Abbiamo gridato, come inascoltate
Cassandre, contro una politica sanitaria e socio - sanitaria cieca di
fronte al buon senso e sorda alle esigenze dei cittadini dei territori più
compromessi dal punto di vista economico e sociale. Una politica nazionale svuotata
di ogni equità, un nuova generazione di padroni del vapore, da una parte
complici e dall'altra imbelli e insignificanti, una Regione matrigna e ligia
più al profitto di pochi che alla giustizia sociale, ci vorrebbero all'angolo,
come pugili suonati. Un'opposizione legata alle sparute iniziative di singoli,
spesso completamente isolati dai loro stessi partiti, più interessati alle
beghe interne, e da movimenti più orientati a trasformarci tutti in
ostaggi di contratti che non abbiamo firmato, ma che vincolano le nostre
vite come tentacoli avvelenati, sembrerebbe renderci inermi di fronte a
scellerati, più o meno utili idioti e avvoltoi.
Già il 16 dicembre scorso, con il
"Manifesto per una buona sanità nel basso Polesine", abbiamo espresso
chiaramente il nostro pensiero, che qualcuno ha, ironicamente, definito un
libro dei desideri. Quel Manifesto, in alcune parti sorpassato, ma, nell'insieme,
ancora aderente alle esigenze del territorio, in realtà, era ed è un elenco di
diritti, diritti che, se noi tutti rimanessimo in silenzio, vecchi e nuovi
feudatari calpesterebbero senza alcun rimorso, in nome di qualche fantasioso e
inconsistente interesse superiore.
E, allora, gridiamo ancora una volta,
per farci sentire, per dire a tutti costoro, da Roma a Venezia, che non è
finita, che non ci arrendiamo, che arriveremo fino in fondo, che non possono
dormire sonni tranquilli.
1. L'art. 32 della nostra Costituzione è
intoccabile.
2. Sono imprescindibili i principi di
equità e universalità dei servizi, che debbono assolutamente mettere al centro
il cittadino e non gli interessi economici di soggetti privati.
3. Il Polesine e i polesani devono
godere di pari dignità con gli altri territori per i servizi sanitari e socio -
sanitari.
4. In conseguenza dei primi tre punti:
- è indispensabile che la provincia di
Rovigo abbia il suo ospedale HUB, a prescindere dal numero di abitanti. Al
pari, non si può vincolare la presenza di un ospedale SPOKE a un bacino di
utenti che non è raggiungibile dai comuni del Delta;
- i direttori generali vanno nominati
sulla base dei meriti effettivi e non per mera appartenenza politica e, quali
requisiti discriminatori, debbono conoscere perfettamente le esigenze del
territorio e avere capacità di pianificazione e programmazione in linea con il
compito che si assumono (insomma, gli incapaci se ne tornino a casa loro!);
- vanno portati a termine tutti gli
interventi strutturali preventivati (solo Adria sta aspettando, ormai da quasi
due anni, la maggior parte dei lavori pianificati per l'ospedale, per oltre 6
milioni di €);
- vanno sanate le carenze organiche a
tutti i livelli; in particolare, quelle relative ai posti da direttore (primario)
vacanti da tempo o resi vacanti dagli ultimi pensionamenti o congedi;
- i nostri punti nascite non possono
chiudere. Sono troppo preziosi per i nostri comprensori e per i territori
confinanti;
- il pubblico è preminente sul privato.
Ai privati deve competere la sfera del libero mercato, ma non accampino nessun
diritto di opzione sul servizio pubblico, che si deve rivolgere a loro,
convenzionando solo le prestazioni non eseguibili dalla sanità pubblica. In
conseguenza di ciò, nessuna struttura privata deve poter ambire al ruolo di
presidio ospedaliero. In ultimo, non sono più accettabili strutture ospedaliere
costruite con capitali privati, che la Regione rimborsa con quote annue di
soldi che sono nostri;
- la Regione si faccia parte diligente,
presso il Governo centrale, per risolvere la carenza di medici, dovuta, in
larga parte, al numero chiuso nelle facoltà di medicina. Se una legge danneggia
i cittadini, a vantaggio di baroni universitari e di interessi economici di
gruppi di potere, va cancellata. In caso contrario, Governo e Regione si
renderebbero complici dell'inefficienza e dell'ingiustizia;
- la certezza della pena, tanto cara
anche ai sodali di Zaia e Coletto che oggi governano da Roma, si applichi anche
a chi, nel nome di chissà quale interesse personale, ha costruito e autorizzato
la costruzione di cattedrali nel deserto, che non sono mai servite al nostro
servizio sanitario. E vengano perseguiti con severità anche coloro che, oggi,
pur di far funzionare questi costosi baracconi, impoveriscono i servizi
sanitari e socio - sanitari di interi territori, sottoponendo i cittadini a un
vile ricatto sulla loro salute (i disonesti, senza distinzione di colore della
pelle, genere, credo religioso, appartenenza politica, vanno spediti in galera,
chiudendo la porta a quadrupla mandata e buttando via la chiave!);
- le norme attuali, sulla funzione delle
amministrazioni locali nell'ambito sanitario e socio - sanitario, vengano
riviste affinché Comitati e Conferenze dei sindaci abbiano una maggior valenza.
I nostri primi cittadini si adoperino in tal senso;
- i posti letto delle strutture
intermedie siano commisurati alle esigenze e siano assolutamente gratuiti;
- la Regione si faccia garante del
rapporto di fiducia e conoscenza reciproca che deve legare il paziente al suo
medico di base, evitando soluzioni che ne compromettano l'esistenza;
- la Regione riveda la quota sanitaria
delle impegnative di residenzialità, ferma da quasi un decennio, provvedendo
anche ad adeguare il numero delle impegnative alle esigenze del territorio;
- la Regione proceda a una riforma dei
servizi socio - sanitari che privilegi il pubblico. Basta succhiare il sangue
alle famiglie, costringendole a scegliere se garantire un fine vita dignitoso
ai propri anziani o l'avvenire dei figli.
Chi ha ancora il coraggio di chiamare
tutto ciò "libro dei desideri"? Chi ci verrà a raccontare che non ci
sono fondi a sufficienza per garantire il diritto alla salute dei cittadini,
quando si sprecano soldi pubblici in progetti faraonici e inutili o per
ottenere, con un dispendioso referendum, le stesse cose che altri hanno
ottenuto con una semplice lettera? Chi?
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