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giovedì 16 gennaio 2020

Adria:Ecco la relazione della presidente del CSA Sandra Passadore








Relazione di fine mandato della presidente del Centro Servizi Anziani 
 Sandra Passadore






In data 3 gennaio 2020 presso il CSA agenti del NAS hanno effettuato una visita ispettiva – senza alcun tipo di preavviso – registrando quanto riportato nel verbale allegato. Ritengo tale documento proveniente da  soggetto terzo, indipendente e con effettivi poteri ispettivi, un’utile testimonianza della bontà dei servizi erogati dalla struttura nonostante

-       la trasformazione, in termini competitivi e di richieste dei fruitori del servizio, del contesto territoriale,

-       la riduzione delle risorse di origine pubblica,

-       le mutate esigenze logistiche nel corso dell’ultimo quinquennio.

L’apertura dell’Ospedale di Comunità presso il presidio ospedaliero di Adria ha di fatto inciso sulla saturazione dei posti letto per persone anziane non autosufficienti, a cui si è sommato il consolidato mancato utilizzo di un posto per persone in Stato Vegetativo Permanente.

In attesa di conseguire il certificato di prevenzione incendi, l’Amministrazione del CSA ha inoltre dovuto contenere l’offerta – nel rispetto della disciplina in materia – entro i 200 posti letto, rinunciando di fatto a 9 posti letto (per anziani autosufficienti) rispetto alle autorizzazioni rilasciate. D’altro anto dall’anno 2017 si è attivata un’unità di offerta di carattere semi-residenziale (centro diurno) che tuttavia ha registrato scarso interesse da parte dell’utenza.Certo, i contenuti positivi del verbale dei NAS non equivale ad una promozione senza riserve dei servizi offerti che, in prima battuta, devono soddisfare le aspettative dei residenti. A tale proposito una recente rilevazione della soddisfazione dell’utenza – al netto delle opinioni dei “familiari per professione” inclini alla polemica ideologica e personale – ha registrato una adesione degli utenti pari al 55% e la percezione di un servizio assistenziale sostanzialmente buono, ma di cui non ci si può accontentare, se si aspira a poter continuare a competere in un “mercato” che sta rapidamente ampliando e diversificando l’offerta di servizi.Peraltro l’interesse alla partecipazione – sempre al netto dei familiari per professione, schierati ideologicamente e per interessi estranei al miglioramento delle attività di assistenza – non si è mai dimostrato eccessivo: per 2 volte nel corso degli ultimi tre anni è stata promossa la consultazione dei familiari per costituire il “Comitato dei familiari e degli ospiti”, senza che tuttavia fosse raggiunto il numero minimo di aderenti richiesto (da Regione Veneto) per garantire una minima rappresentatività. Ed i numeri letti recentemente sulla stampa confermano la sensazione. Il Comitato dei familiari degli ospiti appare una modalità di rappresentazione delle istanze dei residenti ormai superata, stante che presso il Centro Servizi le richieste vengono raccolte e trattate a livello individuale e non in forma aggregata, poco attenta dell’identità e delle esigenze dei singoli.Voglio tuttavia riassumere, ben sapendo che la sinteticità non può rappresentare tutto il lavoro svolto con determinazione nell’interesse del CSA in questi anni, quanto realizzato nell’ultimo quinquennio presso il CSA, partendo dalle strutture di cui questo dispone.La questione della realizzazione di una nuova struttura, sicura, funzionale, confortevole, che avrebbe risolto in modo definitivo le criticità – non solo in materia di prevenzione incendi - del complesso sito in Riviera Sant’Andrea credo sia nota. Con grande rammarico, e nostro malgrado, nel corso dell’anno 2017 abbiamo rinunciato al progetto e restituito 5.000.000 di euro che Regione Veneto aveva assegnato per l’intervento, oltre ai 2.000.000 che ATER Rovigo aveva messo a disposizione oltre ad un terreno di sua proprietà di fronte all’area commerciale al di là del ponte di via Chieppara. La vicenda è nota; chi ha voglia può andare a rileggere i documenti prodotti in abbondanza dal CSA e gli accordi già firmati tra ATER, Comune di Adria e CSA, e potrà riflettere sulla miopia di quanti si opposero a quella soluzione.

