Relazione di
fine mandato della presidente del Centro Servizi Anziani
Sandra Passadore
In data 3 gennaio 2020 presso il CSA
agenti del NAS hanno effettuato una visita ispettiva – senza alcun tipo di
preavviso – registrando quanto riportato nel verbale allegato. Ritengo tale documento
proveniente da soggetto terzo, indipendente
e con effettivi poteri ispettivi, un’utile testimonianza della bontà dei
servizi erogati dalla struttura nonostante
-
la trasformazione, in termini competitivi e
di richieste dei fruitori del servizio, del contesto territoriale,
-
la riduzione delle risorse di origine
pubblica,
-
le mutate esigenze logistiche nel corso
dell’ultimo quinquennio.
L’apertura dell’Ospedale di Comunità
presso il presidio ospedaliero di Adria ha di fatto inciso sulla saturazione
dei posti letto per persone anziane non autosufficienti, a cui si è sommato il
consolidato mancato utilizzo di un posto per persone in Stato Vegetativo
Permanente.
In attesa di conseguire il certificato
di prevenzione incendi, l’Amministrazione del CSA ha inoltre dovuto contenere
l’offerta – nel rispetto della disciplina in materia – entro i 200 posti letto,
rinunciando di fatto a 9 posti letto (per anziani autosufficienti) rispetto
alle autorizzazioni rilasciate. D’altro anto dall’anno 2017 si è attivata un’unità
di offerta di carattere semi-residenziale (centro diurno) che tuttavia ha
registrato scarso interesse da parte dell’utenza.Certo, i contenuti positivi del
verbale dei NAS non equivale ad una promozione senza riserve dei servizi
offerti che, in prima battuta, devono soddisfare le aspettative dei residenti. A tale proposito una recente rilevazione
della soddisfazione dell’utenza – al netto delle opinioni dei “familiari per
professione” inclini alla polemica ideologica e personale – ha registrato una
adesione degli utenti pari al 55% e la percezione di un servizio assistenziale
sostanzialmente buono, ma di cui non ci si può accontentare, se si aspira a
poter continuare a competere in un “mercato” che sta rapidamente ampliando e
diversificando l’offerta di servizi.Peraltro l’interesse alla partecipazione
– sempre al netto dei familiari per professione, schierati ideologicamente e
per interessi estranei al miglioramento delle attività di assistenza – non si è
mai dimostrato eccessivo: per 2 volte nel corso degli ultimi tre anni è stata
promossa la consultazione dei familiari per costituire il “Comitato dei
familiari e degli ospiti”, senza che tuttavia fosse raggiunto il numero minimo
di aderenti richiesto (da Regione Veneto) per garantire una minima
rappresentatività. Ed i numeri letti recentemente sulla stampa confermano la
sensazione. Il Comitato dei familiari degli ospiti appare una modalità di
rappresentazione delle istanze dei residenti ormai superata, stante che presso
il Centro Servizi le richieste vengono raccolte e trattate a livello individuale
e non in forma aggregata, poco attenta dell’identità e delle esigenze dei
singoli.Voglio tuttavia riassumere, ben
sapendo che la sinteticità non può rappresentare tutto il lavoro svolto con
determinazione nell’interesse del CSA in questi anni, quanto realizzato
nell’ultimo quinquennio presso il CSA, partendo dalle strutture di cui questo
dispone.La questione della realizzazione di
una nuova struttura, sicura, funzionale, confortevole, che avrebbe risolto in
modo definitivo le criticità – non solo in materia di prevenzione incendi - del
complesso sito in Riviera Sant’Andrea credo sia nota. Con grande rammarico, e nostro
malgrado, nel corso dell’anno 2017 abbiamo rinunciato al progetto e restituito
5.000.000 di euro che Regione Veneto aveva assegnato per l’intervento, oltre ai
2.000.000 che ATER Rovigo aveva messo a disposizione oltre ad un terreno di sua
proprietà di fronte all’area commerciale al di là del ponte di via Chieppara.
La vicenda è nota; chi ha voglia può andare a rileggere i documenti prodotti in
abbondanza dal CSA e gli accordi già firmati tra ATER, Comune di Adria e CSA, e
potrà riflettere sulla miopia di quanti si opposero a quella soluzione.
