"Capire in che modo scongiurare la chiusura di tre punti nascita in Veneto. Con questo obiettivo mercoledì 18 luglio si terrà un incontro con il sottosegretario Maurizio Fugatti al Ministero della Salute, aperto anche ai sindaci del territorio interessati che invito caldamente a partecipare": a dirlo è il senatore veneto del Movimento 5 Stelle, Giovanni Endrizzi, componente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama.
Per Endrizzi è “necessario portare avanti una riflessione in base alle esigenze dei territori coinvolti - spiega -, in questo caso Adria, Valdagno e Piove di Sacco, bilanciando il mero dato statistico del numero di parti con la qualità realmente espressa dai servizi e dalle esigenze specifiche del territorio”.
“Possiamo chiudere servizi che esprimono qualità di eccellenza, anche superiore ad altri che pure rientrano nei freddi parametri numerici? - chiede il senatore - Possiamo chiudere servizi in zone già penalizzate fortemente per altri fattori socio ambientali?”.
“ Ad esempio il Polesine, dove insiste Adria, è un territorio molto particolare, anche oltre il disagio orogeografico – sottolinea Endrizzi - in questo caso per la presenza fiumi, lagune, valli, che lo rendono, da un lato, unico al mondo, dall'altro sicuramente poco agevole”.
Di recente il Movimento 5 Stelle di Adria ha lavorato duramente per far emergere le criticità legate alla dismissione del punto nascite dell'ospedale polesano.
“È possibile chiudere servizi molto apprezzati dalle comunità locali? - conclude il senatore padovano - Per il punto nascite di Valdagno nel 2016 furono raccolte 15mila firme per scongiurarne la chiusura".
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