I lavori effettuati riguardano:

1.    Adeguamento normativa prevenzione incendi

Attualmente il Centro Servizi Anziani di Adria opera in deroga alla normativa in materia di prevenzione incendi in quanto privo di C.P.I.Il Certificato di Prevenzione Incendi viene rilasciato dal competente Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, su istanza dei soggetti responsabili delle attività interessate, ed attesta:

-           il rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa di prevenzione incendi;

-           la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio nei locali di specifiche attività.



Al fine dell’ottenimento del C.P.I. occorre fare riferimento alle norme tecniche dettate dal DM 19 marzo 2015 di “Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione e l’esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private di cui al DM 18/09/2002”.L’allegato I al D.M. 19/03/2015, entrato in vigore il 24 aprile 2015, prevede che i responsabili delle strutture, che erogano prestazioni in regime residenziale a ciclo continuativo, che non abbiano ancora adeguato i requisiti di sicurezza antincendio, presentino al Comando VV.F., in quattro fasi, altrettante S.C.I.A., attestanti il rispetto di determinati requisiti di sicurezza antincendio, così fissate:

-           fase 1: entro il 24 aprile 2016;

-           fase 2: entro il 24 aprile 2019;

-           fase 3: entro il 24 aprile 2022;

-           fase 4: entro il 24 aprile 2025.

A seguito dei necessari livelli di progettazione definitiva-esecutiva la fase realizzativa ha riguardato:

-     Lavori di sopraelevazione del corridoio di collegamento tra Casa Serena e la struttura centrale del Centro Servizi Anziani di Adria (Ro), ultimati nel corso del 2012;

-     Lavori di rifacimento dell’impianto idrico antincendio del Centro Servizi Anziani di Adria (Ro), ultimati nel corso del 2014;

A seguito di attività connesse a finanziamenti e contributi, nel corso del 2017, il C.S.A. si è orientato per la ripresa dei lavori di adeguamento alla normativa di prevenzione incendi con:

-    Lavori di adeguamento per completamento compartimentazione scale interne di tipo protetto e n.2 scale esterne al Centro Servizi Anziani di Adria (Ro), ultimati nel corso del 2018.
completando le lavorazioni relative a “Lavori urgenti di adeguamento antincendio”.

Nel contempo, sono state avviate le attività dei “Lavori di adeguamento antincendio” tramite l’avvio, nel corso del 2018, della procedura di individuazione del professionista cui affidare la progettazione esecutiva, Direzione dei lavori, contabilità e Coordinamento in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori antincendio;

La procedura si è conclusa a gennaio 2019, con l’incarico all’arch. Angiolini di Trieste, in ATI con l’Ing. Pippan;

Ai professionisti, ricevuto l’incarico ed a seguito di una preliminare analisi, è stato disposto dall’Ente di organizzare ed eseguire tutte le attività necessarie ed urgenti previste per la scadenza di aprile 2019 del D.M. 19/03/2015, che sono risultate essere:

-           Lavori di rifacimento impianto di trasporto del gas (metano uso riscaldamento, cucina, lavanderia) con adeguamento locale centrale termica, cucina, lavanderia e gruppo elettrogeno;

-           Lavori di Verifica del corretto funzionamento di tutti i componenti dell’impianto di rivelazione ed allarme Incendio (IRAI);

-           Lavori di Adeguamento locali adibiti a depositi di materiale infiammabile;

-           Esecuzione Calcolo analitico di certificazione di resistenza al fuoco di solai e pareti della Struttura;

I lavori sono stati ultimati ed è in fase di preparazione la SCIA nel rispetto di quanto riportato nel verbale prot. 8504.25-07-2019, a seguito di visita ispettiva dei VV.F..

