Nel corso del secondo giorno del consiglio comunale  le liste civiche SiamoAdria, Adria Civica e
Ibc  hanno esposto nei dettagli l’emendamento
in cui venivano dettagliati  i capitoli di
bilancio, dai quali  sono state  prelevate le risorse economiche.
Successivamente sono stati letti  gli
emendamenti proposti dalla lega e fratelli d’Italia.Proposte che a fine
consiglio dovevano maturare in un maxi emendamento che partiva dai sei punti in
comune, proposti da una parte dalla maggioranza e dall’altra parte  dall’opposizione di Fratelli d’Italia e Lega. Sei
capitoli dai quali emergeva il volere di prelevare risorse destinate alla
rassegna teatrale, alla festa e attività con le città gemellate , alle associazioni,
al  turismo e alle  iniziative ricreative.  
“Tolti i 6 punti in comune tra l’emendamento della
maggioranza civica e i 16 emendamenti presentati dalla minoranza, non c’è stato
modo di trattare e quindi vagliare insieme all’opposizione    il maxi emendamento, a causa dell’abbandono
virtuale dall’aula dei consiglieri che hanno messo a frutto la loro  carriera da ex amministratori. Forze politiche
 che volutamente hanno abbandonato  l’aula virtuale  nel momento in cui si dovevano trattare i vari
punti del potenziale emendamento, per  consumare una pizza  in compagnia   in sala
consigliare senza pensare alla situazione di difficoltà  per  tanti
cittadini che non hanno niente da mettere sul piatto e le attività attendono i contribuiti
a fondo perduto per ripartire”.  
L’ostruzionismo dell’opposizione  è iniziato con il tentativo  della minoranza nel voler approvare prima il
bilancio e poi gli emendamenti, questo non avrebbe permesso di rendere
disponibili le risorse, perché tra l’approvazione del bilancio e gli
emendamenti  dovevano trascorrere almeno
quindici/trenta giorni per consentire la trattazione della variazione al
bilancio previsionale prima in  commissione e poi di nuovo in consiglio
comunale.
Nei dettagli il resto degli emendamenti proposti dalla
minoranza:
I 250euro da prelevare al fondo pari opportunità è stato
respinto per l’importanza  di diffondere la
cultura di genere tra le giovani generazioni, per un importo che non
inciderebbe su tutta la notevole quantità di risorse messe a disposizione degli
interventi contro il Covid. Il punto 2 riguardante il materiale di consumo per
tutto il sistema degli uffici comunali è stato respinto perché sono spese  per la gestione  dell’attività amministrativa  degli uffici di palazzo Tassoni (cancelleria
varia).Il punto 3 (carburante per i mezzi di servizio)è stato respinto perché era
già stato in parte  inserito fra i tagli
eseguiti per la necessaria approvazione del bilancio.  I due punti (4 e 9) riguardanti  le prestazioni professionali, sono state
bocciate per consentire la progettazione per l’avvio del bando dei lavori di
oltre un milione di euro alla piscina comunale.  Altra progettazione riguarda la riduzione sui
costi dell’illuminazione pubblica, per i quali  il nostro comune rispetto ad altri comuni
Veneti, spende il doppio. La progettazione per la chiesetta e la realizzazione
di alcuni lavori strutturali nel cimitero,tra cui la muratura di cinta,  sono diventate opere che non possono più
aspettare. Due voci, che erano già state tagliate per i lavori urgenti al tetto
della piscina. I 10mila euro proposti come taglio al punto 5(fondo rischi spese
legali)non potevano essere tagliati nè tecnicamente e nè contabilmente, come
previsto dalla normativa vigente. A dimostrarlo il  parere  negativo confermato dai revisori dei conti, il
cui accantonamento è obbligatorio  per i
contenziosi in essere.
 I 2mila euro previsti al punto 6, (capitolo manutenzione
parcometri) non sono stati tagliati  per manutentare
i parcometri,  il cui disservizio ha
calcato le cronache locali. I mille euro del  punto 7 (spese manutenzione ascensori)non si
possono diminuire, per una questione di sicurezza, necessaria   a garantire
la funzionalità dei 12 ascensori degli immobili comunali, a cui va aggiunto il
nuovo ascensore collocato a palazzo Cordella,nell’ambito della ristrutturazione
del fabbricato pubblico. Il punto 12 riferito 
al contributo del Museo MAAD per il quale  sono previsti 5mila euro di fondi, non
possono essere azzerati in quanto destinati e vincolati a  progetti cofinanziati da altri partners. 
 I 45 mila euro da
prelevare dai Punti 15 e 16 previsti per i Servizi del verde pubblico, non
potevano avere parere positivo dall’amministrazione in quanto ancora una volta
non si è analizzato il bilancio nel  suo complessivo
e di tutte le voci  che appartengono al
capitolo di spesa, dove  la sicurezza dei
cittadini, è stata messa in secondo piano.  A maggior ragione l’intento dell’amministrazione
comunale è quello di implementare l’incolumità pubblica anche attraverso le
potature delle piantumazioni.
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