I lavori effettuati riguardano:
1.
Adeguamento normativa prevenzione incendi
Attualmente il Centro Servizi Anziani
di Adria opera in deroga alla normativa in materia di prevenzione incendi in
quanto privo di C.P.I.Il Certificato di Prevenzione Incendi
viene rilasciato dal competente Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, su
istanza dei soggetti responsabili delle attività interessate, ed attesta:
- il
rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa di prevenzione incendi;
- la
sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio nei locali di specifiche
attività.
Al fine dell’ottenimento del C.P.I.
occorre fare riferimento alle norme tecniche dettate dal DM 19 marzo 2015 di
“Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la
progettazione, costruzione e l’esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e
private di cui al DM 18/09/2002”.L’allegato I al D.M. 19/03/2015, entrato
in vigore il 24 aprile 2015, prevede che i responsabili delle strutture, che
erogano prestazioni in regime residenziale a ciclo continuativo, che non
abbiano ancora adeguato i requisiti di sicurezza antincendio, presentino al
Comando VV.F., in quattro fasi, altrettante S.C.I.A., attestanti il rispetto di
determinati requisiti di sicurezza antincendio, così fissate:
- fase
1: entro il 24 aprile 2016;
- fase
2: entro il 24 aprile 2019;
- fase
3: entro il 24 aprile 2022;
- fase
4: entro il 24 aprile 2025.
A seguito dei necessari livelli di
progettazione definitiva-esecutiva la fase realizzativa ha riguardato:
-
Lavori di sopraelevazione del corridoio di
collegamento tra Casa Serena e la struttura centrale del Centro Servizi Anziani
di Adria (Ro), ultimati nel corso del 2012;
-
Lavori di rifacimento dell’impianto idrico
antincendio del Centro Servizi Anziani di Adria (Ro), ultimati nel corso del
2014;
A seguito di attività connesse a
finanziamenti e contributi, nel corso del 2017, il C.S.A. si è orientato per la
ripresa dei lavori di adeguamento alla normativa di prevenzione incendi con:
- Lavori di adeguamento per completamento
compartimentazione scale interne di tipo protetto e n.2 scale esterne al Centro
Servizi Anziani di Adria (Ro), ultimati nel corso del 2018.
completando le lavorazioni relative a
“Lavori urgenti di adeguamento antincendio”.
Nel contempo, sono state avviate le
attività dei “Lavori di adeguamento antincendio” tramite l’avvio, nel corso del
2018, della procedura di individuazione del professionista cui affidare la
progettazione esecutiva, Direzione dei lavori, contabilità e Coordinamento in
fase di progettazione ed esecuzione dei lavori antincendio;
La procedura si è conclusa a gennaio
2019, con l’incarico all’arch. Angiolini di Trieste, in ATI con l’Ing. Pippan;
Ai professionisti, ricevuto l’incarico
ed a seguito di una preliminare analisi, è stato disposto dall’Ente di
organizzare ed eseguire tutte le attività necessarie ed urgenti previste per la
scadenza di aprile 2019 del D.M. 19/03/2015, che sono risultate essere:
- Lavori
di rifacimento impianto di trasporto del gas (metano uso riscaldamento, cucina,
lavanderia) con adeguamento locale centrale termica, cucina, lavanderia e
gruppo elettrogeno;
- Lavori
di Verifica del corretto funzionamento di tutti i componenti dell’impianto di
rivelazione ed allarme Incendio (IRAI);
- Lavori
di Adeguamento locali adibiti a depositi di materiale infiammabile;
- Esecuzione
Calcolo analitico di certificazione di resistenza al fuoco di solai e pareti
della Struttura;
I lavori sono stati ultimati ed è in
fase di preparazione la SCIA nel rispetto di quanto riportato nel verbale prot.
8504.25-07-2019, a seguito di visita ispettiva dei VV.F..
Considerato che le imminenti
lavorazioni riguarderanno ambienti e impianti collocati all’interno dei nuclei
del Centro Servizi e che non potranno essere svolte in presenza di anziani
residenti e/o lavoratori, il CSA, su indicazione dei Progettisti, ha
individuato nella costruzione di un nuovo fabbricato in adiacenza alla struttura,
spostandovi i residenti di un nucleo almeno per il tempo necessario allo
svolgimento dei lavori, l’unico percorso fattibile per procedere
all’adeguamento.