Considerato che le imminenti lavorazioni riguarderanno ambienti e impianti collocati all’interno dei nuclei del Centro Servizi e che non potranno essere svolte in presenza di anziani residenti e/o lavoratori, il CSA, su indicazione dei Progettisti, ha individuato nella costruzione di un nuovo fabbricato in adiacenza alla struttura, spostandovi i residenti di un nucleo almeno per il tempo necessario allo svolgimento dei lavori, l’unico percorso fattibile per procedere all’adeguamento.

In data 16-12-2019 con Prot.2899 il CSA ha richiesto parere tecnico preventivo di fattibilità inerente i lavori di “Adeguamento antincendio e riqualificazione” – Progetto di ampliamento del Centro Servizi Anziani di Adria (Ro).

Si è in attesa del parere preventivo da parte del Comune di Adria (Ro)

2.    Benessere abitativo

Contemporaneamente alle necessità di adeguamento normativo si sono eseguite lavorazioni che hanno determinato un significativo incremento della qualità ambientale interna ed esterna riguardando principalmente:

-          Arredi

-          Tinteggiature

-          Condizionamento locali

-          Spazi comuni

-          Riqualificazione aree verdi.

In particolare:

-          Riqualificazione giardino interno del corpo centrale con lavori di sistemazione pavimentazione, piano erboso e piantumazioni;

-          Riqualificazione sala caffè e saletta tv con opere edili e nuovi arredi;

-          Lavori di tinteggiatura interna camere e sala pranzo di nucleo;

-          Riqualificazione sala dei ricordi a Piano terra;

-          Sistemazione giardino Casa Serena;

-          Riqualificazione aree verdi con acquisto nuovi arredi;

-          Condizionamento ambienti con sistema mono-dual split;

-          Riqualificazione arredi salottino parrucchiera;

-          Riqualificazione locali Centro Diurno con acquisto nuovo arredo.

3.    Opere di manutenzione ordinaria della struttura

La manutenzione delle strutture è stata interessata da lavori su:

-          Infissi;

-          terrazze e balconi, grondaie, tetto.

In particolare:

-          Interventi di “Efficienza Energetica” (Sostituzione serramenti su cortile interno): trattasi della sostituzione dei serramenti esistenti (in legno ed alluminio) con nuovi serramenti in legni al Piano Terra sul cortile interno;

-          Lavori di manutenzione ordinaria sul manto di copertura in lamiera e coppi, con pulizia dei canali di gronda e tubi pluviali;

-          Lavori di ripristino pavimentazione interna;

-          Lavori di ripristino copriferro intradosso poggioli ed impermeabilizzazione terrazze e balconi.

Valutazione a parte meritano poi i lavori di “Manutenzione Straordinaria” per la riabilitazione strutturale dell’Auditorium “Sandro Pertini”, su Via Filippo Corridoni posto a sud del Centro Residenziale Anziani. L’auditorium Pertini era stato costruito negli anni ’90, a titolo di sala riunioni per adeguare il Centro Sevizi agli standards strutturali (dettati da Regione Veneto). A seguito degli eventi sismici che hanno colpito principalmente la zona dell’Emilia, nel 2012, l’auditorium è stato reso inagibile ed è rimasto tale fino a dicembre 2018, quando a seguito dei lavori posti in essere al fine di ripristinare l’agibilità strutturale dell’edificio, è stato riaperto. Nel corso del 2019 i residenti del Centro Servizi hanno potuto godere di una trentina di eventi e manifestazioni realizzate nell’auditorium, che si ricorda, essere destinato prevalentemente alla realizzazione di eventi di intrattenimento culturale (spettacoli, concerti, rappresentazioni teatrali, letture, convegni, ), e per accogliere iniziative di carattere sociale, istituzionale promosse non solo dal CSA, ma anche da altri Enti pubblici locali, privati, associazioni (non da ultimo il Circolo del Cinema di Adria ha sottoscritto a fine 2019 una convenzione per la proiezione presso l’auditorium della rassegna cinematografica durante la stagione autunno/inverno, aperta gratuitamente anche ai residenti del Centro Servizi).  

4.    Opere impiantistiche

Gli impianti sono stati interessati da:

-          Sostituzione centralino telefonico;

-          Implementazione sistema wi-fi che ha permesso l’informatizzazione delle attività di programmazione e rendicontazione assistenziale, fatte sino al 2017 in forma cartacea.


