PUNTI
NASCITA. IN CORSO DIALOGO TRA REGIONE VENETO E MINISTERO. LETTERA AI
DIRETTORI GENERALI, “PRUDENZA SU IPOTETICHE DATE DI CHIUSURA.
MANTENERE GLI STANDARD”. ZAIA. “NESSUN TIMORE SE HANNO RATING E
SONO CERTIFICATI COME IN VENETO. LAVORIAMO PER ZERO CHIUSURE”
Con una lettera inviata oggi ai
direttori generali delle Ulss 8 Berica, della Ulss 6 Euganea e della
Ulss 5 Polesana, il Direttore generale della Sanità veneta, Domenico
Mantoan, informa che “sono attualmente in corso dei colloqui
interlocutori tra il Presidente della Regione del Veneto, l’Assessore
alla sanità e programmazione socio-sanitaria e il Ministero della
Salute relativamente all’applicazione del D.M. 70 “Lorenzin” e
al parere ministeriale recentemente espresso sulla chiusura dei punti
nascita con meno di 500 parti annui”.
In attesa dell’esito
delle trattative col Governo, i Direttori generali sono invitati “a
valutare con prudenza le possibili date di chiusura dei Punti nascita
di Valdagno, Piove di Sacco e Adria”.
“Nel frattempo –
conclude la lettera del Direttore Mantoan - dovranno essere
inderogabilmente garantiti gli standard
del personale medico, del personale del comparto e delle professioni
sanitarie, idonei a mantenere in sicurezza le summenzionate strutture
e l’utenza che vi accede”.
“Sui punti nascita –
commenta il Presidente della Regione Luca Zaia – la nostra
posizione è sempre stata chiara. Siamo di fronte a un colpo di coda
del Decreto ‘Lorenzin’, che ha sempre spinto per la chiusura
delle strutture con meno di 500 parti all’anno”.
“Il vero tema di oggi –
aggiunge Zaia – è il dialogo, e un dialogo è stato avviato con il
Ministero della Salute e il Ministro Giulia Grillo. Questa lettera ha
l’obbiettivo di riportare la palla al centro. Noi proporremo
osservazioni e progettualità perché i nostri punti nascita restino
tutti aperti. Del resto – dice – se passasse il principio del DM
70, ci chiediamo ad esempio perché in certe parti d’Italia si
lasciano aperti punti nascita con 50, 60, 90 bambini l’anno”.
“I punti nascita –
tiene a precisare Zaia – non sono un problema se hanno un loro
rating, una certificazione come ha fatto la Regione Veneto con i
suoi. Avranno il massimo delle stelle quelli con una grande
casistica, patologia neonatale e rianimazione pediatrica, ne avranno
meno altri, da considerare come ‘semplici’ punti nascita, dove
però si può partorire in massima sicurezza e dove possono
rivolgersi in tutta tranquillità le donne che hanno trascorso una
gravidanza tranquilla, che non ha fatto emergere alcun problema
particolare. Lavoriamo – conclude Zaia – perché i punti nascita
del Veneto non vengano chiusi, e questa lettera va in questa
direzione”.
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