L’europarlamentare de Castro incontra l’ANPAS nella sede di Croce Verde Adria
Incontro carico di significati quello avvenuto oggi ad Adria presso la sede della Croce Verde dove l’Onorevole De Castro ha incontrato i vertici ANPAS nelle figure di Carlo Castellucci, Vice Presidente Vicario, e Lamberto Cavallari, Presidente di Anpas Veneto, in merito alle problematiche relative alla Direttiva Europea 2014/24 che rischia di compromettere le attività di soccorso sanitario con ambulanze espletate dalle associazioni di volontariato.
“L’incontro – ha dichiarato Castellucci- si è svolto in luogo simbolo (da Adria è partito il ricorso pendente oggi avanti la Corte di Giustizia Europea) per la battaglia che tutto il movimento Anpas sta facendo per modificare la Direttiva Europea 22/2014 e consentire alle associazioni di volontariato l’affidamento diretto dei servizi di trasporto sanitario e di emergenza-urgenza. L’onorevole De Castro, che non si è mai occupato in passato di volontariato, si è preso comunque l’impegno di seguire la situazione e di essere un importante punto di riferimento per Anpas in Europa anche proprio in merito alla questione della Direttiva Europea 22/2014. Stiamo impegnando ingenti risorse economiche per questi contenziosi, risorse che vengono inevitabilmente sottratte a servizi sociali che le nostre associazioni svolgono sul territorio”.
“Una battaglia costosa - ha continuato Cavallari - che il nostro mondo non può più portare avanti da solo. In questo momento, mentre stiamo parlando, i legali di Anpas sono impegnati a Roma in udienza avanti il Consiglio di Stato per l’ennesimo ricordo. E’ evidente che serve una soluzione politica”.
Al termine della visita, avvenuta alla presenza del Presidente di Croce Verde Adria, Avv. Antonio Sturaro, durante la quale non è mancata la visita del Sindaco di Adria, Omar Barbierato, l’onorevole De Castro ha sottolineato che “il volontariato sociale e la sua storia è un patrimonio culturale che dobbiamo essere fieri ed orgogliosi di difendere in Europa. Il problema non può essere di carattere giudiziario, ma deve trovarsi una soluzione legislativa: servono norme e regolamenti che facciamo chiarezza su questo argomento, ma deve essere chiaro che l’Europea siamo noi, l’Europa decide quello che noi vogliamo, l’Europea è fatta dalle persone che mandiamo a Bruxelles”.
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