La gestione e l’organizzazione del personale del CSA hanno subito, negli ultimi anni, un percorso evolutivo: si è passati dalla formale “amministrazione” del personale alla valorizzazione delle persone e alla crescita delle loro competenze.

Il CSA ha prestato grande attenzione al tema della valorizzazione delle risorse umane. Gli anni 2017-2018-2019 si sono caratterizzati come periodo di cambiamenti.  In questo contesto è emersa ancora più evidente la necessità di investire sulle risorse umane, sia in termini di razionale articolazione delle responsabilità e di accrescimento dello spirito collaborativo, sia in favore di un aggiornamento di procedure amministrative superate, sia in favore della formazione del personale mirata ad accrescere le competenze e a fornire approcci alternativi ai tradizionali metodi di assistenza; tutto ciò nella consapevolezza che la qualità delle attività assistenziali non è legata al numero di collaboratori impiegati, ma alle loro caratteristiche attitudinali e dal possesso di adeguate conoscenze e competenze.
E’ noto che le IPAB non sono sottoposte alla normativa sul patto di stabilità e che, conseguentemente, non sono tenute alla riduzione della spesa del personale; tuttavia si è provveduto ugualmente, in ottemperanza al principio di buona amministrazione, alla ricognizione del fabbisogno del personale con riferimento ai principi della normativa nazionale vigente, in combinato disposto con quelli della Regione Veneto in tema di accreditamento dei servizi che prevedono precisi standard di personale. 
L’indirizzo del Consiglio è stato quello di ridurre i rapporti di lavoro a termine al fine di evitare il rischio di perdere, ogni anno, il personale specializzato e formatosi presso la struttura e mantenere le professionalità maturate all’interno dell’Ente, nell’ottica di un miglioramento dell’organizzazione dell’Ente e di un aumento del senso di appartenenza dei dipendenti.
A seguito di analisi della struttura organizzativa dell’Ente e di verifica della compatibilità della dotazione organica con i servizi erogati si è provveduto a garantire i livelli assistenziali in misura nettamente superiore (nel corso dell’anno 2019 sono state garantite il 20% in più delle ore richieste da Regione Veneto per gli OSS e il 13% in più per gli infermieri, con personale dipendente).
Per far fronte alle necessità incombenti dovute a malattie e assenze varie del personale dipendente si è cercato di evitare di ricorrere a sostituzioni brevi a chiamata per 10 giorni, istituto molto diffuso nel CSA negli anni antecedenti al 2017, ma di stipulare contratti a tempo determinato mediante scorrimento di graduatoria di tempi indeterminati e di ricorrere al reclutamento per il tramite di Agenzie di Lavoro per ragioni di flessibilità e per mantenere gli equilibri di bilancio.
In ogni caso il ricorso al reclutamento di operatori socio-sanitari per il tramite di Agenzie di lavoro si è reso necessario anche in considerazione dell’attuale carenza sul mercato del lavoro di tale figura, della difficoltà di reperire tali figure presso il Centro Impiego di Adria (come avveniva negli anni precedenti al 2017) e dalla constatazione che gran parte degli OSS, utilmente collocati nelle graduatorie a tempo determinato, non accettavano l’incarico;

Nel corso del 2018, l’indirizzo del Consiglio è stato quello di:
·         pervenire quanto prima al superamento delle modalità di reperimento del personale mediante ricorso alle Agenzie per il Lavoro, salvo le necessità derivanti da una opportuna flessibilità o per temporanee e circostanziate esigenze di servizio; 
·         provvedere alla copertura dei vari profili professionali previsti nel piano triennale approvato. 
In esecuzione di tale provvedimento, sono stati attivati i concorsi pubblici per i profili di Infermiere, Assistente Amministrativo, Logopedista, Responsabile del Servizio Tecnico e della Sicurezza, Logopedista e di OSS, che hanno portato all’assunzione di:

