Ieri presso la Corte dei Conti regionale del Veneto si è tenuta
l’udienza frutto della indagine della procura regionale della Corte dei
conti che contesta un danno erariale, ossia uno spreco, o comunque un
utilizzo non appropriato, di fondi pubblici, per 114mila euro
complessivi. Ho seguito personalmente da cittadino insieme a
Michela Grotto e amici la vicenda fin dal 2014 fuori dal Consiglio
Comunale per capire come venivano spesi 301.950 euro di soldi pubblici.
Abbiamo chiesto prima di tutto trasparenza, secondo l’art.97 della
Costituzione, e poi di valutare la sospensione del progetto in
autotutela secondo la Legge 241/90. Quante cose avremmo potuto
realizzare con quel budget per la promozione turistica di Adria, e
quanto o cosa è rimasto invece di quell’esperienza? Ora alcuni di quei
ex amministratori si ripresentano alle prossime elezioni nei vari
schieramenti, e solo alcuni hanno ammesso di aver sbagliato. La legge
ora farà quel percorso che la parte politico amministrativa non ha
voluto fare nonostante gli avvertimenti da noi lanciati, ma questa
vicenda fa capire che ciò che denunciavamo e proponiamo oggi con forza
aveva un fondamento, cioè che per amministrare ci vuole estrema cura per
i progetti che si creano, condivisione con il Consiglio Comunale e i
Cittadini, nell’ottica della trasparenza dovuta per legge. Ricordo
inoltre che a seguito di questo progetto in questi 4 anni stiamo pagando
come Comune spese legali per i vari ricorsi al tar, prefetto, giudice
di pace, decreto ingiuntivo….soldi pubblici dei cittadini!
Omar Barbierato
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