CASO COIMPO: TEMPESTA SU SIMONI E 377 ETTARI DA BONIFICARE

ADRIA,CASO COIMPO: La lettura in consiglio   della relazione dei carabinieri forestali del Veneto, gruppo di Rovigo, da parte dell'assessore Furlanetto, ha confermato quanto si temeva da tempo.  Ammontano a 377 ettari i   terreni inquinati accertati a campione, dove sono stati riversati i fanghi della Coimpo. Questi terreni necessitano di bonifica.

«Il documento è un macigno d'importanza devastante. Una situazione per la quale bisogna fare subito qualcosa», sono le parole del sindaco  Massimo Barbuiani. «E per farlo, bisogna agire tutti uniti»

La questione Coimpo è un tema caldo, del quale si è discusso per ore durante la seduta pubblica. Dai vari interventi è maturata la sfiducia della maggioranza dei consiglieri nei confronti del vicesindaco Federico Simoni, per aver agito in maniera  poco trasparente. A darne prova le non risposte  di Simoni alle domande dei vari amministratori, fino al punto in cui il consigliere Luca Azzano Cantarutti ha letto alcune frasi che emergono da una relazione dei carabinieri forestali. Tra queste «dobbiamo addomesticarlo», riferendosi al funzionario comunale  che doveva seguire la questione Coimpo sulla questione delle analisi. 

Parole pesanti, pronunciate il 19 novembre 2015 dal vicesindaco, che inquadrano il suo operato. E per questo, dopo una breve sospensione della seduta, è stata formalizzata dalla maggioranza dei consiglieri una mozione di sfiducia  nei suoi confronti, ma ritenuta inammissibile per il presidente del consiglio. «Inammissibile perché il ruolo del vice sindaco è un rapporto di fiducia tra il sindaco e il vice sindaco e  non spetta ai consiglieri deciderne le sorti».

Una vera e propria tempesta sul vicesindaco Federico Simoni che tra le varie questioni deve   rispondere dei 65mila euro non spesi a favore della comunità di Ca' Emo.

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