  • n. 2 Infermieri professionali cat. D
  • n. 11 OSS cat. B
  • n. 2 assistenti amministrativi
  • n. 1 Responsabile del Servizio Tecnico e della Sicurezza cat. D
  • n. 1 Logopedista cat. D
  • n. 1 Responsabile Contabile Finanziario
E’ appena il caso di evidenziare che al concorso per oss ed a quello per infermiere hanno presentato domanda rispettivamente 288 e 75 candidati. 
La situazione del personale in servizio alla fine del 2016 si poteva riassumere in questi termini:42 OSS assunti con contratto a tempo determinato (circa il 40% del personale in servizio)19 contratti a tempo determinato suddivisi tra addetti al servizio notturno, Infermieri professionali, cuochi, camerieri, addetti al servizio guardaroba.50 assunzioni di OSS per 10 gg.8 assunzioni di cameriere per 10 gg.6 assunzioni di cuoco per 10 gg.Per un totale complessivo di n. 99 contratti a tempo determinato che hanno iniziato tra il 2015-2016 e sono terminati tra il 2016-2017.
Allo stato attuale la situazione del personale in servizio presso il CSA si può riassumere in questi termini:
1.    17 OSS assunti a tempo determinato mediante scorrimento di graduatoria di tempo indeterminato, in attesa di procedere con un nuovo concorso per assunzioni a tempo indeterminato per 14 posti.
2.    3 infermieri assunti a tempo determinato mediante scorrimento di graduatoria di tempo indeterminato (di cui a marzo rimarrà una sola unità)
3.    7 assunzioni suddivise in un’addetta al guardaroba (sino a fine marzo), una educatrice professionale (per copertura di una assenza non di breve durata fino a fine febbraio), due OSS (per 18 ore settimanali), due cuochi (di cui uno cessa a fine gennaio 2020), una fisioterapista assunti mediante Agenzia di somministrazione.
In merito alle ulteriori procedure di reclutamento da mettere in atto, l’indirizzo che il Consiglio di Amministrazione ha delineato in sede di deliberazione degli indirizzi di fine anno è stato, per OSS e Infermieri quello di procedere all’assunzione a tempo indeterminato dovute a personale dimissionario di ruolo, nel limite dei posti previsti in organico. (n. 1 posto per infermieri e n. 7 posti per OSS) e di procedere alla copertura dei rimanenti posti di infermiere e di oss previsti in dotazione organica per far fronte ad esigenze organizzative, (nei limiti dell’incremento del 15% delle unità complessive di infermiere e oss rispetto agli standard regionali) con contratti a tempo determinato (mediante scorrimento della graduatoria vigente per il concorso pubblico a tempo indeterminato o mediante ricorso alle Agenzie per il Lavoro, in caso di graduatoria interamente scorsa senza l’individuazione di un soggetto).
Per il personale di sala e cucina, in cui nell’ultimo decennio sono costantemente stati presenti due operatori a tempo determinato, è stata prevista l’assunzione di n. 2 figure di personale addetto ai servizi connessi alla ristorazione della cucina e sala, in modo da riorganizzare il servizio, nel corso 2020, con personale stabile.
Inoltre, è prevista l’assunzione in ruolo di n. 2 coordinatori a tempo indeterminato.
Per il fisioterapista, nelle more dell’espletamento del bando di concorso, si procederà mediante affidamento diretto al professionista interessato.

