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lunedì 23 dicembre 2019

Adria:casa di riposo, Il sindaco Barbierato traccia gli obiettivi del nuovo CDA


“Il Centro Servizi Anziani (CSA)è un ente pubblico  che eroga servizi socio assistenziali e sanitari per la comunità, tali per cui è fondamentale che a comporre il nuovo Consiglio Di Amministrazione (CDA)  dovranno esserci  persone con competenze amministrativo-tecniche e socio sanitarie, necessarie   per affrontare le attuali criticità della casa di riposo”Sono le parole del sindaco Barbierato nel  tracciare gli obiettivi che il nuovo CDA dovrà raggiungere per il bene comune
“Dovrà essere un organismo compatto, il CDA che sarà operativo dal prossimo 19 Gennaio –afferma  il primo cittadino Barbierato –  dovrà lavorare con unità di intenti  e in maniera  proficua per la risoluzione  delle problematiche.
 A comporre il CDA che gestirà la struttura di riviera Sant’Andrea, ci sarà Simone Mori  per le sue doti a relazionarsi con le persone, le competenze amministrative/contabili come ragioniere e come  responsabile commerciale. Sulla stessa lunghezza d’onda  Daniela Pasquali per le sue competenze come commercialista e revisore legale dei conti e Mauro Colombo che oltre ad essere attivo nel mondo del volontariato ha competenze tecniche.
La  nomina di Graziella Braghin  come rappresentante dei famigliari, è da ricercarsi  nel fatto che il primo cittadino ha scelto tra i candidati votati dall’assemblea di Venerdì scorso, per le sue competenze  come operatrice socio-sanitaria,  per la sua conoscenza delle problematiche dei lavoratori, famigliari degli ospiti e risponde agli equilibri di genere .A completare il CDA, è prevista la nomina da parte della minoranza di un loro rappresentante.
“Il primo obiettivo da raggiungere per evitare il rischio chiusura della casa di riposo-spiega il sindaco-sarà quello di eseguire i lavori per l’ottenimento  del CPI, la Certificazione  Prevenzione Incendi, prevista dalla normativa vigente e  necessaria per la messa in sicurezza dell’edificio. Per farlo, il nuovo CDA vaglierà l’utilizzo del milione e mezzo di euro del fondo di rotazione messo a disposizione dalla regione Veneto. Un contributo per il quale si dovrà studiare  una pianificazione decennale per  la restituzione dei soldi e nel contempo assicurare  il mantenimento dei servizi agli utenti”.
Si lavorerà per riallacciare le relazioni umane,  sia con i famigliari attraverso la modifica del regolamento in maniera tale da rendere  possibile la ricostituzione  del comitato dei famigliari, sia per aprire un dialogo di confronto con i lavoratori  per la risoluzione delle problematiche in essere.

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