In data 16-12-2019 con Prot.2899 il
CSA ha richiesto parere tecnico preventivo di fattibilità inerente i lavori di
“Adeguamento antincendio e riqualificazione” – Progetto di ampliamento del
Centro Servizi Anziani di Adria (Ro).
Si è in attesa del parere preventivo
da parte del Comune di Adria (Ro)
2.
Benessere abitativo
Contemporaneamente alle necessità di
adeguamento normativo si sono eseguite lavorazioni che hanno determinato un
significativo incremento della qualità ambientale interna ed esterna
riguardando principalmente:
-
Arredi
-
Tinteggiature
-
Condizionamento locali
-
Spazi comuni
-
Riqualificazione aree verdi.
In
particolare:
- Riqualificazione giardino interno del
corpo centrale con lavori di sistemazione pavimentazione, piano erboso e
piantumazioni;
- Riqualificazione sala caffè e saletta
tv con opere edili e nuovi arredi;
- Lavori di tinteggiatura interna camere
e sala pranzo di nucleo;
- Riqualificazione sala dei ricordi a
Piano terra;
- Sistemazione giardino Casa Serena;
- Riqualificazione aree verdi con
acquisto nuovi arredi;
- Condizionamento ambienti con sistema
mono-dual split;
- Riqualificazione arredi salottino
parrucchiera;
- Riqualificazione locali Centro Diurno
con acquisto nuovo arredo.
3.
Opere di manutenzione ordinaria della
struttura
La manutenzione delle strutture è
stata interessata da lavori su:
-
Infissi;
-
terrazze e balconi, grondaie, tetto.
In
particolare:
-
Interventi di “Efficienza Energetica”
(Sostituzione serramenti su cortile interno): trattasi della sostituzione dei
serramenti esistenti (in legno ed alluminio) con nuovi serramenti in legni al
Piano Terra sul cortile interno;
-
Lavori di manutenzione ordinaria sul manto di
copertura in lamiera e coppi, con pulizia dei canali di gronda e tubi pluviali;
-
Lavori di ripristino pavimentazione interna;
-
Lavori di ripristino copriferro intradosso
poggioli ed impermeabilizzazione terrazze e balconi.
Valutazione
a parte meritano poi i lavori di
“Manutenzione Straordinaria” per la riabilitazione strutturale dell’Auditorium
“Sandro Pertini”, su Via Filippo Corridoni posto a sud del Centro Residenziale
Anziani. L’auditorium Pertini era stato costruito negli anni ’90, a titolo di
sala riunioni per adeguare il Centro Sevizi agli standards strutturali (dettati
da Regione Veneto). A seguito degli eventi sismici che hanno colpito
principalmente la zona dell’Emilia, nel 2012, l’auditorium è stato reso inagibile
ed è rimasto tale fino a dicembre 2018, quando a seguito dei lavori posti in
essere al fine di ripristinare l’agibilità strutturale dell’edificio, è stato
riaperto. Nel corso del 2019 i residenti del Centro Servizi hanno potuto godere
di una trentina di eventi e manifestazioni realizzate nell’auditorium, che si
ricorda, essere destinato
prevalentemente alla realizzazione di eventi di intrattenimento culturale
(spettacoli, concerti, rappresentazioni teatrali, letture, convegni, …), e per accogliere iniziative
di carattere sociale, istituzionale promosse
non solo dal CSA, ma anche da altri Enti pubblici locali,
privati, associazioni (non da ultimo il Circolo del Cinema di Adria ha
sottoscritto a fine 2019 una convenzione per la proiezione presso l’auditorium della rassegna cinematografica durante la
stagione autunno/inverno, aperta
gratuitamente anche ai residenti del Centro Servizi).
4.
Opere impiantistiche
Gli impianti sono stati interessati
da:
-
Sostituzione centralino telefonico;
-
Implementazione sistema wi-fi che ha permesso
l’informatizzazione delle attività di programmazione e rendicontazione
assistenziale, fatte sino al 2017 in forma cartacea.
La gestione e
l’organizzazione del personale del CSA hanno subito, negli ultimi anni, un
percorso evolutivo: si è passati dalla formale “amministrazione” del personale
alla valorizzazione delle persone e alla crescita
delle loro competenze.