In generale, poi, non si sono rilevate problematiche degne di nota con i dipendenti. 
Gli stessi sono stati sottoposti alle visite mediche periodiche a cura del medico competente, con le modalità previste dalla legge. 
Significativo, per quanto riguarda tutto il personale, il proseguo sia della formazione obbligatoria che di quella professionalizzante (destinata ad accrescere le competenze), sulla base dei fabbisogni formativi e di aggiornamento individuati nel rispetto di una programmazione del fabbisogno annuale. 
Il personale assunto ha garantito le attività assistenziali – come detto in precedenza – in misura nettamente maggiore rispetto a quanto previsto dagli standard richiesti da Regione Veneto. In particolare nell’anno 2019 sono state svolte 119.010 ore da parte di personale in possesso dell’attestato di OSS a fronte delle 99.123 richieste dallo standard e 20.920 ore da parte degli infermieri a fronte delle 18.059 richieste dallo standard. E’ interessante osservare che mentre dal 2017 le ore fatte da personale con attestato di OSS sono diminuite a fronte di un più attento utilizzo delle risorse, della riorganizzazione dei processi organizzativi e di investimenti sotto il profilo formativo e selettivo, le ore svolte dagli infermieri sono rimaste sostanzialmente immutate.
Il tutto è stato realizzato in questi anni senza aumentare le rette di ospitalità (che risultano invariate dal 2016) e realizzando un sostanziale pareggio (dall’anno 2017) tra entrate e uscite, senza ricorrere alla cosiddetta sterilizzazione degli ammortamenti, il cui utilizzo è stato oggetto recentemente di normazione da parte della Giunta Regionale del Veneto (vedasi delibera n. 1629/2019) equiparandolo a perdita di esercizio.
Non è stato né facile, né privo di ostacoli il cammino che ha consente oggi di consegnare al nuovo consiglio di amministrazione un ente sano sotto il profilo economico e finanziario, e con la possibilità di poter compiere gli investimenti necessari per migliorare la qualità dell’assistenza. Alcune scelte sono state oggetto anche di forti contrasti, ma sono risultate sempre necessarie e legittime, per rispondere ad un contesto completamente mutato, soprattutto come detto in precedenza per le entrate derivanti dal sistema sanitario nazionale e dalle diverse richieste dell’utenza e dei “nuovi anziani”.
Infatti, la fonte principale di entrata per il CSA è rappresentata dalla quota alberghiera, pagata dal residente e dalla quota sanitaria riconosciuta dall’azienda ULSS di ultima residenza.
Le quote regionali riconosciute, i cui valori sono invariati dall’anno 2010, risultano ad oggi:

1.    per intensità di primo livello è pari ad €. 49,00/g.

2.    per l’intensità di secondo livello è pari ad €. 56,00/gg.

3.    per le persone in Stato Vegetativo Permanente è riconosciuta una quota di €. 153,00/gg. per i primi 6 mesi di degenza presso il reparto, trascorso tale periodo l’azienda ULSS di provenienza riconosce €. 130,00/gg, mentre la parte rimanente di €. 23,00 va a carico del residente stesso.

Nei primi anni del decennio appena trascorso (2009-2019), l’occupazione dei posti convenzionati era costantemente garantita da parte dell’azienda ULSS 19 (ora ULSS 5 Polesana), dando garanzia dell’entrate di facile previsione e programmazione; a decorrere dall’anno 2015, è iniziata una graduale flessione nell’assegnazione delle stesse. 
L’ente, ha comunque accolto anziani non autosufficienti, nei limiti dei posti autorizzati, con il pagamento di una retta a libero mercato (pari ad €. 72,00 per stanza doppia ed €. 76,00 per stanza singola).La situazione nel corso dei successivi anni si è aggravata ulteriormente, infatti come desumibile dal grafico elaborato per l’intensità di primo livello, dal 2015 sino al 31/12/2019, la linea delle entrate si è abbassata sempre più, toccando il picco nei primi otto mesi del 2018, quando non risultarono assegnate di media n. 30 impegnative, parzialmente ristorate dalla presenza media di 25 residenti a libero mercato.



