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venerdì 19 gennaio 2018

CASO COIMPO: DOWNBURST SUL VICESINDACO SIMONI. I CITTADINI ASPETTANO DELLE RISPOSTE

ADRIA: PER PLACARE IL DOWNBURST CHE L'HA INVESTITO, IL  VICE SINDACO FEDERICO SIMONI DEVE RISPONDERE DEL SUO "NON " OPERATO, AI CONSIGLIERI E AI CITTADINI SUL CASO COIMPO

La seconda convocazione  del consiglio comunale adriese il 18 gennaio è stata una seduta pubblica nel corso della quale il numero due di palazzo Tassoni non ha convinto nessuno del suo operato. Anzi, praticamente il vicesindaco non ha risposto alle domande formulate ripetutamente dai vari consiglieri di minoranza e maggioranza. In  questo momento l'indice di gradimento da parte dei cittadini nei confronti di Simoni è sotto zero e lo è anche per i consiglieri di minoranza, della maggioranza con  Cantarutti, Barnaba, Ceccarello e l'assessore Furlanetto. La stessa che ha sollevato la questione degli oltre 65mila euro  che dovevano essere investiti in opere a favore della comunità di Ca' Emo da parte della Coimpo, secondo un accordo firmato tra la precedente amministrazione e la ditta di Ca' Emo. In pratica la rimanenza dei 125mila euro che la Coimpo doveva impegnarsi a investire in opere a favore della comunità di Ca' Emo sembra sia andata persa, per un mancato investimento di 65mila euro a proposito del quale l'assessora Furlanetto (Fratelli d'Italia) più volte ha chiesto al vicesindaco Simoni se  derivasse  da un eventuale interesse privato a favore di Coimpo a scapito dei cittadini di Ca' Emo.

Nel rispondere alla Furlanetto, Simoni ha praticamente scaricato la questione sul tecnico comunale dicendo che «il fondo di cui parla era gestito da un nostro tecnico comunale e non dal sottoscritto». Inaccettabile -secondo la Furlanetto- la risposta di Simoni che ha in carico  la delega ai lavori pubblici e per la quale deve rispondere.

A questo intervento si è poi aggiunto il consigliere Luca Azzano Cantarutti (Indipendenza Noi Veneto) che in aula ha letto alcuni passaggi della relazione dei carabinieri forestali in cui il vice sindaco dice"c'è un tecnico che va addomesticato" riferendosi  a Devis Casetta, geologo incaricato dal comune per le analisi dei terreni Coimpo. Un'intercettazione del 19 novembre 2015, avvenuta dopo la tragedia del 22 Settembre 2014 in cui persero la vita 4 persone alla Coimpo.

Inchiesta che ha portato lo scorso mese  a sei arresti: Gianni Pagnin, 66 anni di Noventa Padovana e la figlia Alessia Pagnin, 41 anni, componente del consiglio di amministrazione della Coimpo;Rossano Stocco, 57 anni, di Villadose, legale rappresentante della Agribiofert di Villadose che aveva in gestione le vasche di stoccaggio dell'azienda adriese; Mario Crepaldi, 62 anni di Adria e dipendente Coimpo;Mauro Luise, 57 enne di Adria,ex direttore della Coimpo e sua figlia Glenda Luise, 27 enne , ex componente del Cda Coimpo. Pagnin e Luise attualmente in carcere rispettivamente a Padova e Venezia, gli altri quattro ai domiciliari.I sei avrebbero dato vita a traffici illeciti di rifiuti dal 2010 al 2014.

In merito all'intervento di Cantarutti in aula, il vice sindaco Simoni si è curato di non rispondere se era vero o meno, anche nel momento in cui il consigliere Barnaba Busatto è  ritornato sull'argomento con domande più esplicite. Simoni ha così dato prova di voler prendere tempo, dicendo di non ricordare bene i particolari. Un comportamento che ha maturato in aula la stesura, durante la sospensione della seduta,   di una mozione di sfiducia nei confronti dei vicesindaco Simoni, da parte  dei consiglieri di maggioranza Cantarutti, Barnaba, Ceccarello e dei consiglieri di minoranza. Un atto non ammissibile secondo il presidente del consiglio Fusaro.

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