Il CSA ha prestato grande attenzione
al tema della valorizzazione delle risorse umane. Gli anni 2017-2018-2019 si
sono caratterizzati come periodo di cambiamenti. In questo contesto è emersa ancora più
evidente la necessità di investire sulle risorse umane, sia in termini di
razionale articolazione delle responsabilità e di accrescimento dello spirito
collaborativo, sia in favore di un aggiornamento di procedure amministrative
superate, sia in favore della formazione del personale mirata ad accrescere le
competenze e a fornire approcci alternativi ai tradizionali metodi di
assistenza; tutto ciò nella consapevolezza che la qualità delle attività
assistenziali non è legata al numero di collaboratori impiegati, ma alle loro
caratteristiche attitudinali e dal possesso di adeguate conoscenze e
competenze.
E’ noto che le IPAB non sono
sottoposte alla normativa sul patto di stabilità e che, conseguentemente, non
sono tenute alla riduzione della spesa del personale; tuttavia si è provveduto
ugualmente, in ottemperanza al principio di buona amministrazione, alla
ricognizione del fabbisogno del personale con riferimento ai principi della
normativa nazionale vigente, in combinato disposto con quelli della Regione
Veneto in tema di accreditamento dei servizi che prevedono precisi standard di
personale.
L’indirizzo del Consiglio è stato
quello di ridurre i rapporti di lavoro a termine al fine di evitare il
rischio di perdere, ogni anno, il personale specializzato e formatosi presso la
struttura e mantenere le professionalità maturate all’interno dell’Ente,
nell’ottica di un miglioramento dell’organizzazione dell’Ente e di un aumento
del senso di appartenenza dei dipendenti.
A seguito di analisi della struttura
organizzativa dell’Ente e di verifica della compatibilità della dotazione
organica con i servizi erogati si è provveduto a garantire i livelli
assistenziali in misura nettamente superiore (nel corso dell’anno 2019 sono
state garantite il 20% in più delle ore richieste da Regione Veneto per gli OSS
e il 13% in più per gli infermieri, con personale dipendente).
Per far fronte alle necessità
incombenti dovute a malattie e assenze varie del personale dipendente si
è cercato di evitare di ricorrere a sostituzioni brevi a chiamata per 10
giorni, istituto molto diffuso nel CSA negli anni antecedenti al 2017, ma di stipulare
contratti a tempo determinato mediante scorrimento di graduatoria di tempi
indeterminati e di ricorrere al reclutamento per il tramite di Agenzie
di Lavoro per ragioni di flessibilità e per mantenere gli equilibri di
bilancio.
In ogni caso
il ricorso al reclutamento di operatori socio-sanitari per il tramite di
Agenzie di lavoro si è reso necessario anche in considerazione dell’attuale
carenza sul mercato del lavoro di tale figura, della difficoltà di reperire
tali figure presso il Centro Impiego di Adria (come avveniva negli anni
precedenti al 2017) e dalla constatazione che gran parte degli OSS, utilmente
collocati nelle graduatorie a tempo determinato, non accettavano l’incarico;
Nel corso
del 2018, l’indirizzo del Consiglio è stato quello di:
·
pervenire quanto prima al superamento delle
modalità di reperimento del personale mediante ricorso alle Agenzie per il
Lavoro, salvo le necessità derivanti da una opportuna flessibilità o per
temporanee e circostanziate esigenze di servizio;
·
provvedere alla copertura dei vari profili
professionali previsti nel piano triennale approvato.
In
esecuzione di tale provvedimento, sono stati attivati i concorsi pubblici per i
profili di Infermiere, Assistente Amministrativo, Logopedista, Responsabile del
Servizio Tecnico e della Sicurezza, Logopedista e di OSS, che hanno portato
all’assunzione di:
- n. 2 Infermieri professionali cat. D
- n. 11 OSS cat. B
- n. 2 assistenti amministrativi
- n. 1 Responsabile del Servizio Tecnico e della Sicurezza cat. D
- n. 1 Logopedista cat. D
- n. 1 Responsabile Contabile Finanziario
E’ appena il caso di evidenziare che al
concorso per oss ed a quello per infermiere hanno presentato domanda
rispettivamente 288 e 75 candidati.
