IL LABILE CONFINE TRA IL LECITO E L'ILLECITO
Mi vedo chiamata ad un chiarimento relativo alla seduta del Consiglio Comunale di Adria 19.05.2020 che mi ha visto – mio mal grado – interprete in una parte non piacevole. Più precisamente mi riferisco ad alcune esternazioni da me proferite in attesa dell'avvio della seconda parte del Consiglio Comunale a microfoni purtroppo aperti, quando esausta e provata, proferivo due parole inopportune e fuori luogo.
Sono ovviamente rammaricata del fatto, e pur non volendomi giustificare, devo dire che ho risentito come persona, della fatica del lavoro quotidiano a cui sono se politico che ho scelto. Infatti quella sera durante il Consiglio Comunale durato sette ore e terminato alle ore due di notte, altre parti politiche risentivano come me, della tensione per l'ora tarda e per l'approvazione del Bilancio di Previsione 2020 al punto che, "volavano" apertamente offese da piú parti politiche, direttamente ed indirettamente, ma non solo, culminate con intervento delle Forze dell'Ordine in Consiglio e con la conseguente sospensione del pubblico consesso.
Se posso dirmi rammaricata di alcune parole proferite per le quali chiedo venia, non sono però intenzionata ad accettare che mi siano ascritte altre parole, che non ho assolutamente proferito e che nessuno può dire di aver sentito uscire dalla mia bocca o, dalla registrazione audio della seduta. La politica sta subendo un'evoluzione che disconosco, basata sull' offesa, anche sul piano personale dell' avversario, tralasciando i reali argomenti di confronto, come ad esempio l'approvazione del bilancio.A tutto c'è un limite.
Per questo motivo diffido formalmente tutti, specie la Minoranza, dallo scrivere ed addebitarmi parole che non ho pronunciato e che non trovano riscontro neppure nella registrazione audio relativa alla parte precedente al Consiglio Comunale. Per tale motivo ho incaricato uno studio legale di valutarne l'offensività nei miei confronti e la tutela mia personale.
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