INTENSITA' RIDOTTA
ANNO
2015
2016
2017
2018
2019



IMPORTI 1^ Liv.
IMPORTI 1^ Liv.
IMPORTI 1^ Liv.
IMPORTI 1^ Liv.
IMPORTI 1^ Liv.
gennaio
177.367,75
178.690,75
155.330,00
153.076,00
158.000,50
febbraio
160.352,50
169.013,25
137.543,00
125.268,50
139.944,00
marzo
179.793,25
176.804,25
153.774,25
139.601,00
151.287,50
aprile
172.173,75
168.045,50
150.430,00
134.284,50
150.258,50
maggio
180.846,75
167.212,50
150.773,00
138.057,50
160.940,50
giugno
175.113,75
158.319,00
145.358,50
131.565,50
153.419,00
luglio
177.061,50
158.417,00
150.687,25
137.151,00
155.109,50
agosto
169.895,25
155.305,50
149.229,50
137.641,00
156.677,50
settembre
168.670,25
149.682,75
141.842,75
142.320,50
152.831,00
ottobre
175.750,75
155.354,50
150.540,25
151.091,50
167.090,00
novembre
173.288,50
153.149,50
150.650,50
148.519,00
165.669,00
dicembre
180.822,25
159.311,25
156.481,50
155.526,00
170.250,50
TOTALI
2.091.136,25
1.949.305,75
1.792.640,50
1.694.102,00
1.881.477,50



Se da un lato la saturazione dei posti letto risultava (mediamente, su base annua) sempre prossima al 100%, sul fronte dell’entrate si è registrato un mancato introito medio di circa euro 29,00 al giorno per ciascun posto letto privo di impegnativa. Tale situazione oltre che aver reso difficoltosa ogni stima previsionale, (minor introito di circa €. 175.000 = 29 x 25x 242gg 8da 1/1-31/8) ha determinato un impatto negativo sui costi complessivi, rendendo necessaria ed improrogabile in corso dell’anno stesso la revisione dei vari capitoli di spesa.

Se la maggiore criticità è stata rilevata nell’anno 2018, imponendo una diversa modulazione delle ore di assistenza prestata, comunque superiori di circa il 23%, rispetto allo standard richiesto dalla DGR Veneto 84/2007, nel corso dell’anno appena concluso si è registrata una lieve ripresa, assestando la linea delle entrate nei valori mediani dell’ultimo quinquennio.

Valori di totale occupazione dei posti convenzionati sono ormai lontani e tecnicamente forse mai più raggiungibili, (al 31/12/2019 risultavano non assegnate n. 12 impegnative a fronte di n. 8 residenti a libero mercato), dato l’ampliamento di nuove unità di offerta (nuovi competitors che si stanno affacciando sul mercato del territorio polesano, non ultimo l’ospedale di comunità attivo presso il presidio ospedaliero di Adria) e dalla stessa politica regionale la cui strategia è di porre in costante concorrenza i servizi offerti dalle strutture accreditate sul territorio.

Analisi a parte merita l’andamento dell’occupazione posti nel reparto per autosufficienti, meglio noto come nucleo Azzurro, autorizzato per 58 posti. 
Al 31/12/2019 risultava occupato da n. 42 residenti. La massima occupazione oggi di tale reparto, nell’attesa di assegnazione del CPI, (Certificato Prevenzione incendi) è prevista in 49 residenti, dato che gli stessi, sommati ai 151 complessivi per non auto, portano il totale presenze a 200 unità, numero limite oltre il quale sarebbe necessaria una più complessa e onerosa organizzazione dell’assetto assistenziale. 
L’Amministrazione ha scelto di contrarre temporaneamente l’unità di offerta per auto, in attesa della conclusione dei lavori per adeguamento alle norme antincendio e la conclusione del conseguente iter per l’ottenimento del CPI. La richiesta di occupazione dei posti ora disponibili (sette), è tuttavia variata rispetto al passato; infatti i potenziali residenti richiedono prevalentemente stanze singole, con bagno, aspirando ad una propria privacy garantita all’interno di una struttura protetta; si rende pertanto necessario, al fine di intercettare questa area di utenza, intervenire a breve nella rimodulazione delle stanze da doppia a singola, offrendo così un servizio più attento e rispondente alle mutate esigenze rispetto al passato.

Attiva la partecipazione del Csa nella partecipazione ai bandi:

Fondo rotativo euro 2.000.000,00 Regione Veneto: aggiudicatari primo posto 

Servizio civile Nazionale: aggiudicati quattro volontari.

Il 20.02-2020 inizieranno il servizio altri 4 ragazzi. 

Servizio civile regionale: aggiudicato 1 volontario.

Adria, 15.01.2020



                                                                                                                Il Presidente

                                                                                                        Avv. Sandra Passadore

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