La
situazione del personale in servizio alla fine del 2016 si poteva riassumere in
questi termini:42 OSS
assunti con contratto a tempo determinato (circa il 40% del personale in
servizio)19 contratti
a tempo determinato suddivisi tra addetti al servizio notturno, Infermieri
professionali, cuochi, camerieri, addetti al servizio guardaroba.50 assunzioni
di OSS per 10 gg.8 assunzioni
di cameriere per 10 gg.6 assunzioni
di cuoco per 10 gg.Per un
totale complessivo di n. 99 contratti a tempo determinato che hanno iniziato
tra il 2015-2016 e sono terminati tra il 2016-2017.
Allo stato
attuale la situazione del personale in servizio presso il CSA si può riassumere
in questi termini:
1.
17 OSS assunti a tempo determinato mediante scorrimento di graduatoria di tempo
indeterminato, in attesa di procedere con un nuovo concorso per assunzioni
a tempo indeterminato per 14 posti.
2.
3 infermieri assunti a tempo determinato
mediante scorrimento di graduatoria di tempo indeterminato (di cui a marzo
rimarrà una sola unità)
3.
7 assunzioni suddivise in un’addetta al
guardaroba (sino a fine marzo), una educatrice professionale (per copertura di
una assenza non di breve durata fino a fine febbraio), due OSS (per 18 ore
settimanali), due cuochi (di cui uno cessa a fine gennaio 2020), una
fisioterapista assunti mediante Agenzia di somministrazione.
In merito
alle ulteriori procedure di reclutamento
da mettere in atto, l’indirizzo che il Consiglio di Amministrazione ha
delineato in sede di deliberazione degli indirizzi di fine anno è stato, per
OSS e Infermieri quello di procedere all’assunzione a
tempo indeterminato dovute a personale dimissionario di ruolo, nel limite dei posti
previsti in organico. (n. 1 posto per infermieri e n. 7 posti per OSS) e di
procedere alla copertura dei rimanenti posti di infermiere e di oss previsti in
dotazione organica per far fronte ad esigenze organizzative, (nei limiti
dell’incremento del 15% delle unità complessive di infermiere e oss rispetto
agli standard regionali) con contratti a tempo determinato (mediante
scorrimento della graduatoria vigente per il concorso pubblico a tempo
indeterminato o mediante ricorso alle Agenzie per il Lavoro, in caso di
graduatoria interamente scorsa senza l’individuazione di un soggetto).
Per il
personale di sala e cucina, in cui nell’ultimo decennio sono costantemente
stati presenti due operatori a tempo determinato, è stata prevista l’assunzione di n. 2 figure di personale addetto ai
servizi connessi alla ristorazione della cucina e sala, in modo da
riorganizzare il servizio, nel corso 2020, con personale stabile.
Inoltre, è prevista
l’assunzione in
ruolo di n. 2 coordinatori a tempo indeterminato.
Per il fisioterapista,
nelle more dell’espletamento del bando di concorso, si procederà mediante
affidamento diretto al professionista interessato.
In generale,
poi, non si sono rilevate problematiche degne di nota con i dipendenti.
Gli stessi
sono stati sottoposti alle visite mediche periodiche a cura del medico
competente, con le modalità previste dalla legge.
Significativo,
per quanto riguarda tutto il personale, il proseguo sia della formazione
obbligatoria che di quella professionalizzante (destinata ad accrescere le
competenze), sulla base dei fabbisogni formativi e di aggiornamento individuati
nel rispetto di una programmazione del fabbisogno annuale.
Il personale
assunto ha garantito le attività assistenziali – come detto in precedenza – in
misura nettamente maggiore rispetto a quanto previsto dagli standard richiesti
da Regione Veneto. In particolare nell’anno 2019 sono state svolte 119.010 ore
da parte di personale in possesso dell’attestato di OSS a fronte delle 99.123
richieste dallo standard e 20.920 ore da parte degli infermieri a fronte delle
18.059 richieste dallo standard. E’ interessante osservare che mentre dal 2017
le ore fatte da personale con attestato di OSS sono diminuite a fronte di un
più attento utilizzo delle risorse, della riorganizzazione dei processi
organizzativi e di investimenti sotto il profilo formativo e selettivo, le ore
svolte dagli infermieri sono rimaste sostanzialmente immutate.
