Adria, caso Coimpo: M5S”dal caso Coimpo alla proposta di legge
regionale per contrastare l’emissione di odori molesti”
Il M5S ha organizzato alla sala delle associazioni una
serata informativa sulla normativa della gestione dei fanghi industriali in
agricoltura e sulle dinamiche di spandimenti illegali degli stessi. Ad aprire la
serata la consigliera comunale Elena
Suman che ha parlato di quanto emerso durante il tavolo tecnico del 1 Febbraio,
al quale parteciparono i rappresentanti delle varie forze politiche e i tecnici
di Arpav, Ulss e Comune di Adria.Un incontro nel corso del quale emersero i
dati preoccupanti della relazione dei
carabinieri della forestale sul caso Coimpo.
Successivamente è intervenuto il veneziano
Antonio Candiello, che nella sua vita di attivista prima, ed ora
candidato per il senato nelle file del M5S, si è sempre battuto contro l’
inquinamento delle zone di Marghera e della vicina laguna. Dalla relazione di Candiello è emerso
che negli ultimi 100 anni si sono sparsi i residui delle lavorazioni
industriali sui terreni e nei canali, e la nostra parte di Veneto, con la
vicinanza di Marghera, ha subito in maniera pesante questa situazione. Non sono
mancate le riflessioni sulle motivazioni del continuo manifestarsi di incendi
nelle discariche. Per la mancanza di controlli? O semplicemente perché si
tratta del metodo più veloce per farli
sparire?.E ancora. Perché si assiste al manifestarsi degli incidenti in ambito
lavorativo? Eppure abbiamo tutte le leggi possibili per evitare tutto ciò. “Manca
la filiera ed il controllo del LAVORARE IN SICUREZZA, come metodo di vita
aziendale -ha evidenziato Candiello-“
Nel suo intervento il deputato Alberto Zolezzi membro della commissione parlamentare ECO
MAFIE,ha indicato un facile sistema per arginare lo spargimento dei fanghi in
agricoltura: è necessario analizzare i
terreni prima dello spandimento dei fanghi ed al termine della stagione; la
loro tracciatura/mappatura nei terreni, con documentazione di provenienza,
qualità, luogo dello sversamento ed orario.”Importante la lavorazione dei
liquami per estrarre il FOSFORO, un elemento chimico che importiamo da altre
nazioni-ha puntualizzato il deputato.” La proposta del grillino non sarebbe
una soluzione, ma permetterebbe
di risalire al responsabile dello spandimento in caso di problematiche legate
ad emissioni odorigene ed all’inquinamento del suolo. Il deputato ha poi ricordato
quando venne a Ca Emo con la sua
commissione, dieci giorni dopo l’incidente del 22 settembre 2014, in cui
persero la vita quattro persone.
Zolezzi ha posto poi l’accento sulla questione trasporti, raccontando
che per arrivare a Adria da Mantova, ha dovuto prendere tre treni, di cui vecchi
convogli Diesel, lenti, inquinanti,tutti fattori che rappresentano uno dei metri con cui si misura l’evoluzione di un
territorio. La popolazione della provincia di Rovigo che accetta di essere trattata così in fatto
di mobilità, non ha di conseguenza una forte politica per far rispettare
l’integrità di una zona baciata dalla fortuna, che per il Polesine significa essere all’interno della riserva
della biosfera riconosciuta dal MAB
UNESCO, e tra due fiumi (Adige e Po) che
ne regalano la ricchezza d’acqua.
Nel suo intervento la consigliera regionale Patrizia
Bartelle ha annunciato lo stato di avanzamento dei lavori per una seconda
proposta di legge regionale per contrastare l’emissione di odori molesti.
Tra il pubblico presente i rappresentanti dei vari comitati
ambientalisti e quello della comunità di Ca Emo toccata dal tragico evento della Coimpo.
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