tra cui la muratura di cinta,  sono diventate opere che non possono più aspettare. Due voci, che erano già state tagliate per i lavori urgenti al tetto della piscina. I 10mila euro proposti come taglio al punto 5(fondo rischi spese legali)non potevano essere tagliati nè tecnicamente e nè contabilmente, come previsto dalla normativa vigente. A dimostrarlo il  parere  negativo confermato dai revisori dei conti, il cui accantonamento è obbligatorio  per i contenziosi in essere.
 I 2mila euro previsti al punto 6, (capitolo manutenzione parcometri) non sono stati tagliati  per manutentare i parcometri,  il cui disservizio ha calcato le cronache locali. I mille euro del  punto 7 (spese manutenzione ascensori)non si possono diminuire, per una questione di sicurezza, necessaria   a garantire la funzionalità dei 12 ascensori degli immobili comunali, a cui va aggiunto il nuovo ascensore collocato a palazzo Cordella,nell’ambito della ristrutturazione del fabbricato pubblico. Il punto 12 riferito  al contributo del Museo MAAD per il quale  sono previsti 5mila euro di fondi, non possono essere azzerati in quanto destinati e vincolati a  progetti cofinanziati da altri partners.

 I 45 mila euro da prelevare dai Punti 15 e 16 previsti per i Servizi del verde pubblico, non potevano avere parere positivo dall’amministrazione in quanto ancora una volta non si è analizzato il bilancio nel  suo complessivo e di tutte le voci  che appartengono al capitolo di spesa, dove  la sicurezza dei cittadini, è stata messa in secondo piano.  A maggior ragione l’intento dell’amministrazione comunale è quello di implementare l’incolumità pubblica anche attraverso le potature delle piantumazioni.

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