Il tutto è
stato realizzato in questi anni senza aumentare le rette di ospitalità (che risultano invariate dal 2016) e
realizzando un sostanziale pareggio (dall’anno 2017) tra entrate e uscite,
senza ricorrere alla cosiddetta sterilizzazione degli ammortamenti, il cui
utilizzo è stato oggetto recentemente di normazione da parte della Giunta
Regionale del Veneto (vedasi delibera n. 1629/2019) equiparandolo a perdita di
esercizio.
Non è stato né facile, né privo di
ostacoli il cammino che ha consente oggi di consegnare al nuovo consiglio di
amministrazione un ente sano sotto il profilo economico e finanziario, e con la
possibilità di poter compiere gli investimenti necessari per migliorare la
qualità dell’assistenza. Alcune scelte sono state oggetto anche di forti
contrasti, ma sono risultate sempre necessarie e legittime, per rispondere ad
un contesto completamente mutato, soprattutto come detto in precedenza per le
entrate derivanti dal sistema sanitario nazionale e dalle diverse richieste
dell’utenza e dei “nuovi anziani”.
Infatti, la fonte principale di
entrata per il CSA è rappresentata dalla quota alberghiera, pagata dal
residente e dalla quota sanitaria riconosciuta dall’azienda ULSS di ultima
residenza.
Le quote regionali riconosciute, i cui
valori sono invariati dall’anno 2010, risultano ad oggi:
1. per
intensità di primo livello è pari ad €. 49,00/g.
2. per
l’intensità di secondo livello è pari ad €. 56,00/gg.
3. per
le persone in Stato Vegetativo Permanente è riconosciuta una quota di €.
153,00/gg. per i primi 6 mesi di degenza presso il reparto, trascorso tale
periodo l’azienda ULSS di provenienza riconosce €. 130,00/gg, mentre la parte
rimanente di €. 23,00 va a carico del residente stesso.
Nei primi anni del decennio appena
trascorso (2009-2019), l’occupazione dei posti convenzionati era costantemente garantita
da parte dell’azienda ULSS 19 (ora ULSS 5 Polesana), dando garanzia
dell’entrate di facile previsione e programmazione; a decorrere dall’anno 2015,
è iniziata una graduale flessione nell’assegnazione delle stesse.
L’ente, ha comunque accolto anziani
non autosufficienti, nei limiti dei posti autorizzati, con il pagamento di una
retta a libero mercato (pari ad €. 72,00 per stanza doppia ed €. 76,00 per
stanza singola).La situazione nel corso dei
successivi anni si è aggravata ulteriormente, infatti come desumibile dal
grafico elaborato per l’intensità di primo livello, dal 2015 sino al
31/12/2019, la linea delle entrate si è abbassata sempre più, toccando il picco
nei primi otto mesi del 2018, quando non risultarono assegnate di media n. 30
impegnative, parzialmente ristorate dalla presenza media di 25 residenti a
libero mercato.
INTENSITA' RIDOTTA
|
||||||||||||
ANNO
|
2015
|
2016
|
2017
|
2018
|
2019
|
|||||||
IMPORTI 1^ Liv.
|
IMPORTI 1^ Liv.
|
IMPORTI 1^ Liv.
|
IMPORTI 1^ Liv.
|
IMPORTI 1^ Liv.
