Nell’ultimo consiglio comunale, sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza si sono preoccupati in primis di fare il punto della situazione sui lavori di ripristino degli ambienti delle vasche coperte del centro natatorio e sulla vicenda dello stadio Bressan, con lo scopo di far capire quale sarà il futuro di questi impianti sportivi. Ma il provocatore Baruffaldi, emulo del presidente della consulta dello sport si è solo preoccupato di fare polemiche, cercando maldestramente di addossare colpe inventate all’attuale maggioranza. L’atteggiamento del consigliere è stato censurabile, nonostante appelli fatti da minoranza e maggioranza a discutere nel merito degli argomenti senza aprire inutili discussioni.
Il consigliere Cavallari, pur avendo spesso un atteggiamento da “sapientone” nei confronti del consiglio non ha dato soluzioni, e si è limitato in questo caso a far da cassa da risonanza a suo dire alle voci della piazza, anche riportando infelicemente presunti messaggi personali del consigliere Visentini. Atteggiamenti e interventi che di fatto sono risultati poco costruttivi per la comunità adriese, ma sufficienti per aggiudicarsi gli appellativi di provocatore per Baruffaldi e sapientone per Cavallari
L’analisi storica fatta, sicuramente necessaria, non è però sufficiente ad affrontare le sfide su questi due argomenti-continuano i sostenitori della giunta Barbierato- La maggioranza adriese dopo aver analizzato le problematiche presenti ha invece dato una visione sul futuro presentando la propria idea sul bando della piscina e sul calcio giovanile. Per la piscina la strada è quella della gara pubblica, e sul calcio una volta sistemati gli orari del Bressan, la necessità è far uscire il bando per la futura gestione, salvaguardare la storicità della squadra del S.Vigilio e in generale offrire ed ottimizzare le strutture sportive per una miglior fruizione da parte delle famiglie.
“ La nostra città- concludono le tre liste civiche- ha bisogno che minoranza e maggioranza lavorino insieme per il bene di Adria, senza strumentalizzazioni o polemiche, lo dobbiamo ai cittadini”
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