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lunedì 20 febbraio 2017

"INDIPENDENZA NOI VENETO" IN DIFESA DI BANCA ADRIA, «SOLIDA E AFFIDABILE»

Riguardo la situazione di BancaAdria, interviene il consigliere comunale Luca Azzano Cantarutti, della lista Indipendenza Noi Veneto che fa riferimento al presidente della giunta regionale Luca Zaia. «La riforma delle banche di credito cooperativo stimola il dibattito anche attorno alla nostra BancaAdria, storica banca adriese della quale la città va orgogliosa», dice Azzano. «Tuttavia non tutte le argomentazioni prospettate agli organi di stampa sembrano andare nella direzione di tutelare BancaAdria ed i suoi soci, visto che buona parte del dibattito è incentrato sulle posizioni di potere all’interno del consiglio di amministrazione anziché sui risultati e le prospettive dell’istituto. L’on.Crivellari ha auspicato che le banche di credito cooperativo mantengano un forte legame con il territorio e sul punto siamo d’accordo; rileviamo peraltro come la nostra BancaAdria sia già un’eccellenza sul punto, vista la diffusione capillare delle sue filiali, oggi sparse su tutto il territorio della provincia di Rovigo ed oltre, la vasta base sociale (oltre tremila soci!) e, soprattutto, impieghi destinati in favore delle famiglie e delle aziende del territorio. I risultati di bilancio degli ultimi anni sono davvero positivi, con utili più che soddisfacenti che testimoniano una gestione oculata, fattore non certo trascurabile visto quel che offre il panorama bancario (a cominciare dal Monte dei Paschi, che il PD dell’on.Crivellari ha portato al disastro). Il patrimonio di BancaAdria è solido e ci lascia dormire sonni tranquilli, senza dover ricorrere all’ignobile decreto salva-banche emanato dal governo, che costringe i cittadini a pagare il conto delle gestioni allegre di altre banche. Le banche di credito cooperativo debbono senz’altro trovare punti di aggregazione per fronteggiare il mercato ed anche su questo aspetto ricordo che BancaAdria non è certo rimasta a guardare avendo, nel tempo, aggregato prima la BCC di Scardovari, e successivamente della Cattedrale e di Lusia. Da oltre dieci anni BancaAdria utilizza i servizi di Cassa Centrale Banca, una banca di secondo livello con sede a Trento e che oggi si propone come capogruppo di un gruppo bancario e la cui disponibilità ha già ricevuto il consenso e l’appoggio non solo di gran parte delle BCC del Triveneto ma che ha visto l’adesione di oltre 100 banche sparse in tutta Italia. Il percorso di adesione al gruppo bancario di Cassa Centrale appare oggi la scelta più logica e lungimirante e nulla vale la partecipazione della nostra banca al capitale di Cassa Centrale Banca dal momento che la somma impegnata è già nel portafoglio della nostra banca e non sarà mai un costo a carico dei soci quanto piuttosto invece un investimento in una società per azioni sana che ha sempre distribuito dividendi significativi a favore degli stessi soci. Credo che il vero nodo della discussione attorno a BancaAdria sia quello della governance, in parole povere “le poltrone”, che evidentemente fanno gola a molti, soprattutto se sono di una banca sana come la nostra. Nella scelta di voto per la nomina degli amministratori, noi soci dobbiamo tener presenti i risultati conseguiti, i curricula di chi si propone e le prospettive date dalle proposte di chi vuole governare BancaAdria: siamo solidi ed affidabili, dobbiamo rimanere tali senza cedere a lusinghe di chi rischia di portare la nave sugli scogli».

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