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sabato 1 settembre 2018

ADRIA:SANITA',ENRICO NACCARI INTERVIENE SULLA QUESTIONE SANITARIA ADRIESE


A seguito della pubblicazione del nostro precedente comunicato stampa, il 3 agosto scorso, si è aperto, sulla nostra pagina facebook, un acceso dibattito sulla nostra posizione indipendente. C'è chi, come Massimo Barbujani, sosteneva, in sostanza, che fossimo stati la "quarta lista" in supporto a Omar Barbierato, ventilando addirittura che fossero stati girati - allo staff del sindaco neoeletto, si presume - tutti gli elenchi degli aderenti al nostro Comitato, con chissà quale scopo recondito. Per questo, abbiamo invitato l'ex sindaco adriese a segnalare qualsiasi ipotesi di reato alle Autorità competenti, ritenendo che questo fosse il dovere di un cittadino e di un consigliere comunale. È passato, ormai, quasi un mese e ancora non ci è giunta notizia che Bobo abbia presentato denuncia su quanto avrebbe appreso, ma auspichiamo che abbia seguito il nostro consiglio. C'è chi, invece, scambiando l'indipendenza per l'agnosticismo, pretenderebbe da parte del Comitato, quindi, presumiamo, da parte di ciascun cittadino, il disinteresse o l'indifferenza di fronte a ogni genere di problema umano. Ma, poiché alla natura umana non può essere negata la conoscenza, ci permettiamo di ritenere una sacrosanta corbelleria  qualsiasi pensiero che possa auspicare l'acriticita' totale da parte degli elettori. Ci rendiamo conto che, nel vuoto della politica attuale, sia locale, sia regionale e nazionale, l'assenza di un pensiero critico rappresenterebbe il nirvana, ma non fa per noi, che non intendiamo sospendere il giudizio su una politica sanitaria perniciosa per Adria, il Delta e tutto il Polesine. Nel corso della nostra bonaria querelle su facebook, abbiamo chiesto all'avvocato Emanuela Beltrame di rispondere ad alcune semplici domande e siamo ancora in attesa, fiduciosi, di avere risposta. Così, cogliamo l'occasione per rivolgere gli stessi quesiti ai rappresentanti di partito o movimento adriesi, all'intera giunta e a tutti i consiglieri comunali.
1. Siete favorevoli o contrari al declassamento dell'ospedale di Rovigo e alla conseguente dequalificazione dell'intera rete ospedaliera polesana?
2. Siete favorevoli o meno alla riduzione del 50% dei posti letto nelle strutture intermedie?
3. Siete favorevoli o meno a stabilire il bacino di riferimento degli ospedali SPOKE in 200.000 abitanti?
4. Siete favorevoli o contrari al fatto che l'Azienda Zero sia responsabile del governo delle liste e dei tempi d'attesa dei servizi sanitari e socio - sanitari del Veneto?
5. Siete favorevoli o meno al finanziamento dei privati convenzionati (117 milioni di € per il triennio 2017 - 2019), a fronte della riduzione delle assegnazioni alla sanità pubblica (-24,5 milioni di € circa, per l'AULSS 5, tenuto conto anche delle assegnazioni di fine anno)?
6. Cosa ne pensate del passaggio dalla quota sanitaria al budget per le IPAB e le altre strutture residenziali?
Tutti i cittadini, riteniamo, hanno il diritto di sapere quale sia, in materia, la posizione di chi li rappresenta. Magari, la nuova amministrazione comunale potrebbe organizzare un consiglio comunale sul Piano socio sanitario in itinere, per consentire agli adriesi di ascoltare le posizioni in merito della maggioranza e della minoranza.
Nel frattempo, mentre auguriamo nuovamente una pronta guarigione e una serena convalescenza al nostro carissimo Direttore generale, Dr. Antonio Compostella, vi vorremmo ricordare che i nostri servizi sanitari continuano a subire tagli rilevanti. E, così, oltre al dimezzamento dei medici del Centro di chiamata di Porto Tolle, comune già penalizzato con il taglio e la riduzione di numerosi altri servizi, in Polesine, ci sono cittadini che devono scegliere se fare un'ecografia al ginocchio tra 7 mesi o una all'addome tra 10, oppure pagare e farla il giorno dopo in intramoenia o presso strutture private; ci sono madri che si sentono rispondere, da un mese a questa parte, che non c'è nessuna disponibilità per una visita cardiologica pediatrica e si sentono consigliare, dal CUP, di rivolgersi a un'altra AULSS; ci sono anziani, con patologie gravi, che sono costretti a trovarsi un'ambulanza, a pagamento, per tornare a casa, a tarda sera, dopo un'odissea ospedaliera, perché, al San Luca di Trecenta, non esiste un servizio di ambulanze che copra le 24 ore. E la politica che fa?

Enrico Naccari (presidente)


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