Scopriamo con sorpresa che chi fin dal primo consiglio comunale aveva rivendicato l'alto ruolo istituzionale del consigliere, invitando tutti i colleghi a non andare inutilmente sui giornali, ora si propone come osservatore politico. É ovviamente libero di farlo, ma libero anche il Movimento Civico Impegno per il Bene Comune, non i consiglieri del movimento, di rilevarne la contraddittorietà.
Ribadiamo che la fiducia nei confronti di Marco Tosato, non è mai venuta meno, dal sindaco in primis a tutta la maggioranza del consiglio comunale, che hanno sempre fatto quadrato attorno alle scelte condivise con l’assessore. I riferimenti alle assemblee pubbliche, che cita Cavallari sono solamente strumentali, -puntualizzano le tre liste civiche- in quanto le azioni avviate dall’assessore per l’impianto sportivo del Bressan, hanno lo scopo di permettere a tutti i bambini di utilizzare un bene patrimoniale pubblico per praticare lo sport del calcio, secondo un programma che permetterà una fruizione sapiente dell’impianto sportivo a lunga scadenza.
La scelta personale di Marco va rispettata come tale, senza altre strumentalizzazioni- puntualizzano i civici- e gli attacchi politici, sulla sfera personale del consigliere Simone Visentini per il suo impegno politico, sono altrettanto fuori luogo. Nel momento in cui il consigliere Visentini, non è riuscito a mantenere l’impegno del ricevimento con i cittadini delle frazioni con gli orari dei suoi impegni sportivi, è stato sostituito dai consiglieri Bisco e Paralovo ed ora che ha accettato la delega allo sport, è consapevole dell’importanza del tema e del lavoro che deve essere fatto in sinergia con il sindaco. Lasciamo quindi fuori dal dibattito politico i commenti sulle scelte di vita privata delle persone –puntualizzano i civici-e lasciamo che la politica sia quella materia su cui si discuta sulle proposte, sulle scelte, sugli effetti e sugli obiettivi.
Invitiamo pertanto il consigliere Cavallari,-concludono i civici- che da novello osservatore non si risparmia piroette, avvitamenti e tuffi carpiati nel corso del suo stesso argomentare, ad analizzare la situazione della sua coalizione piuttosto che a dilettarsi nell'esegesi dell'attività della maggioranza. Con la sicumera che lo contraddistingue potrebbe essere forse accreditato più proficuamente come interprete autentico delle dinamiche interne alle liste che lo sostenevano e che, forse, oggi non lo sosterrebbero più.
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