A guidare il corteo il sindacalista della Cgil Davide Benazzo e a sostenere lo striscione il primo cittadino Omar Barbierato, assessori, consiglieri, i rappresentanti delle realtà associative adriesi, dei comitati territoriali e cittadini.
Tutti insieme per chiedere che l’ospedale di Adria rimanga Spoke, che vengano ripristinate le sei apicalità tagliate , ripristinati pure i posti letto e la richiesta di apicalità per pediatria.
“La sensazione condivisa è che per l’ospedale Santa Maria degli Angeli di Adria si stia assistendo ad uno svuotamento di contenuti-ha detto Stefania Betton di Cils-E’ stato salvato per il momento il punto nascite, ma l’ospedale è stato declassato da Spoke a ospedale di base e ha perso 20 posti letto e le apicalità di chirurgia generale, dove l’anno scorso sono stati fatti 721 interventi, urologia e pediatria. L’area materno infantile perde 16 posti letto, perché il punto nascite possa garantire un servizio di qualità è necessario che venga tutelato il reparto materno infantile e previsto un primariato di pediatria, che al momento non è contemplato. Mancano posti letto, sia in pediatria che al punto nascite di Adria, Valdagno e Piove di Sacco , sotto i 500 parti all’anno, perché considerati “non in grado di garantire gli alti standard di personale, esperienza e strutture richiesti”.
Ora, sulla spinta della sollevazione popolare, li ha confermati tutti, senza però prevedere investimenti per renderli più adeguati. Il servizio registrato nel 2017, ha registrato 416 nuovi nati e nel 2018, 360. Il presidio di Adria serve un bacino di 70mila abitanti col tasso di anzianità più alto del Veneto.Ad Adria dovrebbero essere confermati 24 posti letto di ospedali di comunità, a Rovigo 15 e a Trecenta 30.E’ indispensabile capire quando queste strutture intermedie saranno attuate, visto che sono importanti cuscinetti tra la degenza ospedaliera e le dimissioni”“Martedì prossimo saremo di nuovo a palazzo Ferro Fini-ha detto il primo cittadino di Adria Omar Barbierato- per far sentire di nuovo la nostra voce in regione. E per questo invito tutti i rappresentanti delle varie forze politiche ad aggregarsi per difendere la nostra sanità pubblica, per difendere i nostri tre ospedali”.
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