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sabato 9 dicembre 2017

ADRIA:ELENA SUMAN (M5S)ESPRIME PREOCCUPAZIONE PER I 25 DIPENDENTI DEL NOSOCOMIO


Fiato sospeso per i dipendenti del servizio cucina dell’ospedale di Adria:

Adria:La consigliera Elena Suman (M5S) esprime la sua preoccupazione per il futuro dei 25 dipendenti che lavorano presso la cucina interna del nosocomio adriese.
“Sono trascorsi più di nove mesi dalla manifestazione indetta dal Sindaco di Adria per protestare contro il depotenziamento dei servizi e i licenziamenti previsti dei dipendenti dei servizi di accoglienza, cucina e altre figure tecniche. Da allora è assoluto silenzio: la proroga scadrà il 31 dicembre 2017 e nulla si sa ancora della sorte di questi lavoratori.   L’affidamento del servizio ad un unico gestore è già stato previsto, per cui verrà affidato alla ditta appaltatrice che si aggiudicherà il bando per fornire il servizio in questione a tutti gli ospedali della Asl 5 Polesana. Ma le domande vengono spontanee: 1) la regione Veneto ha considerato benefici e costi di questa scelta, soprattutto in termini umani? 2) è stato messo in preventivo che puntare su un centro di predisposizione dei pasti esterno penalizzerà ulteriormente la qualità del servizio a danno degli utenti delle strutture ospedaliere? 3) Trattandosi di gara regionale, i dipendenti saranno messi in condizione di proseguire il loro lavoro?  Allo stato attuale delle cose rischiano il posto di lavoro o, nella migliore delle ipotesi, la riduzione delle ore, pur lavorando da circa vent’anni.  Dobbiamo continuare a considerarli merce di scambio ad ogni scadenza di appalto?
L’ amministrazione locale si sta interessando al problema? Non è preoccupata per l’ulteriore impatto negativo nel tessuto economico-sociale della città di Adria? Quando si ventilano tagli all’occupazione si rende necessario e doveroso da parte delle forze politiche tutte, in special modo quelle che governano, promuovere interventi volti a trovare soluzioni diverse.
E’stato affermato che i locali adibiti a cucine sono da ristrutturare e che per farlo servirebbero 600-800mila euro … credo sia superfluo focalizzarsi su un falso problema, di questo ne siamo tutti consci.
 E pensare che solo pochi mesi fa, alcuni esponenti di spicco si erano esposti in tal senso: “[…] la sanità veneta e quella polesana assieme alle altre provinciali ci fa essere una Regione benchmark […].
Sono valutazioni di una sanità che risalgono agli ultimi rapporti attinenti a fine 2015 e inizio 2016, (si veda il dodicesimo Rapporto CREA, Consorzio Ricerca Economica Applicata in Sanità, dell’Università di Tor Vergata). Oggi possiamo affermare che il sistema sanitario regionale veneto, soprattutto nei Distretti NON centrali come quello di Adria, oggi è in grave sofferenza, così come le attività ad esso connesse.
 A dimostrazione di quanto detto, l'annuncio del declassamento di questi giorni da parte del Ministero della salute che vede la discesa della sanità veneta  al sesto posto nella classifica nazionale."

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