|
||||||||
gennaio
|
177.367,75
|
178.690,75
|
155.330,00
|
153.076,00
|
158.000,50
|
|||||||
febbraio
|
160.352,50
|
169.013,25
|
137.543,00
|
125.268,50
|
139.944,00
|
|||||||
marzo
|
179.793,25
|
176.804,25
|
153.774,25
|
139.601,00
|
151.287,50
|
|||||||
aprile
|
172.173,75
|
168.045,50
|
150.430,00
|
134.284,50
|
150.258,50
|
|||||||
maggio
|
180.846,75
|
167.212,50
|
150.773,00
|
138.057,50
|
160.940,50
|
|||||||
giugno
|
175.113,75
|
158.319,00
|
145.358,50
|
131.565,50
|
153.419,00
|
|||||||
luglio
|
177.061,50
|
158.417,00
|
150.687,25
|
137.151,00
|
155.109,50
|
|||||||
agosto
|
169.895,25
|
155.305,50
|
149.229,50
|
137.641,00
|
156.677,50
|
|||||||
settembre
|
168.670,25
|
149.682,75
|
141.842,75
|
142.320,50
|
152.831,00
|
|||||||
ottobre
|
175.750,75
|
155.354,50
|
150.540,25
|
151.091,50
|
167.090,00
|
|||||||
novembre
|
173.288,50
|
153.149,50
|
150.650,50
|
148.519,00
|
165.669,00
|
|||||||
dicembre
|
180.822,25
|
159.311,25
|
156.481,50
|
155.526,00
|
170.250,50
|
|||||||
TOTALI
|
2.091.136,25
|
1.949.305,75
|
1.792.640,50
|
1.694.102,00
|
1.881.477,50
|
|||||||
Se da un lato la saturazione dei posti
letto risultava (mediamente, su base annua) sempre prossima al 100%, sul fronte
dell’entrate si è registrato un mancato introito medio di circa euro 29,00 al
giorno per ciascun posto letto privo di impegnativa. Tale situazione oltre che
aver reso difficoltosa ogni stima previsionale, (minor introito di circa €. 175.000
= 29 x 25x 242gg 8da 1/1-31/8) ha determinato un impatto negativo sui costi
complessivi, rendendo necessaria ed improrogabile in corso dell’anno stesso la
revisione dei vari capitoli di spesa.
Se la maggiore criticità è stata
rilevata nell’anno 2018, imponendo una diversa modulazione delle ore di
assistenza prestata, comunque superiori di circa il 23%, rispetto allo standard
richiesto dalla DGR Veneto 84/2007, nel corso dell’anno appena concluso si è
registrata una lieve ripresa, assestando la linea delle entrate nei valori
mediani dell’ultimo quinquennio.
Valori di totale occupazione dei posti
convenzionati sono ormai lontani e tecnicamente forse mai più raggiungibili,
(al 31/12/2019 risultavano non assegnate n. 12 impegnative a fronte di n. 8
residenti a libero mercato), dato l’ampliamento di nuove unità di offerta (nuovi
competitors che si stanno affacciando sul mercato del territorio polesano, non
ultimo l’ospedale di comunità attivo presso il presidio ospedaliero di Adria) e
dalla stessa politica regionale la cui strategia è di porre in costante
concorrenza i servizi offerti dalle strutture accreditate sul territorio.
Analisi a parte merita l’andamento
dell’occupazione posti nel reparto per autosufficienti, meglio noto come nucleo
Azzurro, autorizzato per 58 posti.
Al 31/12/2019 risultava occupato da n.
42 residenti. La massima occupazione oggi di tale reparto, nell’attesa di
assegnazione del CPI, (Certificato Prevenzione incendi) è prevista in 49
residenti, dato che gli stessi, sommati ai 151 complessivi per non auto,
portano il totale presenze a 200 unità, numero limite oltre il quale sarebbe
necessaria una più complessa e onerosa organizzazione dell’assetto
assistenziale.
L’Amministrazione ha scelto di
contrarre temporaneamente l’unità di offerta per auto, in attesa della
conclusione dei lavori per adeguamento alle norme antincendio e la conclusione
del conseguente iter per l’ottenimento del CPI. La richiesta di occupazione dei
posti ora disponibili (sette), è tuttavia variata rispetto al passato; infatti
i potenziali residenti richiedono prevalentemente stanze singole, con bagno,
aspirando ad una propria privacy garantita all’interno di una struttura
protetta; si rende pertanto necessario, al fine di intercettare questa area di
utenza, intervenire a breve nella rimodulazione delle stanze da doppia a
singola, offrendo così un servizio più attento e rispondente alle mutate
esigenze rispetto al passato.
Attiva la partecipazione del Csa nella
partecipazione ai bandi:
Fondo rotativo euro 2.000.000,00
Regione Veneto: aggiudicatari primo posto
Servizio civile Nazionale: aggiudicati
quattro volontari.
Il 20.02-2020 inizieranno il servizio altri
4 ragazzi.
Servizio civile regionale: aggiudicato
1 volontario.
Adria, 15.01.2020
Il Presidente
Avv. Sandra Passadore
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